Pokémon Let’s Go: Pikachu & Eevee – Cosa abbiamo scoperto?

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Addentriamoci nei nuovi giochi Pokémon!

Annunciati pochi giorni prima dell’E3Pokémon Let’s Go: Pikachu e Pokémon Let’s Go: Eevee! si sono mostrati durante il Treehouse con la speciale partecipazione di Junichi Masuda. In questo articolo analizzeremo quanto mostrato durante l’evento e tracceremo il percorso intrapreso da Game Freak.

Kanto 1:1

La demo mostrata all’evento prendeva luogo nel Bosco Smeraldo, ad un passo da Plumbeopoli, la città del celebre capopalestra Brock. La location, nonostante il salto generazionale in termini grafici, era una trasposizione 1:1 della versione originale.

Salvo clamorose rivelazioni, dunque, ci troveremo davanti ad una Kanto ringiovanita dal punto di vista estetico, ma ancorata alle leggi di design dei primi giochi Pokémon. La mappa a tiles fa rimpiangere sin da subito il livello di profondità visto in Sole e Luna, dove i percorsi si snodavano con naturalezza e armoniosità. Insomma, chi sperava in un remake in grado di permettere ai giocatori di osservare Kanto sotto un’altra prospettiva probabilmente rimarrà deluso.

Il verdeggiante Bosco Smeraldo.

Mai soli

Presenza fissa nella nostra avventura saranno Pikachu ed Eevee. Le due mascotte se ne staranno appollaiate sulla spalla o in testa e, a quanto pare, non occuperanno alcuno slot nel team. Non solo, un Pokémon a scelta del party si unirà alla scampagnata, quindi saremo seguiti da ben due mostriciattoli! Nel caso della demo l’allenatore teneva un Pikachu sulla spalla ed era seguito da un Charmander col quale era anche possibile interagire in modo da soppesare il suo umore e il grado di fiducia, in maniera simile a quanto accadeva in Pokémon Giallo. Con Let’s Go: Pikachu & Eevee Game Freak ha evidentemente puntato sul legame con i nostri amici dalle svariate forme e colori e la cosa non può che farci piacere.

Curioso notare come già in quel punto dell’avventura l’allenatore avesse nel team tutti e tre gli starter di Kanto: Charmander, Squirtle e Bublbasaur. Probabilmente un plus della demo, staremo a vedere se il Prof. Oak sarà tanto generoso anche nelle versioni finali.

Non solo random encounters

È stato difficile non fare caso ai (tantissimi) Pokémon erranti che gironzolavano per il Bosco Smeraldo. L’erba alta non sarà l’unico modo per interagire con le creature tascabili e per la prima volta nella storia del brand vedremo a schermo potenziali vittime da collezionismo.

Di sicuro una ventata d’aria fresca che potrebbe cambiare le sorti della ricerca e del completamento del Pokédex. In barba agli Zubat che infestano le grotte! O forse è ancora presto per cantar vittoria.

Non sarete un po’ troppi?

Pokémon GO sei tu?

Una volta avviata la lotta con un Pokémon selvatico è partita una sessione con interfaccia quasi identica a quella di GO. Il sistema di cattura mantiene le stesse caratteristiche dell’iterazione mobile: bacche da sfruttare per facilitare il fatidico click e il lancio della Poké Ball accompagnato dal movimento del giocatore.

Se in modalità TV sarà sufficiente simulare il lancio con un Joy-Con, in modalità portatile saremo costretti a puntare dapprima la piccola console contro l’obiettivo e poi premere un tasto specifico. I controlli di movimento saranno una feature perenne, con buona pace dei pigiabottoni.

A seguito della cattura l’intero team riceverà una buona dose di esperienza, variabile a seconda della nostra bravura nel lanciare. Esatto, proprio come in Pokémon GO!

GO in tutto e per tutto.

Gli sguardi si incrociano e…

….parte la lotta, come ormai la serie ci ha abituato! Il combat system si è mantenuto del tutto identico ai giochi precedenti, così come l’interfaccia, con le classiche voci selezionabili. Difficile dire se ci saranno sorprese tra una lotta e l’altra, ma visto l’andazzo è probabile che Game Freak abbia optato per un turn based del tutto identico a quello che ha preceduto le Mega Evoluzioni e le Mosse Z.

Conclusa la lotta, il condivisore esperienza distribuirà i punti exp. a tutti i membri del party, come ormai accade da ben due generazioni. Speriamo che tale opzione potrà essere disattivata in game vista la revisione dei livelli dei Pokémon avversari, che hanno subito un netto calo;  è fuor di dubbio che i due Let’s Go siano stati pensati per un pubblico giovane e ancora acerbo, ma ci piacerebbe che i veterani della serie trovassero qualche stimolo in più durante l’avventura.

Borse in stile Doraemon

Altra novità è la possibilità di trasferire i Pokémon nei box semplicemente accedendo alla borsa. Non saremo più costretti quindi a visitare un Centro Pokémon per ritirare o depositare creature, ma in qualsiasi momento dell’avventura avremo a disposizione il nostro intero esercito. Cosa che da un lato rende le cose più veloci e che dall’altro semplifica ulteriormente il viaggio degli aspiranti allenatori.

Inviando i mostriciattoli al Prof. Oak, inoltre, guadagneremo delle speciali caramelle in grado di potenziare una specifica statistica. Difficile dire se Proteine, Calcio e compagnia saranno eliminati definitivamente, — probabilmente no — quel che è certo è che avremo un nuovo strumento di distribuzione di effort values, che male non fa.

Ricordare di lavare per bene i denti dopo l’uso.

Una Kanto più viva

Arrivato a Plumbeopoli, l’allenatore della demo si è trovato a chiacchierare con una gentil signora. Quest’ultima gli ha poi chiesto di badare al suo Slowpoke perché necessitava di allontanarsi per qualche minuto. Tenere d’occhio Slowpoke non si è rivelato particolarmente difficile — forse nemmeno lui si è accorto dell’assenza della sua padrona — ma  è stato un momento francamente divertente, da umorismo Pokémon.

Una Kanto più ricca e coinvolgente, quindi, almeno così confidiamo. Così come speriamo nella presenza di missioni secondarie utili ad infarcire il gioco di nuove storie ed aneddoti.

A cosa starà pensando? Ma soprattutto… starà pensando?

Cercavo proprio te, Gym Leader

Molto nostalgico l’incontro con Brock, che si è mostrato un allenatore deciso e sagace come eravamo abituati a ricordarlo. Se il capopalestra di Plumbeopoli non è stato stravolto, lo stesso non si può dire della palestra. Questa dava maggiormente l’impressione di una scuola, con tanto di spalti dove il pubblico osservava le lotte in corso. Anche l’arena era più dettagliata e richiamava chiaramente il tipo di appartenenza. L’assistente all’entrata, inoltre, ha esplicitamente chiesto all’allenatore di utilizzare Pokémon di tipo erba o acqua, richiesta che si limiterà alla sola prima palestra.

Fa sempre la sua figura il nostro Brock.

In due è meglio!

Per condividere l’esperienza con un giocatore basterà selezionare l’opzione apposita nel menu. Insieme ad un compagno tutto assume un valore doppio. Durante la cattura bisognerà lanciare la Poké Ball simultaneamente, così come nelle lotte potremo contare su un valido assistente. Simpatica l’idea di dotare anche il secondo giocatore di un fidato mostriciattolo — il secondo del party — che lo seguirà senza sosta.

La demo ha mostrato anche le modalità di connessione con un amico in locale o tramite wi-fi. Il collegamento avviene dopo che uno dei due amici ripete precisamente lo stesso codice (una sequenza di Pokémon a scelta) utilizzato dall’altro. Online o in locale sarà possibile lottare e scambiare Pokémon come ormai siamo abituati a fare da anni.

Uno scontro perfettamente equilibrato.

Una Poké Ball (Plus) per domarli

La demo si è incentrata molto anche sull’utilizzo della speciale Poké Ball Plus. Questo speciale controller sarà utilizzabile senza compromessi per tutta la durata dell’avventura e darà modo di immergerci ancor più nei panni di un allenatore. Interessante la possibilità di portare a spasso una creatura a nostra scelta, che si farà sentire ogni qualvolta andremo a scuotere la sfera.

A detta di Masuda la Poké Ball Plus è particolarmente confortevole, semplice da impugnare e leggera, utilizzabile da chiunque. A quanto pare potrà essere sfruttata anche con Pokémon GO a mo’ di Pokémon GO Plus.

Ah, in ognuna delle sfere-controller troverete un simpatico Mew da accudire. So che non volevate comprarla, ma talvolta la vita è ingiusta…

Eh.

Trasfusione di massa

Se su Pokémon GO avete un esercito pronto a combattere sappiate che sarà possibile trasferirlo su Pokémon Let’s Go: Pikachu e Pokémon Let’s Go: Eevee. Il passaggio dall’applicazione al videogioco dovrebbe essere piuttosto veloce, al contrario dell’effettivo assorbimento di ogni Pokémon. Una volta trasferiti sui nuovi giochi, infatti, i mostriciattoli dovranno essere nuovamente catturati nella Safari Zone.

A spasso nella Safari Zone.

Per concludere

Siano avvisati tutti coloro che nei due Let’s Go cercano un RPG profondo come accaduto con i vecchi capitoli: i titoli della serie che debutteranno su Nintendo Switch a novembre sono evidentemente pensati per accalappiare una fetta di pubblico non ancora fidelizzata e fare leva sui più giovani.

L’intento di Nintendo è quello di agire su due fronti: attirare i giocatori di GO che non si sono mai approcciati ad un gioco di ruolo Pokémon e al contempo aumentare il numero di utenti attivi sulla celebre applicazione in realtà aumentata. Nel mezzo, il brand riuscirà inevitabilmente a spingere le vendite dell’ibrida giapponese ed a placare la fame di chi dovrà attendere un anno per l’arrivo di un capitolo canonico. La mossa commerciale in sé dunque non si discute, sebbene la ricezione dei giochi sia stata piuttosto eterogenea.

Siamo dinanzi al primo gioco Pokémon per console in alta risoluzione, su console fissa (o quasi) e in cantiere, per l’anno prossimo, c’è un gioco di ruolo che a detta di Game Freak avrà un comparto tecnico all’avanguardia e saprà sconvolgere — in positivo — i giocatori più esigenti. Noi non vediamo di catturarli tutti su Nintendo Switch, e voi?

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