Nel corso degli anni ho imparato ad amare la bizzarria nei giochi: più è strano, più ha il potenziale di essere divertente. Ci sono diversi indie su eShop che possono sorprendere con qualche dettaglio insolito, ma Lifespeed supera decisamente la concorrenza in questo ambito. Presentato come un racing-game futuristico, e discretamente atteso dagli appassionati del genere che sono rimasti a lungo a digiuno su Nintendo 3DS, il titolo in realtà è molto molto di più: è un piccolo gioiellino di fantascienza di serie b, quella bella degli anni ’90 che tanto ci piaceva. Al contempo, Lifespeed è un po’ di meno, perché come gioco di corsa è davvero basic: basti dire che la navicella accelera da sola, un’eresia per gli amanti dell’alta velocità, ed il tasto A è relegato all’uso delle armi per ostacolare i nostri avversari.
Più che una competizione sportiva, le gare nelle quali corriamo solo delle autentiche battle royale, e sopravvivere è un’impresa piuttosto ardua. Possiamo raccogliere delle vite durante il percorso, che ci permettono di riprovare in caso di esaurimento di tutta la nostra energia: essere colpiti dagli avversari o dagli ostacoli ambientali ci danneggia, fino a distruggere la nostra navicella e farci perdere diversi secondi per riapparire sulla pista. Per difenderci dobbiamo usare adeguatamente le armi che otteniamo, dei classici del genere come mine, missili o scudi protettivi, e cercare di controllare al meglio la nostra traiettoria con l’analogico e con i dorsali, che permettono di eseguire avvitamenti laterali (brillantemente tradotto nel gioco come “rotolo destro” e “rotolo sinistro”).
I tracciati di gara non sono malaccio: presentano una discreta varietà di ostacoli e anche alcune scorciatoie, l’atmosfera sci-fi che li caratterizza è ben realizzata, con ambientazioni futuristiche di vario tipo. Certo, non si può non ammettere che ci si aspetterebbe una cura grafica un po’ più curata, soprattutto da un titolo esclusivo per New Nintendo 3DS, ma in generale l’aspetto e la fluidità non sono troppo male. La difficoltà è invece piuttosto bizzarra: è possibile scegliere tra diversi livelli di sfida, ma già il terzo si presenta altamente impegnativo, con picchi inspiegabili in alcune piste e crolli in altre. Lifespeed è spesso anche ingiustamente punitivo perché non ci fornisce sufficienti metodi per proteggerci dagli assalti dei nemici, lasciandoci quasi sempre vulnerabili alle loro armi offensive. Nonostante queste pecche, ho apprezzato la semplicità del gameplay, che è piuttosto divertente e mi ha ricordato alcune esperienze con videogiochi “d’annata”, probabilmente anche a causa dell’accompagnamento sonoro: le musiche sembrano direttamente uscite dagli anni ’90, e nonostante siano spesso ripetitive in modo inquietante, devo ammettere che non mi sono affatto dispiaciute. La possibilità di affrontare ogni pista in modalità campionato o come sfida singola scegliendo il nostro pilota tra i diversi disponibili (tutti peraltro abbastanza caratterizzati e con storie personali inverosimilmente dettagliate) è un’aggiunta piacevole, e permette di migliorare la nostra confidenza con singoli tracciati più impegnativi.
L’aspetto che mi ha colpita maggiormente però è senza dubbio la trama, raccontata da cut-scene sorprendentemente carine in stile fumetto: non ho mai e dico mai assistito a qualcosa di simile. Lifespeed racconta di un futuro distopico dove le gare di velocità servono per sopravvivere, ma anche per prevalere sugli altri fino ad essere nominati “Arconti” e controllare un non meglio precisato governo. La storia è assurdamente complessa e surreale, ed è condensata in pochissime frasi e scenette, risultando al contempo affascinante e totalmente ridicola. Si susseguono conversazioni ai limiti dell’assurdo, tradotte in maniera formale ed austera, che tentano di fornire una suspense e ci portano fino al climax del duello finale… che poi non è presente nella modalità storia, che si conclude con un cliffhanger veramente ingiustificabile.
Sarei tentata di consigliare l’acquisto di questo titolo a tutti i possessori del New 3DS per permettere loro di farsi sonore risate sulla trama e per godere della piacevole atmosfera vintage, ma i difetti che presenta non mi permettono di essere troppo generosa, pur considerando il prezzo budget al quale è offerto su eShop. Soprattutto, non riesco a perdonare i freeze: in mezz’ora di gioco, Lifespeed si è bloccato tre volte, costringendomi a forzare la mia console a spegnersi. Questo mi ha seccato abbastanza da rendermi brutale con i miei avversari nelle gare successive, ma dubito che fosse un preciso intento dei programmatori del gioco.