Qualche settimana fa, alla Game Creators Conference 2017 tenutasi in Giappone, sono emersi alcuni significanti particolari sullo sviluppo di Nintendo Switch e di alcune richieste fatte da Capcom (in maniera maggiore) ed altre software house.
Secondo quanto riportato da Gamesindusty, infatti, la software house giapponese non era del tutto soddisfatta della memoria RAM che inizialmente Nintendo aveva installato nella sua prossima console, facendo dunque richieste alla Casa di Kyoto di installarne un quantitativo maggiore per far sì che il RE Engine potesse girare al meglio.
Nonostante per Nintendo quella già installata fosse sufficiente, alla fine le pressioni da parte delle varie software house hanno fatto sì che Nintendo Switch abbia la RAM di cui oggi possiamo godere, rispettando quindi il volere di Capcom che è al lavoro per ottimizzare il RE Engine e far sì che quest’ultimo possa lavorare a pieno regime sia in versione dock che portatile.
Una notizia che fa ben sperare quindi per il supporto di Capcom sia con titoli futuri ma anche con il già chiacchierato porting di Resident Evil 7 per Nintendo Switch.