C’è un ricordo legato alla vostra infanzia o un momento particolarmente felice della vostra vita? Magari la voce di vostra mamma quando eravate piccoli? Oppure il profumo dei biscotti della nonna la domenica mattina? Ecco mi è sempre piaciuto definire così Animal crossing: il dolce profumo dei biscotti e il momento in cui correvate per accaparrarveli subito, appena sfornati perchè sono più buoni. Qualcosa di familiare. Animal Crossing per me è sempre stato e sempre sarà quel dolce ricordo che tengo al caldo in attesa di un suo ritorno. Ed a ogni suo ritorno non mi ha deluso mai, anche quando tutti dicevano: “ma cos’è ‘sta zozzeria di amiibo festival?” titolo abbastanza denigrato (prima che mi veniate a cercare per dare fuoco alla mia collezione di action figure per punirmi, vi dirò che avete ragione, anche perché tengo alle mie action figure) io sono riuscita a trovargli del buono, perché come si fa a voler male a qualcosa che sprizza gioia e animaletti cretini da tutti i pori? Ok mi preparo a cambiare indirizzo.
La dolcezza con cui vi tiene compagnia per mesi, e per alcuni anche per anni, con tutti i suoi protagonisti che vengono a farsi due chiacchiere inutili ma che riescono a cavare sempre un sorriso, anche quando fuori piove o avete avuto uno screzio con un amico. Questi sono momenti che difficilmente si cancellano e che rimarranno fermi nella vostra mente e nei vostri cuori anche quando sarete dei vecchietti brontoloni, magari come il nostro vecchio Tortimer scommetto che vi ritroverete a pensare, chissà cosa canta stasera K.K. al club!

Animal Crossing si è espresso al meglio nella serie classica, dove la sua buffa vivacità può trovare ampio sfogo, contrariamente agli spin-off al quale circoscrivere anche questo nuovo Animal Crossing Pocket Camp. Questa esperienza portatile potrà piacere a voi ingordi sbafatori dei precedenti capitoli o sarà come la fetta di ananas che andrà a rovinare una pizza potenzialmente capolavoro (e se vi piace l’ananas sulla pizza siete pregati di tenervelo per voi)?
Mettiamo subito le carte in tavola questo è sì un animal crossing più vicino a quelli tradizionali ma essendo su cellulare anche molto più ridotto, fonde le ultime novità dell’amata serie (ovvero il campeggio) con Happy Home Design in maniera intelligente, prendendo la parte divertente dell’arredare, sbloccando a poco a poco i mobili che vi serviranno per ingolosire gli avventori del vostro personale campeggio,ovvero i nostri adorati animali che già conosciamo, tutti usciti fuori dai precedenti capitoli e quindi facce note a noi consumatori voraci del gioco.
Dopo una breve chiacchiera con K.K. ed aver delineato i tratti somatici del vostro alter ego scoprirete di essere dei novelli proprietari di un campeggio. Nemmeno il tempo di strapparvi i capelli per il senso di responsabilità, ecco il gradito e utile ritorno della nostra dolcissima Fuffi che ci darà una mano con i primi passi nel mondo del camping. A questo giro non abbiamo una casa da gestire e arredare e quindi niente mutuo da pagare a quello strozz… emh gentile procione di Nook: solo un grazioso camper da arredare ed ampliare. No, un attimo. Ampliare? E chi sono questi 3 corvacci (Giorvo, Corvanni, Amper)? Perché vogliono soldi? Sembrava strano! Niente Nook, certo, e il camper non sarà una villetta, ma questo non vuol dire che rinuncerete a vivacizzare la colorazione esterna e arredare gli interni. Riescono sempre a spillarti dei soldi!
Come prevedibile, trattandosi di un’app, potrete sbloccare oggetti con calma, semplicemente aspettando, o sborsare soldi veri per ottenere biglietti foglia per velocizzare alcune operazioni come la costruzione di parti di area del campeggio da parte di Merino (sì, ritroveremo i nostri due alpaca preferiti). Personalmente, non ho sentito la necessità di spendere soldi per comprare biglietti, perché questi sono ottenibili compiendo le sfide di Fuffi o accrescendo l’amicizia con gli animaletti, e poi Animal Crossing è sempre stato l’alfiere del relax e del break dallo stress quotidiano, e avere tutto subito tradisce la natura della serie. Ovviamente sono pronta a rimangiarmi tutto in caso di oggetti o personaggi speciali disponibili solo per brevi periodi, ma allo stato attuale delle cose non sappiamo se avverrà e gli unici due personaggi speciali da poter chiamare nel campeggio ho potuto pagarli senza ricorrere alle vituperate microtransazioni.
Per il momento i luoghi da esplorare sono pochi e piccoli: aprendo la mappa possiamo raggiungere quattro isole, la piazza mercato dove durante la giornata ruoteranno i negozi dove comprare vestiti accessori o mobilia assortita, la Ok Motors, luogo in cui lavorano i tre corvi spilorci che modificheranno a poco a poco il camper, mutuo dopo mutuo ed infine la Cava Spalaspala, una sorta di minigioco dove spaccare le rocce sotto la supervisione di Gironio, per entrare però dovrete chiedere una mano ai vostri amici (5 in tutto) reclutabili con il solito scambio di ID Nintendo (o dopo aver aggiunto amici in visita) o pagare 20 biglietti foglia. Insomma, porte aperte per futuri aggiornamenti.

Per quanto riguarda il gioco online invece l’interazione è bassa come al solito: si può comprare oggetti dalle bancarelle a disposizione di tutti (potrete vendere e comprare insetti, frutta e pesci) o andare a visitare il loro campeggio, senza distruggere niente (rompiscatole siete avvisati, stavolta non potrete rovinare il lavoro altrui, era ora) e fargli i vostri complimenti lasciando un piccolo dono.
Il fulcro del gioco resta quello di conoscere e stringere amicizia con più animaletti possibile. L’empatia con gli npc verrà registrata con una barra dell’amicizia a forma di cuore e quando salirà fino a raggiungere un nuovo livello, sbloccherete nuovi personaggi da conoscere e invitare nel vostro campeggio e oggetti da costruire. L’amicizia può essere rafforzata soddisfando le tre richieste per volta del vostro amico, animaletti che cambieranno sulle 4 isole ogni tot ore. C’è anche un livello personale del vostro personaggio che aumentando ogni qual volta vi elargirà un nuovo personaggio che a sua volta sbloccherà nuovi mobili, dieci biglietti foglia e mille stelline (e in alcuni casi nuovi slot bancarelle e biglietti speciali). Così il vostro campeggio diventerà sempre più ricco, annoverando una nuova tenda con uno stile diverso per avere più affinità con personaggi che altrimenti non saliranno più di livello amicizia, aspettando una tenda che più si avvicini al loro gusto: naturale, sbarazzino, spavaldo e sportivo sono gli stili di partenza tra cui scegliere, consapevoli che potrete sviluppare anche gli altri durante il gioco. Qui la piccola lezione appresa dal basso gradimento di Happy Home Designer si palesa in animali più esigenti che non verranno nel vostro campeggio finché non saranno soddisfatti, un sistema di valutazione più stretto quindi, la cui mancanza era il più palese difetto del già nominato e contestato (dagli altri ovviamente) spin-off.

Dal punto di vista estetico il canovaccio della serie è stato mantenuto, anzi è un piacere vedere finalmente Animal Crossing con un impatto grafico così pulito e gradevole, così come orecchiabili sono le melodie, vecchie e nuove, che usciranno dalla misera cassa del cellulare. Un vero e proprio ritorno a casa, quindi, a quell’aroma di biscotti caldi che vi stuzzica il palato e vi riporta indietro nel tempo come solo Animal Crossing sa fare, in attesa che il gioco cresca giorno per giorno come ci hanno già abituato le app Nintendo, basti vedere i contenuti di Miitomo e Fire Emblem Heroes oggi. E come per quei titoli il consiglio di giocare tanto anziché spendere è valido, anzi forse come scrivevo sopra, in questo caso è ancora più valido. Inverno, casuccia, cioccolata calda e Animal Crossing Pocket Camp.