The Legend of Zelda: Breath of the Wild salva la vita ad uno scrittore

Jim Sterling The Legend of Zelda: Breath of the Wild recensione feature
Derek Buck, scrittore e giocatore, ha spiegato come è uscito dal vortice della depressione grazie a The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

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Derek Buck, scrittore e prima di ogni altra cosa videogiocatore, si è confessato sulle pagine di GamesRadar, spiegando l’impatto che The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha avuto sulla sua vita. Buck afferma che le cose stavano andando così male da portarlo a pensare al suicidio, ma l’ultima avventura di Link lo ha aiutato a combattere la depressione.

Ecco un estratto della sua storia:

Non posso dire che la despressione sia la cosa più paurosa che abbia mai provato perché non posso confrontarla con altre esperienze. È un dolore quotidiano e un’ansia che pensi di non poter vincere mai, che consuma tutto. Lavoro, relazioni, amici, sogni,  è come un buco nero che risucchia tutto ciò che per te ha un significato. Il mondo diviene un posto buio, piccolo e soffocante.

Ma Hyrule è l’opposto. Ad Hyrule la luce è brillante, sembra giungere da tutte le direzioni. Ad Hyrule ero sempre al confine con qualcosa di nuovo, una promessa di scoperta che liberava il mio spirito dall’ancora dei miei pensieri. Ad Hyrule, anche se solo per poche ore, potevo respirare. Breath of the Wild ha significato molto per me, e non a causa del gameplay o della grafica o di tutte le cose acclamate dalla critica. Hyrule è diventata la mia via di fuga. Mi ha fornito un santuario nel quale rifugiarmi, permettendomi di alleviare il dolore e l’ansia con la pace; ho sconfitto l’avvilimento col coraggio e l’ottimismo. E più tempo passavo lì, più diventava terapeutico. Più cercavo di conoscere Hyrule e più Hyrule aveva qualcosa da insegnarmi.

Parole che fanno capire come talvolta i videogiochi possano trascendere il concetto di semplice intrattenimento.

 

 

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