Dopo l’opinione di Diego “elflum” Inserauto, è il turno di sentire gli animi del resto della redazione, o almeno di una sua parte. Abbiamo quindi raccolto quattro pareri, quattro pensieri altrettanto liberi con cui potreste allinearvi o meno. Fateci sapere il vostro parere, come di consueto, nell’apposito box dei commenti!
Riccardo “CapRichard” Piccinini
Season Pass e DLC sono sempre un tema scottante, perché soggetto a percezione personale. Alcuni pensano che ogni cosa sviluppata (o anche solo pensata) prima dell’uscita del gioco debba essere presente sul disco, al day-one. Oggi però esistono team molto grandi e per mantenere tutti a lavorare più o meno allo stesso ritmo c’è bisogno di monetizzare e creare prodotti differenti, pagati con un metodo più diretto. Le varie case di sviluppo e distribuzione sono ovviamente interessate a guadagnare il più possibile, soprattutto per colpa della svalutazione dei prodotti dopo il lancio, e per mantenere introiti alti vendono pezzi extra. In un primo periodo ci furono molte scelte scellerate: Ubisoft con i suoi pezzi di gioco tagliati in modo evidente, Capcom con i contenuti nel disco ma chiusi dietro DLC, i finali delle storie a pagamento, DLC pronti il giorno d’uscita anche relativamente sostanziosi, per non parlare poi di Evolve, uno dei peggiori DLC-fest di sempre. Tutte pratiche che con il tempo sono sparite, perché il poco gradimento dei consumatori. Adesso si è arrivati a un giusto equilibrio, con gadget in-game per i preorder e Season Pass che garantiscono l’accesso a contenuti nel tempo di circa un anno, che possono essere comprati subito sulla fiducia o a contenuti rilasciati, successivamente e con la giusta calma.
Come giudicare il Season Pass di Zelda? Qui si torna alla percezione personale dei contenuti in rapporto all’offerta e a mio modo di vedere questo Expansion Pass di Zelda è un’offerta un po’ sbilanciata. La maglietta con il logo di Switch è forse un po’ fuori luogo nel setting, ma è il classico extra tanto ignorabile quanto sfizioso. Poi ci sono i misteriosi oggetti utili. Introdurre oggetti speciali disponibili solo pagando ad inizio avventura porta il rischio di sbilanciare il gioco in qualche modo. Nintendo in genere è molto capace nel game design, ma non sono pochi i casi dove oggetti dei DLC rendevano la fase iniziale del gioco più rilassata come accadutomi in Kingdom of Amalur, per esempio. Il primo pack, quello estivo, propone un dungeon delle sfide e una nuova e imprecisata difficoltà. Se il dungeon delle sfide è un buon modo per testare le proprie abilità da end game, l’inserimento di elementi di gameplay a pagamento non mi è mai gradito, a tal punto che questo è il mio trigger, il DLC che mi fa scattare la molla. Aggiunte o modifiche al gameplay base dovrebbero essere delle semplici patch gratuite e per questo l’expansion pass mi sembra squilibrato.

La seconda tranche invece mi sembra un buon modo per offrire una ragione per tornare nelle lande di Hyrule sotto natale. La possibilità per gli sviluppatori di poter creare un’avventura separata, di alto livello, magari anche più difficile del gioco principale, permette ai veterani di fare ritorno e di immergersi ancora nel mondo di gioco con rinnovato vigore. Il dubbio rimarrà sulla sostanza, ma è estremamente difficile fare i conti su quest’aspetto non avendo il gioco effettivo tra le mani e non sapendo nulla di specifico. Questi DLC sono potenzialmente i migliori anche se in un gioco narrativo, da approccio Open World può sembrare strano inserire queste cose, ma se c’è riuscita CD Project, perché non dovrebbe Nintendo?
Nessuno vi chiede di comprare questo expansion pass ora. Potete prenderlo sulla fiducia, oppure potere giocare al gioco, vedere i contenuti rilasciati e chiedervi: ne voglio ancora? Il gioco base mi ha soddisfatto? È un’esperienza che voglio continuare ad avere senza dover aspettare un nuovo gioco tra anni? Informatevi e fate la vostra scelta senza lasciarsi prendere dai sentimenti.
Emil “The Sky” Petrov
I DLC per Zelda sono uno spartiacque, da cui difficilmente torneremo indietro. Li ho accettati e giustificati per Mario Kart 8, Smash Bros for Wii U e Hyrule Warriors, in quel caso erano espansioni che arricchivano titoli dai connotati puramente arcade e orientati verso nuovi contenuti, potendo difficilmente migliorare la base di partenza, già di per sé ottima. Premesso che non è chiara la durata dei contenuti extra, Nintendo ha (come quasi sempre) sbagliato il marketing e le tempistiche per annunciarli, generando un comprensibile malcontento. Il primo DLC, tanto per cominciare, è praticamente inutile e pagare preventivamente per indossare una canottiera col logo di Switch è a dir poco ilare.
Nintendo si adegua alle politiche di mercato delle altre software house, semplicemente, nel bene e nel male, proponendo prodotti ancora poco chiari a un prezzo che rappresenta 1/3 del gioco base. Un acquisto sulla fiducia praticamente, ripagato comunque in passato nel caso dei giochi sopra citati. Il prossimo passo quale sarà? The Legend of Zelda: Breath of the Wild GOTY Edition?
Con questa mossa Nintendo perde definitivamente quella purezza che l’aveva finora contraddistinta, la volontà di voler proporre titoli completi sin da subito per cui, personalmente, l’ho sempre difesa. E se anche il secondo e il terzo pacchetto dovessero rivelarsi validi, rimangono tre scrigni, tre scrigni al prezzo (diviso per 3) di 7 euro. E una canottiera con il logo di Switch. E’ carnevale, ogni scherzo vale, o quasi. Nintendo continua ad avere seri problemi di tempistiche per i suoi annunci, ma almeno, l’artwork allegato all’annuncio è stupendo.
Alessandro “BlackPrince80” Còncina
E così, tanto tuonò che piovve. L’annuncio di un Season Pack per The Legend of Zelda: Breath of the Wild non è affatto sorprendente. O meglio: da una parte lo è perché rappresenta una novità per una delle serie più iconiche di Nintendo e, tutto sommato, anche per Nintendo stessa che fino a questo momento è stata parecchio cauta e parca in fatto di DLC. Eppure, cari videogiocatori, questa volta ha ragione Nintendo. Non su tempi e modalità, chiaro: un annuncio del genere adesso ha poco senso e serve solo a creare malumori tra gli utenti, indispettiti e non a torto, di dover sganciare altri venti euro dopo una spesa iniziale più o meno sostanziosa. Un’idea poteva certamente essere quella di includere il Season Pass nella Limited, incentivando l’utenza a preferirla alla versione liscia e offrire così ai giocatori un pacchetto completo.
I DLC oramai fanno parte, volenti o nolenti, del mercato moderno (e attuale) dei videogiochi e rappresentano un cospicuo segno “+” alla voce entrate delle software house, anche di Nintendo ovviamente. E qui entrate in scena voi, voi che vi siete precipitati con le vostre manine pacioccone a comprare compulsivamente i DLC che mamma Nintendo ci ha propinato per i tre dell’ave Maria già menzionati in precedenza. Sento già le lagnanze di qualcuno: eh ma lì andavano bene, si trattava di piste e personaggi, questo è Zelda. Se posso capire il ragionamento di fondo (sono un videogiocatore anche io e non è che mi faccia piacere dover spendere più di quanto già faccia), va da sé che da una prospettiva aziendale tutto questo bel discorso è totalmente ininfluente. I DLC hanno un rapporto molto favorevole tra risorse impiegate e ritorno economico: sono più o meno semplici da sviluppare, portano via poco tempo e sono meravigliosamente redditizi, per cui non c’è veramente alcun motivo per non proporli ogni qualvolta sia possibile farlo.

Il succo della questione non è scandalizzarsi perché Nintendo propone DLC per Zelda, ma è la valutazione del rapporto qualità/prezzo. Titoli adventure/RPG open world si sono già rivelati adattissimi a operazioni di questo tipo e ne cito uno al quale sto giocando proprio in questo periodo: The Witcher 3, le cui espansioni offrono, a un prezzo contenuto, tantissime ore di gioco e divertimento in più. Se i DLC di Breath of the Wild avessero la metà di quella qualità sarebbero un affarone. A parte l’Expansion Pass Bonus, che francamente potevano anche evitare di mettere (tre forzieri in più? Seriously?), i due DLC Pack sembrano interessanti, ma attenzione alla dislocazione temporale dei due pack: estate e inverno 2017. Ora, a Nintendo si possono muovere molte critiche, ma non si può dire che non curi i propri prodotti e cerchi in tutti i modi di preservarne la qualità. Pensare che il team di sviluppo abbia tagliato brutalmente parti di gioco e poi abbia fatto la furbata di proporli a pagamento è un pochino ingeneroso nei confronti di un’azienda con lo storico di Nintendo.
Tutto è possibile per carità, ma io credo proprio che i mesi tra il lancio del gioco e l’uscita dei pack saranno sfruttati per creare un valore aggiunto tale da rendere giustificabile l’ulteriore esborso. Certo, 20 € sono un terzo del costo del gioco, quindi non una percentuale risibile ed è anche possibile che le aggiunte siano del tutto risibili e che non valga la pena investirci nemmeno 2 €. Il punto è questo: non si sa. Non ha senso, ora come ora, né esultare (in giro leggo di gente che dice: ottima notizia! Ma perché?) né lamentarsi (non siete obbligati a comprare il Season Pass). Sappiamo che ci saranno contenuti aggiuntivi al prezzo di 20 € che, badate bene, è assolutamente in linea con il costo medio di prodotti di questo tipo. Spesso ci si lamenta che Nintendo non stia al passo coi tempi, sia un’azienda “vecchia” e ancorata ai dettami del passato. Ebbene, questo sta cambiando e, che piaccia o meno, mercato mobile, online a pagamento e DLC sono tre direttrici su cui si sta sviluppando la modernità di Nintendo per cui sarà bene entrare in quest’ottica. Scommettiamo che presto avremo notizie dei DLC di Super Mario Odyssey?
Pietro “Pit” Spina
Expansion Pass per Breath of the Wild… che dire? Una decisone figlia dei tempi, che conferma ancora una volta (mica sarete caduti dal pero?) come Nintendo abbia preso confidenza con la pratica dei contenuti aggiuntivi a pagamento. Mario Golf per Nintendo 3DS, Hyrule Warriors nelle sue due incarnazioni, Mario Kart 8, il recente Super Smash Bros. Per Wii U e 3DS, per non parlare degli amiibo, veri e propri DLC “fisici”. Quindi dove sta la sorpresa? Dov’è lo scandalo?
Lo scandalo è Zelda. In particolare QUESTO Zelda. Un titolo che in pratica ci è dovuto, che ci fa immaginare una Nintendo colpevole di averlo ritardato e poi portato su una nuova console “constringendoci”ad un nuovo grosso esborso per goderlo al meglio. Siamo vittime, inconsolabili, a cui dovrebbe essere dato un premio per aver atteso tanto. E invece mutiamo in semplici portafogli, da svuotare con avidità per compensare la bramosia di chi in questi anni chissà che cosa ha fatto anziché lavorare e che non vede l’ora di venderci a parte pezzi di gioco tagliati.

Oppure, semplicemente, questo Expansion Pass è una cosa normalissima e il suo effettivo valore dipenderà dai contenuti: diciamo che mettere in un DLC l’hard mode non è un buon modo per iniziare da parte di Nintendo e allo stesso modo puntare il dito sui contenuti “bonus” (che, come tali, sono marginali) non rende onore a noi fan. Da giocatore molto soddisfatto del rapporto qualità/prezzo che contraddistingue le precedenti digressioni di Nintendo nel campo del contenuti aggiuntivi non sono certo preoccupato, anzi, ma mi aspetto comunque che venga dato valore ai 20 euro richiesti. È un po’ folle forse spendere fin d’ora la cifra, ma se a fine anno – una volta scoperto l’effettivo valore di quanto proposto – ne valesse la pena… chi potrebbe lamentarsi?
