Payday 2 completa la sua opera di diffusione arrivando anche sull’ultima piccola console Nintendo, il nostro amato Switch. Affrontiamo subito una situazione venuta a galla pochi giorni fa: la versione per Nintendo Switch è leggermente indietro sia rispetto alla Crimewave Edition pubblicata per Playstation 4 ed Xbox che a quella PC. A sua volta, quest’ultima risulta avere ancora degli elementi mancanti sull’edizione per le ultime console Sony e Microsoft. A conti fatti si tratta semplicemente del DLC Master Plan, che introduce un paio di pack di armi, di rapine ed un nuovo personaggio, Scarface. Nulla di tragico né d’irreparabile, forse questo contenuto arriverà in seguito ma già così c’è talmente tanto di quel materiale da perdersi.

Il titolo è un simulatore di rapine di stampo prettamente arcade. Ogni missione è introdotta da una breve storia totalmente irrilevante in cui viene descritto, in linea generale, il nostro compito da parte di misteriosi committenti. È subito chiaro che l’intento narrativo è stato contemplato e processato per una manciata scarsa di minuti prima di cominciare a costruire il gameplay del titolo poiché rimane relegato in secondo piano e non offre una vera e propria narrazione coerente ma ripeto, qua ci troviamo davanti ad un arcade di guardie e ladri, e le guardie non finiscono mai. Le missioni ci vengono date da vari committenti, ognuno con un suo background diverso, a partire da Bain, il misterioso capo di Crime.net, rete grazie alla quale è possibile scegliere i contratti che si vogliono eseguire. Essi sono a tempo, compaiono sulla mappa per un breve periodo prima di essere sostituiti da altri. Prepariamoci quindi a lavorare per trafficanti di droga, senatori, mercenari e strani tipi russi che ci portano a rubare anche testate nucleari appoggiate su di un leggero strato di polistirolo. Prima la sicurezza.

Prima di buttarci in azione bisogna però esaminare i vari personaggi. All’interno del gioco ne sono presenti quasi una ventina grazie alla presenza di quasi tutti i pacchetti DLC pubblicati finora, con un’enorme possibilità di personalizzazione. Ogni personaggio ha una sua maschera personale ed unica, legata anche in parte alla storia del titolo, sempre alquanto blanda e legata ai quattro personaggi della banda originale il cui capo è Dallas, l’uomo dietro alla maschera da clown diventata il simbolo del gioco. Oltre alle maschere personali di ogni personaggio ne possono essere acquistate a centinaia, ognuna delle quali vanta un repertorio di personalizzazioni impressionante: dal tessuto ai colori ai motivi, online non vedrete mai due personaggi uguali. All’interno della versione Switch è presente pure una nuova rapinatrice di origine giapponese in esclusiva temporale, Joy, e lasciatemelo dire: insieme alle maschere anch’esse simboliche di Hotline Miami (presenti anche in Payday 2), la sua è quella meglio riuscita in assoluto, con le varie luci led che compongono disegni diversi, super kawaii.

Chiaramente non si può mica andare in missione disarmati. Nel menù di personalizzazione è possibile scegliere anche tra tantissime tipologie di armi diverse come fucili, mitragliatrici leggere fino anche alle doppie armi akimbo, ognuna delle quali ha statistiche differenti e richiede di conseguenza un approccio diverso. Così come le maschere, anche le armi possono essere personalizzate con una profondità che raramente si è vista in un titolo FPS, con mirini, soppressori, calci e tantissimi altri elementi. A ciò si aggiunge la possibilità di portare uno strumento con sé, utile per la missione. Se vogliamo puntare sul supporto della squadra potremmo prendere un kit medico mentre, se vogliamo trasformarci in una macchina da guerra, prendiamo una bella torretta che, una volta piazzata, spara ai nemici di fronte a se fino a terminare le munizioni. Insieme a questi elementi esterni è anche possibile modificare le abilità e le specializzazioni del nostro avatar. Le prime influenzano elementi quali la velocità, la nostra capacità di interagire con serrature e lucchetti così come le tecniche stealth mentre le specializzazioni sono ulteriori bonus al recupero della vita, dell’armatura, della precisa ed altro. Anche qui, inutile dirlo, le possibilità di personalizzazione sono letteralmente infinite, con centinaia e centinaia di build possibili.

Non pensate che tutto questo sia gratis o che le armi vi siano regalate con i livelli. C’è da pagare, e pure tanto. Una volta terminata la fase di preparazione possiamo buttarci nella rapina. Esse possono svilupparsi nell’arco di una singola giornata, e quindi di una sola partita, oppure avere più fasi, partendo dalla preparazione fino alla rapina vera e propria fino anche alla fuga. Un sistema che consente sia di avere una storia leggermente più estesa che anche dei checkpoint. Se ad esempio saremo uccisi al terzo giorno potremo riprendere da questo e non dall’inizio, almeno nelle difficoltà più basse. Una volta presa confidenza col gioco ed aumentata la difficoltà, questo bonus è assente e l’eventuale sconfitta è definitiva. Tutto questo è condito da una colonna sonora electro di altissimo livello, in grado di pompare l’adrenalina e rendere alla perfezione la devastazione che accade su schermo. Tecnicamente parliamo comunque di un gioco di cinque anni fa che già all’epoca era non all’altezza e oggi lo si nota ancora di più. Texture così così, un frame rate che forse raggiunge i 30 fps nel menù e delle ambientazioni non molto ispirate potrebbero far storcere il naso a molti utenti. Per fortuna il gameplay non ne è mai realmente compromesso ed il titolo rimane divertentissimo ma una ripulita generale non avrebbe guastato affatto.

Se si riesce nell’arduo compito di portare a compimento la rapina guadagneremo un bel po’ di soldi, di cui una parte è dirottata su un conto estero ed un’altra entra liquida in mano nostra. È possibile attingere al conto sia per comprare contratti per le rapine che più ci attirano da parte dei vari committenti sia per acquisire Infamia, un sistema simile a quello del prestigio dei vari COD grazie al quale, una volta arrivati al livello 100 e con 200 milioni sul conto, è possibile resettare tutti i parametri e i soldi ottenuti a favore di un punto infamia che permette di ottenere ulteriori bonus ed oggetti. La parte liquida del denaro può essere usata per acquistare armi, armature, maschere o per personalizzare il rifugio segreto, il nostro hub personale all’interno del quale sono riposti vari elementi con cui addestrarsi, come una sorta di hub tutorial in cui si passerà davvero pochissimo tempo.

Il titolo punta tanto, per non dire tutto, sulla cooperazione tra gli utenti. Fino a quattro giocatori possono partecipare all’interno di una missione che può comunque essere intrapresa anche in modalità offline, ma qua sorge uno dei grandissimi limiti del titolo, mai corretto né rivisto in nessuna versione: l’IA demenziale sia dei compagni che dei nemici. I primi si limiteranno a seguirci o a stare sul posto, secondo i nostri ordini, e basta. Ogni serratura deve essere scassinata da noi così come ogni trapano deve essere posizionato da noi e ogni borsone trasportato sempre da noi. I nostro compagni si limitano a guardarci, quasi stupiti di ciò che li circonda, senza aiutarci se non sparando distrattamente a qualche nemico quando capita. E se tale IA è replicata anche dalla polizia e dalla SWAT, il problema in questo caso è colmato dal numero. Orde e orde infinite di nemici ci sommergono ogni istante, senza lasciare un attimo di respiro e dopo poco tempo, se non ci si è preparati per bene, ci si ritrova senza più una singola pallottola in canna e con una montagna di cadaveri davanti.

Le missioni devono quindi essere intraprese quasi obbligatoriamente online, insieme a persone reali, con le quali magari si dovrebbe anche comunicare a voce, ma non vi è tale possibilità. La cosa migliore è quella di trovare altri tre amici, piazzarsi per bene in comunicazione vocale e studiare i colpi nei minimi dettagli, fino ad arrivare a quelli di difficoltà massima. È presente anche la cooperativa locale ma richiede più console e copie del gioco e non mi è stato possibile testarla. Nelle partite online che ho intrapreso la connessione è sempre risultata piuttosto stabile ma, ogni volta che un utente si connette nel bel mezzo della missione, compare un avviso che blocca totalmente il gioco obbligando tutti ad aspettare la fine del caricamento. Alquanto poco elegante e forse anche non necessario, meglio aspettare di avere già altri tre giocatori connessi prima di partire con la missione. Il divertimento, nel caso in cui si trovino persone capaci online, non mancherà e le infinite possibilità di personalizzazione di ogni singolo elemento del gioco, abbinato alle decine e decine di missioni disponibili, rendono Payday 2 un titolo estremamente longevo e adatto sia a chi vuole godersi una partita veloce sia a chi vuole studiare e pianificare il colpo, magari a difficoltà massima, per una sfida contro se stessi davvero impegnativa.