Pokémon su Nintendo Switch è una rivoluzione.
Ci aspettavamo un Direct, una presentazione in pompa magna prima dell’E3 e invece i due nuovi titoli della saga, forse i più attesi in assoluto, sono stati rivelati quasi in sordina e con poco preavviso, con una conferenza in Giappone. Per noi erano le tre di notte e pochi fortunati hanno assistito all’evento e pochi di quei pochi hanno dormito sonni sereni dopo il reveal.
Ci aspettavamo un open world, ci aspettavamo un titolo hardcore che spingesse la serie verso nuove vette di qualità e popolarità, ci aspettavamo di vedere i nostri desideri realizzati, abbiamo sognato e sperato fino alla fine.
Bene, Pokémon Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee! rappresentano una rivoluzione, i rumor riguardo al ritorno a Kanto si sono rivelati esatti, così come quelli di un titolo fortemente influenzato da Pokémon GO.
https://www.youtube.com/watch?v=UnU2InYRDyA
Tuttavia, Pokémon Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee! non sono i titoli che volevamo.
Il 16 novembre torneremo a Kanto, la dove tutto è cominciato. Acquisteremo un remake di Pokémon Giallo, scegliendo tra il topo elettrico o la volpina pelosa particolarmente sensibile a qualsiasi cosa possa farla evolvere e partiremo all’esplorazione di una regione nuova, per la prima volta in HD, incontrando isole e montagne dai contorni cubici, dallo stile retrò e molto distante dalle ultime generazioni; sceglieremo tra due avatar con grandi teste e dallo stile super-deformed, molto simile a quello utilizzato in X & Y e…. non combatteremo Pokémon, li cattureremo.
Let’s Go Home
Inutile girarci intorno, la percezione attuale dei titoli è quella di una versione casalinga di Pokémon GO, un titolo sperimentale che riprende le meccaniche dell’app per smartphone e vi interagisce, semplificando ed eliminando gran parte dei contenuti e della complessità della serie main. Due titoli lontani dai palati hardcore, apparentemente limitati nei contenuti (solo 151 pokémon di Kanto e le forme Alola), e che, per quanto visto finora, possono essere definiti spin-off, esperimenti. Ma Nintendo, ancora una volta, ha fatto centro.

Se la percezione degli hardcore gamer e degli appassionati della serie è confusa e tendente al negativo, quella dei giocatori che hanno cominciato a giocare e scoprire il mondo Pokémon con GO è affascinata, interessata, incuriosita.
Ho chiesto personalmente a tutti i miei compagni di gioco, sorprendendomi di quanto la loro reazione sia stata positiva. Ritrovare nel trailer meccaniche come il lancio delle Poké Ball manuale, i Pokémon sempre presenti sulla mappa di gioco e i punti lotta conforta e fa sentire il giocatore maggiormente a suo agio, evitando di intimorirlo come poteva accadere con i titoli 3DS, dove si trovavano catapultati in un mondo collaudato ma complesso, forte di 20 anni di evoluzione più o meno costante.
Connessioni
Il trailer punta forte sulla connettività tra i due giochi e l’app, perché il target dei giochi, il pubblico che vogliono attirare è, come detto, quello di Pokémon GO. E la strategia commerciale rischia di rivelarsi ancora una volta perfetta. Il bacino di utenza della saga principale supera i 10 milioni di utenti a ogni capitolo, numeri altissimi ma triplicati dalle persone che ogni giorno accedono a Pokémon GO.
E pensare di ignorare trenta milioni di giocatori composti principalmente da non appassionati, nuovi giocatori di tutte le età, sarebbe stato assurdo. La fascia d’utenza che Game Freak vuole conquistare è inedita, si tratta ancora una volta di provare a catturare nuovi giocatori, perfettamente in linea con la strategia oceano blu che Nintendo porta avanti da oltre un decennio, con risultati altalenanti ma non evitando mai di rischiare.

Risulta evidente che i due titoli sono un esperimento e GF per prima lo sa e non l’ha tenuto nascosto, annunciando che due ulteriori giochi sono in fase di sviluppo e arriveranno nel 2019 su Switch, dalle meccaniche classiche, più vicine a quelle che abbiamo visto finora nei titoli della serie principale.
Le paure di chi teme che lavorare su due giochi contemporaneamente possa inficiare sulla qualità del titolo del 2019 sono, a conti fatti infondate. Game Freak ha quasi sempre almeno due team all’attivo, di cui uno composto da un numero minore di sviluppatori e questi, solitamente, si occupano della terza versione mentre il team principale lavora sulla nuova avventura o sulla nuova generazione.
Rivoluzioni
Poco tempo fa avevo provato a immaginare come l’interazione con GO potesse essere la chiave per una rivoluzione nella serie e probabilmente anche quello speciale è destinato (spero per ora) a finire nella lista dei desideri di un appassionato ormai ventennale della serie, una lista sempre più lunga ma piena di speranza costante.
Ma dal primo trailer e dalle informazioni che abbiamo emergono anche aspetti nuovi, come una modalità co-op che può far divertire e giocare padri e figli o coppie e che, se ben implementata, può diventare un must per le future avventure e generazioni di titoli. Pokémon Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee! sono una mossa vincente, sono la giusta strategia e idea per cambiare le carte in tavola senza dimenticare il pubblico che finora ha fatto la fortuna della serie, sia puntando sul fattore nostalgia, sia rassicurandolo sul futuro prossimo.

In sintesi, Pokémon Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee! sono un esperimento, giochi che hanno l’obiettivo di ingannare l’attesa per la prima nuova grande avventura su Nintendo Switch e al tempo stesso spingere le vendite di Nintendo Switch, sfruttando il periodo di lancio natalizio e, per ultimo, aumentare il bacino di utenza di Pokémon GO, sfruttando la compatibilità tra i titoli e l’app, con tante funzionalità annunciate ma non ancora svelate.
Pokémon Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee! non sono i titoli che vogliamo, ma forse, quelli di cui abbiamo bisogno.