Chi trova Ikaruga, trova Treasure!
Un vero e proprio tesoro di software house: non è solo un gioco di parole, ma una dichiarazione d’amore nei confronti di una software house come poche altre. Tesoro raro per quantità di titoli, eccezionalmente di nicchia, giochi hardcore e difficili ma di qualità altissima, una di quelle che ti fanno vivere esperienze di gameplay sublimi. Nata nel 1992, Treasure ha esordito con il botto con Gunstar Heroes, sparatutto eccezionale e primo capitolo della saga Heroes, proseguendo con gioielli come Radiant Silvergun, Silhouette Mirage, Mischief Makers, Sin & Punishment e il suo seguito per Wii (a quando un terzo capitolo Treasure?) e, soprattutto Ikaruga. Il titolo di maggior successo dello studio, il capolavoro assoluto uscito ormai su molteplici piattaforme e alla sua seconda apparizione su una console Nintendo, dopo la conversione per Gamecube, oggi oggetto di culto introvabile.
Tutto comincia quando Tenro Horai, sovrano della piccola isola di Horai, mise le mani su Ubusunagami Okinai, un artefatto di matrice divina capace di emanare una quantità incredibile di energia e in grado di concedergli poteri inimmaginabili. Tenro e il suo gruppo, chiamati “I Divini”, sfruttarono il potere di Ubusunagami Okinai per conquistare il mondo, una nazione alla volta, in nome della pace e di un bene superiore. Il dominio di Tenro venne sfidato da Tenkaku, una federazione indipendente che utilizzava aerei da combattimento chiamati Hitekkai. Nonostante il loro coraggio, solo uno di loro sopravvisse all’attacco, un ragazzo di nome Shinra.
Precipitato poco lontano dal villaggio di Ikaruga, un luogo segreto abitato prevalentemente da anziani, oppositori e nemici di Horai, venne curato e rimesso in sesto. Shinra rappresentava l’ultima speranza per sconfiggere Horai e gli abitanti del villaggio gli affidarono un aereo speciale, da loro modificato, chiamato Ikaruga. Ikaruga è un aereo speciale, l’unico in grado di commutare con successo e sfruttare a piacimento le due forme energetiche emesse dalle navi di Horai.
Nato come seguito spirituale di Radiant Silvergun, Ikaruga è uno shoot-em-up a scorrimento verticale, uno dei pochi sopravvissuti di un genere in voga negli anni ’90 su console a 16-bit e quasi portato all’estinzione dall’arrivo della terza dimensione e degli fps, con Einhander considerato a lungo il canto del cigno di un’epoca videoludica, nata con i pomeriggi spensierati passati in sala giochi. E poi arrivò Ikaruga, la luce della rinascita, dalla versione arcade a quella Dreamcast (e quindi portatore sano dell’aura di misticismo e magia tipica dei giochi Dreamcast), passando per il Cubo, per le console Microsoft e finalmente per Nintendo Switch, dopo 17 anni.
Il gameplay di Ikaruga è modellato sulla base di quello di Silhouette Mirage: due tipi differenti di polarità intercambiabile in qualsiasi momento, energia bianca ed energia nera; lo scudo della nave può assorbire una delle due energie alla volta per rilasciare un super attacco e può cambiare polarità in qualsiasi istante. Colpire un avversario bianco con l’energia nera consente di infliggere il doppio del danno, per noi essere colpiti dalla polarità energetica inversa significa morte immediata.
Questo è il cuore di Ikaruga, uno sparatutto in cui non esistono power-up, in cui è fondamentale imparare a schivare, assorbire l’energia e rilasciarla, facendo attenzione al momento migliore in cui invertire la polarità.
La sfida contro Horai si svolge lungo cinque stage e la durata di una run completa si attesta mediamente attorno alla mezz’ora di gioco. Ma finire Ikaruga, pur potendo scegliere tra differenti livelli di difficoltà, è tutt’altro che semplice.
Come detto, ogni colpo subito dalla polarità inversa, anche il più piccolo, è in grado di abbattere istantaneamente Ikaruga. Memorizzare i movimenti degli avversari, imparare ad anticiparli e studiare come posizionarsi per assorbire l’energia necessaria per rilasciare l’attacco speciale fa quasi assomigliare Ikaruga a un rhythm-game, titoli in cui ogni passaggio è fondamentale, sia al fine di completare la sfida che di ottenere il più alto punteggio possibile.
Il titolo è un arcade purissimo, nato in sala giochi e in grado di trasmettere tutto il feeling di un’epoca lontana ma portata da Treasure all’eccellenza grazie anche a un comparto tecnico di prim’ordine. Ikaruga gira su Switch meravigliosamente, senza accusare rallentamenti o incertezze anche con un’infinità di elementi su schermo.
Il level design spazia tra cieli aperti, fabbriche claustrofobiche e veri e propri boss dalle dimensioni a immense, mettendo su schermo una grande quantità di poligoni, brillando anche dal punto di vista della costruzione visiva dei nemici, diversificando ogni squadrone nell’aspetto e nel comportamento.
E la sensazione di “danzare” a bordo di Ikaruga, più che di giocare, aumenta grazie all’eccezionale colonna sonora del titolo. La musica è parte integrante del viaggio di Shinra, non è un accompagnamento, muta con lo scenario e con i nemici e spazia tra ritmi martellanti e melodie mistiche, cambi di ritmo costanti rimangono in testa nel continuo trial and error mentre Ikaruga esplode ancora, e ancora, fin quando non impariamo tutto a memoria.
Giocare Ikaruga per un appassionato di shoot em-up è pura gioia. Un gameplay studiato in ogni minimo dettaglio per essere unico nel suo genere, per differenziarsi e innovare, rompendo gli schemi e coinvolgendo in un modo unico. Il gioiellino Treasure giova della portatilità di Nintendo Switch, consentendo di ammirarlo in full-screen tenendo la console in verticale, eliminando le bande nere laterali della tv. L’immagine è nitida e chiara e in ogni momento è possibile, armati di un joy-con a testa, giocare in co-op con un amico. Va detto che la console purtroppo non dispone di uno stand per tenerla in verticale e occorre appoggiarla sempre su qualcosa.
Puntare a migliorarsi e a migliorare il punteggio consente di competere nelle classifiche mondiali ed è possibile caricare in rete dei replay delle proprie prestazioni migliori. Il titolo si presenta nella sua edizione definitiva, completo di modalità per veri hardcore gamer come affrontare la sfida con proiettili limitati o non poter rispondere al fuoco avversario, limitandosi a schivare e ad assorbire energia.
Ikaruga è un capolavoro, lo era ieri, lo è oggi e lo sarà, con ogni probabilità, domani. Non è per tutti, può essere frustrante e difficile ma anche accessibile grazie alle numerose opzioni per approcciare il titolo Treasure pian piano, imparando a padroneggiarlo man mano che affiniamo la nostra abilità. Da non perdere!