Arriva su Nintendo Switch una visione retrò del futuro
GRIDD: Retroenhanced è l’ultimo titolo in ordine di tempo di una microscopica software house tutta italiana, Antab Studio, con base a Milano ed arriva finalmente su Nintendo Switch dopo la pubblicazione su Xbox One e PC. Così come il gioco, partiamo diretti e senza tanti preamboli, in pieno stile arcade.
Infilate la monetina ed iniziate a leggere. Il concept del gioco è basato sull’immagine che avevano i ragazzi cresciuti durante gli anni ’80, così come i registi dei film dell’epoca, del mondo digitale. Strani virus in 3D che parlano con una voce cavernosa, spesso con tanto di enorme scritta VIRUS in modo da non confondere troppo lo spettatore e far capire che sì, quello è effettivamente un VIRUS, c’è pure scritto!
E che dire degli hacking incredibilmente coinvolgenti che si sviluppano all’interno di una serie di strutture digitali rigorosamente in 3D dal tratto tra il lisergico e l’onirico, con colori super accesi. Attenzione però; se si scorgeva una scritta, una struttura o un elemento di colore rosso, allora c’è qualcosa che non va. Rosso = cattivo, è ovvio. Non parliamo poi dei dati super segreti, magari di agenzie governative, che potevano essere scovati digitando correttamente una breve password sul retro di un negozietto.
Ovviamente con un computer ENORME (perché più è grosso più è affidabile, no?). Aggirare i sistemi di sicurezza non è mai stato così facile se sei un bambino di otto anni a cui piacciono i videogiochi.
Il tutto con una linea internet la cui velocità sembra fare invidia alle più moderne fibre ottiche e comandi vocali che Siri levati non capisci proprio niente. A questo si aggiunge poi la creatività dei creatori del gioco, Andrea Tabacco, Lara Gianotti e Andrea Riccardi. Il trio si è sbizzarrito nella creazione di poligoni da distruggere, meteore, strani droni da eliminare prima che comincino a sfrecciare verso di noi, enormi cubi che riflettono i colpi, draghi e serpenti di metallo volanti che vogliono schiantarsi sulla nostra povera navicella che tenta di sfuggire in tutti i modi. E poi Tron. Ma parliamo un po’ del gioco.
Un arcade sempre a portata di mano
La storia non c’è. O meglio, se proprio volete trovarla, eccola: una navicella sconosciuta, guidata dal giocatore, deve penetrare un firewall malvagio, stop. La prima modalità da affrontare è quella arcade, divisa in vari stage da percorrere tutti d’un fiato. Non c’è un “continua”, a meno che non si sblocchino altre vite tramite appositi portali. Le vite vengono spese istantaneamente appena si esaurisce l’energia. Tale passaggio ci fa accedere anche alla sezione successiva.
La curva di difficoltà rappresenta anch’essa il perfetto stile old school; hardcore e dalle tinte da coin-op che non perdona. Per fortuna, in questo caso, non c’è da inserire monetine in continuazione per continuare a giocare. I comandi sono essenziali: ci si sposta con la levetta e si spara, non serve altro per percorrere i lunghi percorsi strapieni di ostacoli. Il movimento della navetta è velocissimo ed i controlli rispondono pressoché istantaneamente.
La lettura di ciò che accade attorno a noi potrebbe inizialmente confondere. Gli elementi su schermo si accavallano, esplodono e colorano l’ambiente circostante e ci si dovrà fare l’occhio. Dopo aver terminato la modalità arcade si sblocca il cuore del gioco, la modalità endless. Qui il giocatore arcade troverà pane per i suoi denti. Con una continua ricerca del punteggio perfetto all’interno di percorsi sempre diversi, creati proceduralmente, il titolo terminerà solo quando si sarà pienamente soddisfatti del risultato o fino a quando un’altra persona non vi supera nella classifica online.
Lungo i percorsi si trovano dei power up che ripristinano la vita, forniscono uno scudo o potenziano la nostra arma. Dobbiamo stare ben attenti a non farci colpire poiché vedremo scendere il nostro migliore amico: il moltiplicatore del punteggio, che dobbiamo sempre tenere molto alto.
Griglie e sintetizzatori
Da segnalare la presenza esclusiva su Nintendo Switch della modalità Glove of Power, in cui si impugna un solo Joy-Con ,come a simulare un Power Glove, la periferica più inutile e bella mai realizzata da Nintendo. Altro che R.O.B. E la mente è subito volata allo splendido personaggio che incarna un po’ tutto ciò che ho descritto all’inizio della recensione: Hackerman di Kung Fury, il miglior hacker al mondo, così bravo da hackerare il tempo.. con un PowerGlove.. mentre il protagonista sfreccia su un Microbee percorrendo un’enorme griglia.. proprio come quella che si percorre durante la fase finale della modalità arcade!
Chiaramente il mediometraggio di David Sandberg trae a sua volta ispirazione da quell’enorme calderone della pop culture anni ’80 contenente film come Wargames e Cloak & Dagger (in italiano La finestra sul delitto), calderone da cui ha splendidamente attinto pure Antab Studio.
La colonna sonora del gioco è stata affidata a Dream Fiend, compositore australiano che con le sue sonorità sinthwave è riuscito a chiudere il perfetto cerchio nostalgico e citazionistico. Non ci troviamo davanti ad un titolo perfetto in tutti i suoi elementi, sia chiaro. Il sistema di puntamento automatico fa le bizze, soprattutto quando ci si parano davanti due elementi vicini, di cui uno distruggere e uno che riflette i colpi. In quei casi è meglio fare attenzione visto che un minimo spostamento della navicella porta ad uno spostamento del mirino con conseguenti errori. Infine, tutto sommato, le due modalità presenti, proposte ad un prezzo non proprio contenutissimo, potrebbero scoraggiare possibili acquirenti titubanti.
Resta il fatto però che il divertimento e il coinvolgimento portati dal gioco sono davvero ad alti livelli. Un titolo del genere, adatto a partite mordi e fuggi, dovrebbe essere obbligatorio in ogni Nintendo Switch.