GoNNER – Recensione

La recensione di Nintendo per GoNNER in versione Nintendo Switch

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Genere: Roguelike
Multiplayer: non supportato
Lingua/e: testi a schermo in italiano

Che Nintendo Switch sia la console ideale per i titoli mordi e fuggi, o per continuare le nostre avventure on-the go, è palese sin dal suo annuncio ufficiale. Che gli sviluppatori indipendenti sarebbero stati in grado di cogliere le potenzialità della nuova macchina di Nintendo non così tanto.

Art in Heart è uno studio di sviluppo composto da Ditto, nome d’arte, programmatore, game designer e artista a tutto tondo e Martin Kvale, sound designer. Curiosamente le tre colonne portanti del gioco sono il suo gameplay, immediato ma profondo, la sua spettacolare colonna sonora e il suo comparto artistico. La storia di Ikk e Sally è davvero abbozzata e nel gioco ha un ruolo a dir poco marginale ma che dona un po’ di “umanità” ad un titolo altrimenti infernale.

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Il gioco, pubblicato da Raw Fury Games, è un roguelike psichedelico e frenetico con livelli generati proceduralmente che sa mettere alla prova qualsiasi giocatore. Morire vuol dire dover ricominciare da capo il gioco, composto interamente da una manciata di boss e di stage, e dover riaffrontare un bel po’ di livelli per cercare di andare avanti. Anche la morte diventa una sfida: dopo aver subito un colpo, il corpo di Ikk si divide in tre e per sopravvivere è necessario recuperare tutte le parti, o alcune di esse per proseguire.

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Da quel che sono riuscito a comprendere dal titolo, che non si spiega mai, né si perde in tutorial, è possibile passare allo stage successivo, e quindi affrontare il boss di sorta, dopo aver raggiunto un punteggio, intorno ai 400 punti per il primo boss, e aver superato una manciata di livelli.

Uccidere i nemici saltandovici sopra o sparando, con le numerose armi a disposizione del giocatore, l’una diversa dall’altra, vuol dire accumulare punti: alcuni lasceranno cadere delle munizioni, vitali per non soccombere in ogni livello, altri una sorta di tassello viola. I tasselli viola, che in game non hanno un nome specifico, sono la moneta del gioco, che può essere spesa presso un sinistro figuro per acquistare teste, zainetti e armi, oppure utilizzata per non perdere i punti dopo un game over. Inoltre, funzionano anche come moltiplicatore per le combo in game. Più tasselli viola vuol dire combo più elevate, combo più elevate vuol dire più munizioni e più tasselli viola, ma anche superare i livelli a ritmo serrato.

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All’inizio di ogni partita, o dopo ogni game over, si ricomincia da un faccia a faccia con la morte, che permette di scegliere armi, testa e zaino di Ikk. Ogni testa modifica il comportamento, o il quantitativo di colpi che Ikk può sopportare. C’è la testa che dona più cuori, quella che permette di levitare, quella che impedisce a Ikk di distruggersi in tre pezzi ogni volta che si viene colpiti. Gli zaini invece donano altre abilità diverse: alcune permettono di sparare un’enorme raffica di colpi, altre fungono come jetpack, altre ancora permettono di creare un’esplosione che danneggia Ikk e coloro che vi stanno attorno. E poi le armi, dal fucile semplice a quello laser passando per il fucile a pompa. Insomma, gli sviluppatori hanno dato nelle mani dei giocatori un arsenale imponente che permette al giocatore di affrontare i livelli come meglio crede e alla bisogna, al costo di alcuni tasselli viola, cambiare equipaggiamento negli appositi negozi. Ovviamente, l’obiettivo del gioco è cercare di arrivare alla fine di ogni stage, battendo i boss che si avvicendano, accumulando teste, zaini e armi.

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Il gioco su Nintendo Switch funziona benissimo, anche se oltre all’HD rumble non sfrutta nessuna delle peculiarità della console. Il comparto tecnico sullo schermo in HD della console spicca per pulizia ed estro. Una piccola perla stilistica sia graficamente che musicalmente. Ovviamente, come ogni roguelike, goNNER non perdona, picchia fortissimo e a tratti può risultare quasi frustrante. Ma è un “difetto” tipico del genere che però potrebbe, ovviamente, rendere indigesto il titolo al grande pubblico.

goNNER è perfetto? No. Dura relativamente poco, certo, sono minuti di qualità, ma il problema persiste. Non è un progetto per tutti i palati ma dategli una chance e saprà rapirvi.

Ho giocato a goNNER a spizzichi e mozzichi nel corso delle ultime due settimane e sfruttato il gioco come anti-stress in sessione d’esame. Poco meno di una decina di ore di gioco e un record di circa 6000 punti
Pro: Psichedelia colorata con base fuori di testa per gli amanti dei trip mentali
Contro: Come svegliarsi dopo una sbronza ma tutte le volte sei più sbronzo di prima
7.9

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