Una Milano come non l’avete mai vista
Parlare degli anni 70′ in un videogioco non dev’essere stato facile. In quel periodo storico, in molte parti del mondo, sono iniziati molti cambiamenti che ci hanno portato poi alla cultura moderna: musicalmente parlando abbiamo avuto l’ascesa di gruppi come Beatles, Led Zeppelin o i Queen, Nixon era presidente degli Stati Uniti e grazie al Magnavox Odyssey iniziarono a nascere i primi videogiochi nel mondo.
E in Italia cosa succedeva? I ragazzi dello studio milanese Italo Games ci hanno risposto con “Milanoir“, titolo che unisce una trama dalle sfumature noir con un’abbondante base pulp.
Milano violenta
Immaginatevi di ritrovarvi negli anni 70′, in uno dei periodi più drammatici del secondo dopoguerra. Gli anni di piombo. Il nostro protagonista, Piero Sacchi, è un ex galeotto della malavita milanese che svolge alcuni lavori per un misterioso boss chiamato Lanzetta.
Nonostante la fedeltà al capo mafioso, Sacchi si ritroverà costantemente a dover affrontare numerose situazioni altamente pericolose che lo porteranno a doversi confrontare con altre gang dove non mancheranno alcuni incredibili tradimenti e colpi di scena.
Ciò che rende Milanoir speciale ricade su un fattore particolare: raccontare una storia noir sfruttando le belle ambientazioni della città di Milano. Nel titolo, infatti, potremmo osservare alcuni dei luoghi più suggestivi della città meneghina. Dai Navigli al Duomo, dal Parco Lambro fino alle peggiori periferie della città.
La passione messa dagli sviluppatori di Italo Games trasuda in questi piccoli meravigliosi dettagli, grazie anche all’incredibile capacità di saper rendere realistici in pochi pixel gli scenari presenti nel titolo, tuttavia, purtroppo, tutto ciò non basta a sopprimere alcune lacune presenti nel gioco.
Milano da bere
Le vicende che si incontrano nel gioco sono sicuramente interessanti, e a renderle tali, probabilmente, bisogna ringraziare il grande lavoro svolto anche dal team dal punto di vista dei dialoghi.
Piero viene descritto letteralmente come un borghese dannatamente egocentrico, e nel corso del gioco ill suo smisurato Ego darà luogo ad alcune splendide interazioni (anche in dialetto) con gli altri personaggi.
L’unica nota negativa, però, paradossalmente ricade su una scelta che potrebbe risultare abbastanza antipatica e frustrante: se il giocatore dovesse morire in una sessione dove precedentemente c’è stata un interazione tra personaggi, il titolo vi farà si ripartire dall’ultimo checkpoint. Sarete costretti a rivedere tutta la scena di intermezzo senza avere la possibilità di poterla superare.
Monolocale a Milano
Il giocatore può completare l’avventura sia in modalità sia single-player che in compagnia con gli amici grazie alla modalità multiplayer. Tuttavia sorgono alcuni problemi: con i joy-con separati, a causa della dimensione degli analogici, risulta difficile mirare e sparare ai nemici. Pesa anche l’assenza di una seconda levetta analogica giocando con un joy-con a testa. È presente anche mira assistita, probabilmete per tentare di arginare questo problema, tuttavia questa feature non sempre si rivela precisa come dovrebbe.
La freneticità del titolo saprà mettere alla prova anche i riflessi dei videogiocatori più competitivi grazie ad un’apposita modalità chiamata “Arena“. In questa modalità sarà necessario sopravvivere più a lungo possibile dagli assalti dei nemici che vi si presenteranno di fronte in uno degli scenari selezionabili a vostra scelta presenti nel gioco.
Milanoir è un buonissimo titolo, frenetico, ricco di chicche e gag divertenti che un fan di Milano, e degli anni ’70, non dovrebbe lasciarsi sfuggire.