War Hunt has changed…
C’è da rosicare parecchio pensando a Monster Hunter World, nevvero? Dopo tanti anni passati sulle console Nintendo alternando multiplayer locale e online – passando le nottate migliori fianco a fianco agli amici con il 3DS – la serie ha abbandonato i lidi di Kyoto per rivolgersi ad un pubblico più ampio, allo scopo di raggiungere anche in occidente il giusto riconoscimento.
La missione sembra compiuta con successo, considerati i recenti dati di vendita: si parla di oltre 5 milioni di copie distribuite nel mondo considerando le versioni PlayStation 4 e Xbox One. Un risultato ottimo, che comunque non stupisce alla luce dei precedenti lanci in terra nipponica, spesso capaci di accumulare 2-3 milioni di venduto effettivo considerando una sola console (PSP o 3DS) e nel solo mercato giapponese. Quindi… Capcom ha fatto bene, alla faccia nostra.

Le ambizioni di Capcom nel preservare quello che è forse l’ultimo franchise realmente remunerativo a sua disposizione (anche se Resident Evil si è ripreso con il settimo episodio) non potevano che andare in una direzione, difficilmente perseguibile si Nintendo Switch a causa dei palesi limiti prestazionali dell’architettura. Basta guardare l’estremo impaccio con cui Monster Hunter World gira sulle versioni “base” delle console Sony e Microsoft, con grossi compromessi quanto a risoluzione e framerate che si assesta fin troppo tempo sotto i 30fps – senza contare l’erratico frame pacing.
Una versione per l’ibrida Nintendo, dunque, non si poteva proprio fare: si può dunque essere realmente dispiaciuti e/o arrabbiati perché una delle nostre saghe preferite ha cercato nuovo pubblico e più ampio successo su altre piattaforme? Quando si ama davvero qualcuno, si dovrebbe essere disposti a lasciarlo andare…
https://youtu.be/1MKijMq0uIk
Potremmo passare intere giornate a discutere sulla necessità di proseguire il rapporto tra la casa di Kyoto e i cacciatori di mostri, elencando pregi dell’utenza e la maggiore compatibilità della stessa con il franchise laddove la serie è nata, ma Capcom ha semplicemente compiuto la mossa più razionale che ci potessimo attendere da un ex colosso sempre più convito di avvicinare il pubblico occidentale, senza però tradirsi come al tempo di PS3/360 e dei numerosi franchise fatti risorgere dall’oblio solo per essere consegnati in mano a team discutibili (Dark Void e Bionic Commando su tutti).
Il rischio ha pagato? Assolutamente: la base installata comprensiva delle ammiraglie Sony e Microsoft ha offerto il miglior teatro possibile perché l’esperienza di caccia alle viverne potesse esprimersi al meglio, anche in termini di percezione da parte di stampa e pubblico: chi ha speso centinaia (o migliaia) di ore sui precedenti capitoli sarà stupito di vedere solo oggi video, speciali e approfondimenti che trattano i temi base della serie, a dimostrazione di come il franchise sia stato effettivamente sdoganato a dovere. Le classifiche non mentono, in attesa di venire a conoscenza dei dati di vendita nello specifico. Ma noi Nintendari, nel mentre, rimaniamo a bocca asciutta…

E qui ci ritroviamo a parlare della grande “scommessa” che Capcom e Nintendo potrebbero giocarsi: una volta superata la fase promozionale intensiva dedicata al lancio (e al consolidamento) di Monster Hunter World, non sarebbe così assurdo immaginare le due case giapponesi tornare a parlarsi per dare forma ad una corrente “parallela” dedicata a chi caccia “on the go”. Il lavoro compiuto negli anni sul 3DS difficilmente verrà cestinato in toto e la release di Monster Hunter Double Cross su Nintendo Switch ha offerto comunque un buon ritorno per quella che era a conti fatti una riedizione HD di una riedizione estesa di un titolo in possesso già di tante persone.
Recuperare quindi quella corrente, iniziando con il portare “Monster Hunters Generations Ultimate” in occidente, potrebbe consentire al team di Ryozo Tsujimoto di monetizzare in modo estensivo con un impegno tecnico relativamente ridotto – cosa non da poco per la Capcom di oggi. Tra le incertezze in merito a questa opzione vi è la possibile frammentazione della fanbase, che vedrebbe una parte ancorata ai titoli più tradizionali mentre il nucleo pulsante dell’utenza proseguirebbe sulle console casalinghe, ma già da tempo la cosa avveniva senza troppi problemi se consideriamo la serie Frontier e il recente Monster Hunter Online.

L’ostacolo più rilevante forse risiede nel mercato mobile, che fagocita ogni interesse dei vari publisher quando si tratta di proporre il gioco portatile per via del consistente rapporto tra introiti e spese di realizzazione. Senza dimenticare come Monster Hunter Stories sia apparso all’improvviso, senza nessun annuncio, su AppStore e Google Play, ad ulteriore testimonianza della capacità di Capcom di rimpacchettare e rivendere ogni suo titolo.
Cosa può convenire di più dunque, investire per instaurare una “serie 2” di Monster Hunter per continuare a coccolare chi faceva del gioco portatile il suo mantra o investire sul mobile sfruttando il franchise in ogni modo immaginabile, magari trasformandolo nell’ennesimo gacha game? Sappiamo bene quale sia la soluzione più conveniente per i proprietari di Ryu e soci, così come non è certo incoraggiante lo scarso impegno mostrato da Capcom nel primo anno di vita di Nintendo Switch.

Difficile essere ottimisti dunque per il futuro di Monster Hunter sulla nostra piccola ibrida quindi, anche se la speranza di una conversione per Double Cross fatica a morire. Il suggerimento per i fan nati su console Nintendo è di fare uno sforzo e provare ad abbracciare il nuovo corso, molto intrigante, accessibile ormai con cifre non eccessive (una PS4 usata non è certo inarrivabile). Il divertimento regalato, al netto delle incertezze nella gestione del multiplayer, è quello originale, con l’aggiunta di tutte le innovazioni del caso.
Nel frattempo qualcuno che si studierà la versione JP di Double Cross ci sarà sicuramente: la natura Region Free della console può consentire qualche colpo di testa a chi proprio non può fare a meno della mappa divisa in aree numerate e tinteggiata di colori vivi, ricordando le nottate spese per trovare quel dannato Immortal Reactor (drop 2% del Raging Brachydios FYI), imbottiti di bevande fresche e pillole armatura in gioco – e di Monster Energy e Tortillas nella realtà. Che tempi. Torneranno mai?