Sono una di quelle persone che prima o poi prende le scatole dei giochi e, come la mattina davanti ai cereali, legge ogni cosa che vi è scritta. Più volte. E sulla scatola di LEGO Dimensions si trova scritto questo: più grande è la tua collezione, più bella è la tua avventura.
Prima di inserire il disco nella console sembra un messaggio innocente. Coloro che si sono interessati al titolo già sanno che sono stati rilasciati numerosi pacchetti lego per espandere l’avventura, e quindi non dovrebbe sorprendere. Ma dopo un’oretta di gioco quella frase si trasforma in una provocazione.
Nel valutare i videogiochi si è sempre più spesso obbligati a criticarne le scelte di marketing piuttosto che la qualità del prodotto. Giocando a LEGO Dimensions sono stato brutalmente costretto a deviare per buona parte dell’avventura la mia attenzione dal gameplay, dal sonoro, dal level design e dalla storia per domandarmi se sia veramente una mossa intelligente ricordare in ogni area al giocatore che se avesse acquistato le espansioni sarebbe stato in grado di godersi l’avventura a pieno. Prima di dedicarmi agli aspetti più convenzionali della recensione di un video game, vorrei esprimere qualche parere personale su questa meccanica.
Questo nuovo capitolo segue la stessa formula platform dei capitoli precedenti LEGO, affiancando al gioco l’utilizzo di modellini LEGO. Con il gioco base ci viene dato il portale da assemblare e collegare tramite USB al Nintendo Wii U, con il quale saranno utilizzate le miniature dei vari personaggi. Il gioco alterna combattimenti, a fasi di esplorazioni e puzzle con il giusto ritmo. Purtroppo molte aree di LEGO Dimensions restano inaccessibili se non si è muniti di determinati personaggi. Non mi riferisco alle aree considerabili espansioni, ma a piccole e numerose parti dell’avventura principale rese inaccessibili nel set base perché nessuno dei tre personaggi di partenza (Gandalf, Batman e Wyldstyle) possiede le abilità necessarie ad aprirle.
Come parziale rimedio all’acquisto delle varie espansioni, il gioco offre la possibilità di affittare i personaggi necessari utilizzando i mattoncini LEGO (la moneta all’interno del gioco) per trenta secondi, ed avere accesso a questi contenuti. Vorrei quindi porre due domande. Si tratta quindi di un freemium? È comunque considerabile una meccanica di gioco funzionale? La domanda è così banale proprio perché chi ha acquistato LEGO Dimensions si sarà trovato davanti ad una spesa superiore a quella media per l’acquisto di un videogame, spesa a mio avviso altamente giustificata dalle componenti LEGO, di elevata qualità (il portale è bellissimo) ma in ogni caso, onerosa: quale giocatore, dopo un acquisto del genere, vorrebbe trovarsi davanti ad un gioco che gli permette di utilizzare dei contenuti nelle modalità di un qualsiasi freemium?
In soli trenta secondi bisogna comprendere il funzionamento del personaggio affittato, e risolvere un enigma. Riprovare? Possibile, ma non divertente: i mattoncini LEGO necessari all’affitto sono parecchi e richiedono di farmare per molto tempo, spendendo quindi risorse e tempo per accedere a contenuti già presenti sul disco. Questa meccanica, che dovrebbe risolvere il problema di non possedere data espansione, in realtà sembra studiata apposta per creare frustrazione nel giocatore e fargli acquistare quanti più contenuti aggiuntivi possibile.
Ignorando questi continui elementi inaccessibili, cosa rimane del gioco? LEGO Dimensions è tutto sommato una piacevole esperienza di gioco, che però non regge il confronto con altri titoli LEGO. Il gioco è estremamente lineare e facile, e non presenta alcuna punizione per la sconfitta se non la perdita di pochi soldi.
L’aspetto sicuramente più interessante del gioco, ovvero l’implementazione del portale, lascia qualche dubbio. Molti enigmi girano attorno l’utilizzo del portale e sarà necessario muovere i personaggi fra una piattaforma e l’altra per liberarli da sortilegi (cosa che ricorda un po’ la bossfight contro Psycho Mantis in Metal Gear Solid), o per permettere loro di aprire porte per proseguire. Se da un lato questa meccanica si rivela delle volte intelligente, permettendo di muoversi da un posto ad un altro, o ponendo enigmi divertenti, dall’altro può rivelarsi una vera e propria seccatura. Troppo spesso il gioco si limita a sfruttare gli usi meno intelligenti e meno divertenti del portale, richiedendo semplicemente al giocatore di spostare i personaggi da una sezione ad un’altra senza una vera e propria logica. In particolare il personaggio di Wyldstyle si basa fortemente su questa meccanica di spostamento ingiustificato, e finirete per maledirla, soprattutto se come me avrete la presunzione di voler utilizzare a pieno le funzionalità wireless dei controller allontanandovi troppo dal portale, costretti ad alzarvi più volte, e di corsa, durante la partita..
I precedenti giochi LEGO non sempre risultavano chiari (l’unico che ricordo avere un eccellente design è Pirati dei Caraibi) e non vantavano un design eloquente, che facesse capire al giocatore immediatamente cosa fosse necessario fare per proseguire, LEGO Dimensions pecca alla stessa maniera. Molto spesso mi sono trovato a girovagare nelle stanze colpendo gli oggetti a caso alla ricerca di qualcosa di interagibile. Il gioco, infatti, fallisce spesso nel comunicare cosa manchi o dove bisogni andare per andare avanti, e spinge il giocatore all’interazione casuale e confusionaria con l’ambiente. I brevi livelli diventano spesso una corsa caotica e monotona, dove gli aspetti meno interessanti si ripetono troppo, oscurando invece le funzionalità brillanti e più interessanti del gioco.
LEGO Dimensions offre tuttavia alcuni momenti di intrattenimento di qualità, fra cui figura il mondo del Doctor Who, ben realizzato, e veramente divertente, l’unico ad aver incontrato le mie aspettative. L’interazione fra i vari universi è ben realizzata, e i livelli sono ricchi di Easter Egg che appagheranno i fan delle varie serie presenti nel gioco. A rinforzare i richiami c’è la colonna sonora, che attinge dai vari universi creando i climi perfetti in ogni ambientazione. Il gioco è molto godibile anche in co-op, soprattutto se si cerca intrattenimento molto casuale con gli amici.
A livello tecnico il gioco non lascia a desiderare, mostrando ambienti ben realizzati, senza considerevoli cali di framerate durante la mia esperienza. Tuttavia abbiamo riscontrato numerosi freeze e cali di framerate gravi su un’altra console del nostro staff.
LEGO Dimensions è stato chiaramente concepito per un pubblico più giovane e sicuramente risulterà piacevole al suo target. La trama viaggia su un umorismo molto innocente, che però non dispiace. Un pubblico più adulto, invece, potrebbe trovare il titolo noioso e maturerà sempre più l’idea di un gioco castrato e finalizzato alla vendita dei modelli LEGO, che comunque sono di altissima qualità. In particolar il portale merita di essere lodato per il design, punto estremamente positivo per i collezionisti, ma una delusione cocente per chi si aspettava un software all’altezza dei LEGO.

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