Per il presidente del CONI, i videogiochi sono una barzelletta e non meritano di essere trattati come discipline olimpioniche.
La notizia che i videogiochi verranno visti d’ora in poi come sport ha seriamente diviso in due il mondo intero. C’è chi, da una parte, crede che questa possa essere una scelta giusta data la grande importanza e rilevanza che il mondo degli eSports sta riscuotendo anno dopo anno tra sempre più persone. C’è chi, invece, si sente quasi offeso da tale decisione, arrivando a scagliarcisi contro senza mezzi termini.
E’ il caso del presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), Giovanni Malagò. Intervistato nella trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, Malagò ha sottolineato quanto l’arrivo dei videogiochi alle Olimpiadi sia una barzelletta, sottolineando in parte problemi che possono essere considerati reali (come una sedentarietà quasi obbligatoria data dallo stesso medium) e parlando di problemi che invece potrebbero verificarsi ma che per ora non sono ancora state verificate (si parla addirittura di antidoping, con tanto di esempio a partire dal minuto 21.05).
La verità è che nel mondo sono giocati da milioni di persone, soprattutto ragazzi.
Ed è tutto sbagliato.
Come sottolineato prima, il presidente ha esclamato questa frase:
“Visto che comunque sono delle competizioni, e visto che purtroppo ci sono dei denari sopra, è meglio normarli. Per cui nasce un problema di antidoping” alla quale Fazio ha risposto con uno scherzoso e simpatico “Doping per giocare a Super Mario?“.
La spiegazione che, nei pensieri di Malagò, dovrebbe sostenere questa tesi sarebbe la seguente:
Io non ho mai giocato e non so neanche come funziona, ma se lei gioca per tutta la notte e sta sveglio per tutta la notte, può esserci qualcosa che non va.
Esclamazione che lascia più di un dubbio. Infine, l’intervento si conclude con “Detto questo, è una barzelletta che i videogiochi entrino nelle Olimpiadi“, frase che in questo momento sta fomentando le conversazioni di moltissimi videogiocatori in tutta Italia.
L’argomento videogiochi alle Olimpiadi non sembra voler allentare la morsa tra i più alti esponenti del settore, con anche la nuotatrice Federica Pellegrini che poche settimane fa aveva chiuso le porte in faccia alla possibilità di vedere i videogames alla competizione sportiva più famosa del mondo.