Ho le ARMS nelle braccia e non ci faccio granché
L’embargo, annoso dilemma di noi recensori! Un elenco di cose di cui puoi (o più spesso non puoi) scrivere, breve come il contratto del genio di Aladdin (giusto una serie di clausole e qualche piccola postilla). Contratto? Che fosse un embargo anche quello? Comunque non ho affatto paura, la mia missione è informare i miei lettori al meglio delle possibilità, per cui descriverò ARMS per come i miei occhi lo hanno visto, niente trucco e niente smalto. Che poi dentro ai guantoni si rovina.
Appena avviato il gioco, ho visto [CENSURA] e subito sono entrato nella [CENSURA] voce del primo [CENSURA] incuriosito, perché non mi aspettavo proprio che ci fosse [CENSURA]. Ho come l’impressione che le clausole di cui sopra abbiano a che fare con questa [CENSURA]. Prima di continuare, vi prego di capire, che la mia propensione alla libertà della carta stampata è assoluta. Ma noi non siamo carta stampata, potrebbe essere questo il punto. Ma anche se non siamo carta stampata, io non ho nessuna remora, non temo niente e nessuno, magari solo i ninja di Nintendo che si annidano sul tetto – mimetizzandosi in maniera egregia nel sottotetto in legno che non ricordo di aver mai avuto… ma forse sono solo paranoico. Ok, va bene, non dilunghiamoci e parliamo di ARMS. Dopo averci deliziato con Spriggan, Ryoji Minagawa disegna un altro shonen manga capolavoro. Ah, non è quell’ARMS?
Cosa scrivere di ARMS, dopo un articolo così sentito e commovente, pubblicato da un redattore così giovane e bello (pagina scritta da Ryan di bouncemojo.com)? Quello che dovevo dire come prime impressioni l’ho detto (beh, scritto), e vorrei scendere ancora più in profondità, fare ancora più sessioni di gioco, prima di sbilanciarmi nel disquisire di meccaniche e affini utilizzabili nella lotta. Ho trovato: basta evitare la lotta! Parlo solo delle altre modalità. Che idea originale! SONO UN GENIO!
In Singolo (l’allenamento dove puoi prendere mazzate)
La prima modalità è forse la più banale che ci sia: si tratta di scontri singoli. Banale ma utile, soprattutto se si vuole conoscere a menadito i vari personaggi, non solo impersonandoli, ma anche combattendoli. Molto più interessanti invece le varie configurazioni dello scontro come il numero di round da vincere (da uno a tre), tempo normale o illimitato, uso degli oggetti o meno, normale scontro con salute uguale a quella che i pugili hanno nel Gran Torneo o infinita (utile per capire quanto danno fanno determinati attacchi ad esempio) o con il K.O. determinato da un solo pugno, una sorta di golden goal… ehm golden punch. Che poi a questa sono bravissimo perché quando vinco faccio sempre perfect! Infine è possibile scegliere se partire già con la carica (entrambi i lottatori o solo il giocatore) o disattivarla, e decidere quanti avversari affrontare e la loro difficoltà (da uno a sette) o ancora se permettergli soltanto di fare schivate o addirittura restare immobili. E loro obbediscono eh!
A Squadre (ovvero: ma mi devi stare per forza attaccato tutto il tempo???)
Come nella migliore tradizione di Takeshi’s Castle, si gioca 2 contro 2 ma con la fregatura: ogni giocatore è attaccata con un cavo del telefono al proprio alleato, una modalità che avrete avuto già modo di provare durante il Global Testpunch. Le regole sono le stesse della modalità in singolo (o meglio: le stesse che deciderete di impostare), la corda presa da giochi senza frontiere però potrebbe effettivamente cambiare le dinamiche di gioco e giocatori che puntano molto sulla velocità potrebbero dimostrarsi più impediti del solito. Ovviamente c’è un motivo ben valido per il quale i programmatori hanno scelto di non rendere questo impedimento opzionale, tanto semplice e palese da poterlo specificare con una sola parola che è: [CENSURA].

Pallavolo (Tu la alzi, io la schiaccio. Anzi schiacci io alzo. Anzi… Dove vai???)
Questa modalità, apprezzabile durante il Global Testpunch, consiste in una vera e propria bagarre in simil-volley. Con la presa (ovvero mandando entrambi i pugni a colpire) si può alzare la sfera per poi schiacciarla con un pugno forte forte forte. Una volta che tocca il terreno dell’avversario la palla esploderà, assegnando un punto alla vostra squadra, la palla nasconde una bomba infatti. E se non doveste fare in tempo, non preoccupatevi: la palla prima o poi scoppierà ugualmente, preoccupatevi solo di mandarla nel campo avversario prima che succeda. Ovviamente sono state eliminate regole e caratteristiche inutili della pallavolo come il fatto che non si può toccare la rete o che non si può toccare la palla due o più volte di seguito. Qui le opzioni tra cui scegliere sono scarsine, limitandosi al tempo di gioco e al livello della cpu. Non si può scegliere di vincere ai punti ad esempio, e per spiegarne il motivo stavolta userò due parole: [CENSURA] e [CENSURA].
Basket (quando il giocatore va a canestro… letteralmente!)
Un mio amico faceva sempre una battuta su questo sport, mi diceva “vieni con me a pescare? Mi manca il verme!” E grosse risate. Poi io lo prendevo in giro pesantemente perché aveva sbagliato sport e lui mi gonfiava più delle camere d’aria delle sneaker e grosse risate. Per questo mi hanno dato da recensire ARMS: per imparare come si fa a pugni e difendermi dai bulli. Il secondo giro di global testpunch ci ha permesso di apprezzare anche questa modalità, nella quale, ignorando la barra dell’energia, si deve cercare di fare canestro effettuando una presa sull’avversario, per i punti da due o da tre. Come il basket vero quando da piccolo ci giocavo io insomma. Oltre al tempo e alla difficoltà della cpu si può scegliere anche se lasciare o eliminare gli oggetti. [CENSURA] è il motivo per il quale nemmeno qui si può scegliere di giocare per i punti, e come vedete è una motivazione valida, rispetto a quella che ci hanno propinato per la Pallavolo.

Tiro al bersaglio (ma senza l’odioso cane marrone)
Una serie di bersagli si contrappone tra voi e il vostro avversario, lo scopo è colpirli e ovviamente più bersagli consecutivi si riescono ad abbattere, più punti si ottengono. Anche colpire l’avversario fa segnare dei punti a favore, cosa che vale anche per l’altro sfidante, quindi fareste meglio a non trascurare del tutto la difesa, magari fermando i colpi avversari con un pugno o evitandoli con una schivata. Le varie opzioni sono le stesse disponibile per il Basket, perché… Non volete vedere scritto di nuovo CENSURA vero?
La sfida dei Cento (Perché come scriveva Pirandello, uno su mille ce la fa)
Nintendo che copia, ma che vergogna! La sfida dei cento c’era già in Super Smash Bros! Se fossi nei panni di chi ha creato quest’ultimo prenderei carta e penna e scriverei all’avvocato, o direi all’avvocato di prendere carta e penna e scrivere alla Nintendo, magari diventano amici. Cento avversari da sconfiggere a tranche da dieci, sempre più forti. Ovviamente scompaiono con un pugnetto ben assestato, tranne l’ultimo che è full power. I tempi restano registrati ed è possibile migliorarli. Opzioni completamente assenti. Nemmeno ci provo a scrivere il perché.

Allenamento e Prova Armi (no, non ARMS, quello lo stai già provando. Lo so, è pessima)
Durante l’allenamento un avversario farà da sparring partner per permettervi di imparare le basi del gioco. Volete imparare a spezzare la guardia? Lui starà in guardia. Volete migliorarvi nell’evitare le prese? L’avversario cercherà continuamente di afferrarvi e così via. La Prova Armi invece è una sorta di modalità survival in cui le armi/braccia (o arms/arms in inglese) vengono selezionate a caso. L’obiettivo è quello di vincere più sfide di fila possibili, e anche in questo caso è possibile migliorare il proprio punteggio. Utile per costringersi a provare un po’ di tutto e assumere più dimestichezza con i vari tipi di braccia.
Ecco tutte le modalità extra, modalità che vi consiglio di padroneggiare al meglio perché potreste ritrovarvele anche durante il Gran Torneo e, ovviamente online. E proprio per quanto riguarda l’online…
Qui si conclude l’anteprima. Un po’ bruscamente, lo so. Mi trovo qui per caso, mi sono detto “andiamo a fare una visitina al mio caro amico Diego, non lo vedo da quando andavamo a pesca assieme, pensa te!”
Però la porta era aperta e Diego non c’era, solo questo monitor sfarfallante. Mi sembrava uno scritto importante e ho premuto invia. Magari ripasso dopo, questi tronchi sul tetto mi mettono un po’ ansia.