Esiste un vaccino che immunizzi da giochi simili?
Il primo Resident Evil rappresenta il punto di svolta di un genere divenuto poi grande successo, denominato “Survival Horror”, portando al suo seguito cloni e rivali – tra cui ricordiamo sicuramente Silent Hill, unico forse ad ottenere un riconoscimento paragonabile al titolo d’ispirazione. Perché vi parliamo dell’opera di Capcom? Perché Vaccine, roguelike appena approdato su Nintendo Switch e sviluppato dallo studio indipendente Rainy Night Creations, richiama in tutto e per tutto a queste pietre miliari dell’orrore videoludico degli anni ’90. Un “survival horror roguelike”… un sogno che si avvera?
Il gioco è ambientato dentro una villa, che si formerà in modo randomico ogni volta che ricominceremo la partita, cambiando non solo le stanze e le porte, ma anche nemici e posizioni degli oggetti. Lo scopo della nostra missione è quello di trovare un vaccino per il nostro amico infetto, entro 30 minuti, ma non sarà facilissimo, in quanto dovremmo fare i conti con gli enigmi, porte chiuse e soprattutto zombie e creature geneticamente modificate.
Nel primo impatto visivo col gioco non possiamo non notare la grande somiglianza con la Villa Spencer del primo Resident Evil, per la palette di colori utilizzata, l’architettura, i file da leggere, la telecamera fissa e le musiche, per non parlare dei due protagonisti: due poliziotti ingaggiati per indagare in una villa sperduta. Nel titolo di Rainy Night Creations, a differenza dei vecchi survival anni ’90, le stanze sono comunicanti, quindi non c’è nessun caricamento o animazione delle porte una volta che cercheremo di varcarle. Anche i nemici saranno in grado da una stanza all’altra, aggiungendo un pizzico di tensione alla missione senza spezzare i ritmi di gioco. E questa forse è l’unica cosa positiva di Vaccine.
La formula roguelike offre alcune novità davvero interessanti al titolo, come gli elementi da gioco di ruolo, infatti aprire le porte e recare danni alle creature che infestano le stanze della villa ci faranno guadagnare punti esperienza che serviranno per migliorare 5 differenti statistiche del protagonista che sceglieremo, importanti per il proseguimento della nostra missione.
Il gameplay al primo impatto potrebbe risultare abbastanza frustrante anche ai giocatori più accaniti del genere, infatti è davvero difficile o quasi impossibile disfarci dei nemici o allontanarci da loro senza subire dei danni. Senza contare che le creature non emettono nessun tipo di rumore, suono o gemito, al contrario dei protagonisti, quindi è davvero facile gettarsi letteralmente tra le loro grinfie appena varcata la porta e morire in men che non si dica. L’ubicazione degli oggetti, delle armi e delle creature nemiche spesso risultano abbastanza insensate da una partita all’altra, infatti potremmo trovarci subito di fronte a nemici potenti già dalle prime stanze soltanto in possesso del coltello iniziale, quindi con un equipaggiamento non adeguato alla situazione. Manca la mappa. Perché? Di certo aiuterebbe non poco, in quanto è facile ripercorrere i propri passi tornando in stanze già visitate e inutili.
In conclusione, Vaccine ricrea in tutto e per tutto il feeling dei classici survival horror degli anni ’90: nella grafica pixelosa e soprattutto in un gameplay che in pochi potrebbero accettare davvero in pochi oggi. Per questo il titolo è adatto soltanto ai quei fan che sentono hanno una forte nostalgia del genere e che si lancerebbero ancora senza problemi in mini-sfide ed esperienze impegnative e sempre differenti. Per tutti gli altri, statevene alla larga se vi volete bene e se ci tenete a non lanciare dalla finestra la vostra console.