Il gioco perfetto per mio nonno
N.B.
Niccolò Emmanuele è un bambino di 9 anni che è riuscito in qualche modo ad intrufolarsi tra lo staff di NintendOn. Rimasto agli anni ’90, non ci si spiega come riesca a scrivere su questo sito parlando di cose appartenenti al XXI secolo. Colpa di Osoko, dico io! La redazione si scusa per eventuali disagi creati da questo elemento di disordine, ma alla fine…
Ciao sono Niccolò Emmanuele, forse avrete sentito parlare di me per la recensione di Pokemon GO e perché mio papà è presidente della Nintendo. Alessandro ha deciso di affidarmi questa recensione perché pensa che mi piacciano i trattori. Giustamente io sono un bambino quindi amo le fattorie, il meccano e il giuoco del pallone… ma fatemi il piacere!!! A me quella roba lì da vecchio mi fa schifo!
Solo Michelino (il mio amico di 4 anni) si diverte a muovere le ruspette per spostare ammassi di terra e caccole, proprio come uno scarafaggio scaccolario. E poi c’è il mio amico Serbelloni (9 anni) che possiede un’intera fattoria in America! Allora per fare una roba fatta bene abbiamo rubato il jet privato del suo papi e siamo andati direttamente nel Connettigatt a vedere come lavorano i fattori!

Il primo impatto con la fattoria è stato abbastanza brutto. Nel senso che col jet abbiamo colpito la punta del mulino antico e siamo atterrati su un campo appena seminato devastandolo. Poi c’è stato l’altro impatto, quello degli schiaffoni del fattore. E infine il vero impatto, quando abbiamo realizzato che invece di giocare avremmo dovuto lavorare davvero! Ma in che videogioco siamo finiti? Io vi denunzio!

Quel simpaticone del signor Far Ming Simulator ci ha presi per mano e ci ha insegnato a guidare i trattori, i pick up, i treni, poi ci ha fatto vedere come si ara, si semina, si raccoglie. Serbelloni ha molto apprezzato il momento in cui abbiamo visto come assumere gli operai/schiavi, peccato tocchi pagarli. Dopodiché il fattore ci ha portati a vendere il grano e ci ha fatto vedere una tabella con millemila prezzi per millemila diversi tipi di semi. Infine ci ha stretto la mano, ci ha dato 20.000€ e se n’è andato augurandoci buona fortuna. Erano le 07.07 del mattino.

A quel punto Michelino è scoppiato a piangere e Serbelloni si è messo a contare i soldi, dicendo che ad ogni secondo che passava ne avremmo persi un po’ per colpa di quei maledetti operai. Io onestamente non stavo capendo niente, quindi li ho caricati sul pick-up e siamo tornati alla fattoria, tanto qua in Connectigatt non c’è l’ombra di un poliziotto (come un GTA senza il divertimento insomma). Il mattino dopo sono salito su un trattore e ho provato a guidarlo come in un videogioco.

Premendo un pulsante ho agganciato l’aratro. Con un altro l’ho abbassata. Poi ho premuto un altro pulsante e ho acceso la radio. Allora ho schiacciato L+R e sono partito in retro, investendo un operaio che tanto non era in regola. Tutto agitato ho premuto a casaccio e sono partite le luci lampeggianti. Non ci ho capito niente, ed era solo il primo trattore! Stavo già per dare fuoco alla fattoria, quando Serbelloni ha richiamato la mia attenzione verso il campo di grano…

Laggiù, con la camicia di flanella e la salopette, Michelino stava trebbiando in tutta tranquillità come non ci fosse un domani. Si vedeva proprio che si stava divertendo, tipo quelle volte che suo papà lo lascia giocare col fucile carico. Allora ho realizzato che ci sono due tipi di bambini: quelli a cui piacciono i trattori e quelli a cui no. E siccome a lui piacciono, si può dire che si stesse divertendo! Tutto pieno di invidia, ho buttato il cappello di paglia a terra e ho deciso di dedicarmi alla contabilità.

Serbelloni diceva che il cash era un lavoro per lui, ma io l’ho fregato mandandolo a fare benzina. Dovete capire che la mappa della città era talmente poco comprensibile e piena di scritte minuscole, che anche solo uscire a mangiare una pizza era una vera impresa. Sicuro che il Serbe non sarebbe tornato per almeno dieci ore, ho deciso di studiarmi i prezzi del grano, degli animali, i vari trattori con le marche e i costi dei campi. Erano le 08.56 del mattino ed ero veramente carico!

Quando Serbelloni è tornato mi ha trovato che dormivo. Erano le 09.15 e l’unica cosa che avevo fatto era vendere un trattore premendo il pulsante sbagliato. Abbiamo litigato, ho pianto e ho deciso di fare un giro in città per calmarmi e capire cosa accidenti avrei potuto fare per divertirmi. Uscendo dalla fattoria ho incrociato Michelino che con una spiga di grano in bocca stava parlando del tempo con la Signorina Willford. Mah. Sono salito su un trattore e sono partito.

Le città era strana. Diciamo che aveva una buona grafica ma c’era qualche piccolo rallentamento (traffico) e i soliti bug (insetti) che comunque non davano troppo fastidio. Più che altro, nonostante la gente in giro, mi dava un senso di città fantasma. Allora sono andato alla ricerca di nuovi amici e ho trovato un anziano che voleva darmi dei soldi in cambio di una “missione”. Forse era una brava persona, non lo so, ma io mi sono spaventato e sono scappato piangendo.

E lì ho fatto un patatrac perché sono caduto nel fiume. Erano le 10.30 del mattino e tutto fradicio ho deciso di tornare alla fattoria. Camminando mi sentivo disperato: vedevo gli euro che scendevano, gli operai che se ne andavano e noi tre che restavamo soli, poveri e soprattutto senza videogochi. Senza divertimento. E io voglio giocare, mica lavorare! Avevo deciso che ce ne saremmo andati ed ero sicuro che Serbelloni e Michelino sarebbero stati d’accordo con me.

Quando sono tornato alla fattoria non credevo ai miei occhietti. C’erano dei trattori nuovi, tutti puliti. C’era una stalla con gli animali. Gli operai erano addirittura aumentati! Serbelloni indossava un cappello bianco e aveva un bastone interamente in avorio. Mi ha detto “Caro Niccolò, non so te ma io mi diverto a fare i conti. Sono bastati due acquisti giusti, un po’ di pazienza e ho raddoppiato il fatturato.” Poi ho guardato al di là del campo e ho visto Michelino, mano nella mano con la Sig.ra Willford mentre portava a spasso i suoi nuovi pargoli (un giorno saranno contadini come lui).

Allora ho capito che ci sono tre tipi di bambini: quelli come Michelino a cui piacciono i trattori, quelli come Serbelloni a cui piace gestire i soldi e quelli come me, a cui piace la pizza. Se siete tra i primi due (oppure siete mio nonno), vi consiglio di provare questa esperienza, perché anche se ci sono dei difetti nei controlli e nella comprensibilità troverete il modo di divertirvi. Se invece non avete voglia di imparare a lavorare e siete dei bimbi fighissimi come me, allora è meglio che torniate a casa e giochiate a Mario! Adesso passo la palla ad Alessandro che sono le 20.00 e devo andare a nanna, ciao!
Conclusioni redazionali
Ringraziando il simpatico Niccolò per il lavoro svolto, proviamo a fare un sunto di quella che è stata la sua esperienza, in modo che sia comprensibile al 100% per tutti i lettori di NintendOn: Farming Simulator è una serie dedicata ad una nicchia specifica che negli ultimi anni si è ritagliata un certo spazio, ottenendo un discreto seguito anche nel belpaese – forse anche per attitudine. Si attendeva con una certa curiosità la conversione per Nintendo Switch del titolo, immaginando di poter finalmente giocare al fattore immersi nella natura… e magari in sella a un vero trattore.
I leciti dubbi sul valore meramente tecnico del porting hanno trovato fondamento per via di una cosmesi appena sufficiente e qualche bizzarria visiva occasionale. Ma sappiamo bene che chi è alla ricerca di un certo tipo di esperienza lo faccia per interesse di tutta la componente gestionale e in questo Farming Simulator Nintendo Switch Edition non tradisce le aspettative: il numero di elementi da prendere in considerazione è molto vasto, così come la nostra possibilità di intervenire efficacemente. Purtroppo siamo un po’ buttati allo sbaraglio da un titolo che non fa dell’accessibilità un vanto e ci è richiesto molto impegno per comprendere anche solo le basi. I controlli sono abbastanza complessi e alcune meccaniche poco chiare, ma il titolo è perfetto per chi cerca una vera e propria simulazione al 100%: a tutti gli altri invece lo sconsigliamo. Tocca a voi dunque: siete dei Michelini, dei Serbelloni o dei Niccolò?