Pokémon: A Link to the Past – Prima Parte – Speciale

Speciale su alcune delle modifiche al gameplay e alla struttura apportate negli anni alla saga di Pokémon.

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Sono passati ormai 20 anni dalla nascita in Giappone del fenomeno Pokémon e lungo sei generazioni abbiamo viaggiato in numerose regioni ispirate a luoghi realmente esistenti. L’eplorazione di Alola, terra in cui è ambientata l’avventura di Sole e Luna e ispirata alle Hawaii, sta per cominciare e la nuova terra sembra mai come prima d’ora caratterizzata e unica. Ogni regione ha tentato man mano di offrire un’esperienza unica, presentando eventi, tradizioni e modifiche al gameplay. Purtroppo, cambiare tanto comporta inevitabilmente perdere per strada qualcosa, lasciare a ogni regione delle esclusive, spesso pesanti che a volte significano passi indietro. Ma anche, abbandonare nuove strade senza averle esplorate fino in fondo. In questo speciale in due puntate, in attesa di Sole e Luna, analizzeremo alcuni cambiamenti apportati alla serie nel corso degli anni e dove si è perso qualcosa, oltre a feature esclusive mai troppo rimpiante.

La storia

Lungo 20 anni di storia e sei generazioni, la saga di Pokémon non ha quasi mai presentato trame complesse e clamorosi colpi di scena. Le meccaniche, profondamente cambiate con Sole e Luna, hanno finora previsto la sfida scalata verso la sfida con i Superquattro e il salvataggio del mondo, sconfiggendo i “cattivi”. Poche volte i personaggi intorno a noi sono usciti da stereotipi e poche volte davvero caratterizzati. La maturazione della serie sotto il profilo della trama e della narrazione ha raggiunto il suo apice nella quinta generazione, con Bianco/Nero e Bianco 2/Nero 2. Il rapporto tra umani e pokémon dal punto di vista di un protagonista/antagonista che non era proprio umano, i suoi pensieri, la sua storia e un taglio narrativo più maturo, cinematografico, coinvolgeva come mai prima di allora. Tale stile narrativo è stato ripreso solamente nell’episodio Delta di Zaffiro Alpha e Rubino Omega.  Il personaggio di N, protagonista di Bianco/Nero e Bianco 2/Nero 2 svetta tutt’ora nell’olimpo dei migliori antagonisti della saga, sicuramente si tratta del più complesso, tanto che, una volta compresa fino in fondo la sua storia, era impossibile vederlo come un nemico e non affezionarcisi. Purtroppo, la sesta generazione si è rivelata molto più lineare dal punto di vista della storia, lasciando alcune cose in sospeso e non riuscendo a caratterizzare AZ, enigmatico gigante centenario, allo stesso modo di N. Sole e Luna per fortuna, da quanto emerso fino ad oggi promettono di ritornare allo stile narrativo di Bianco/Nero e Bianco 2/Nero 2.

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I dungeon

Dopo aver finito l’avventura principale in Pokémon X/Y, diventava possibile accedere a una grotta in cui ci aspettava placidamente e comodamente un Mewtwo. Il potentissimo protagonista del primo film e numero #150 del Pokédex si trovava pochi passi dopo l’ingresso e la battaglia per la sua cattura cominciava senza nessuna fatica o prova da superare. E allo stesso modo, la Via Vittoria nella sesta generazione risultava estremamente semplificata e quasi completamente priva di mordente per la maggior parte dei giocatori di vecchia data. Non è un mistero che il livello di sfida dell’avventura principale sia calato man mano durante le generazioni e i dungeon hanno subito un pesante ridimensionamento. Arrivare al cospetto di Mewtwo in Rosso/Blu/Giallo rappresentava una vera e propria sfida, significava avventurarsi svariati piani sottoterra. Bisognava fare scorta di pozioni e revitalizzanti e prepararsi a una battaglia che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe richiesto 40-50 Ultra Ball. Ma catturare il “figlio” di Mew era una soddisfazione enorme, la perfetta ricompensa per tutti gli sforzi richiesti per sfidarlo. Rendere un gioco accessibile a un pubblico più vasto non significa necessariamente renderlo più semplice nella sua struttura ma spogliare un rpg dei dungeon e della “sfida” significa privarlo di una caratteristica chiave del genere. La speranza è quella di rivedere infinite torri da scalare, montagne immense e grotte che arrivano al centro della terra ma oggi come oggi, non sono altro che retaggi del passato.

Contenuti dopo la storia principale

La sesta generazione, tra i punti deboli più evidenti, aveva la praticamente totale assenza di quest una volta finita la trama principale. Pochissime cose da fare che prolungassero l’esperienza single player e i giocatori hanno dovuto trovare da soli attività da compiere, come la caccia agli shiny. Emblematica la presenza di una zona in Rubino Omega e Zaffiro Alpha che preannunciava una futura torre lotta in costruzione, di fatto mai costruita. Eppure, chi non ha sperato in un DLC? La torre lotta è l’emblema delle attività post trama principale, presente in numerosi titoli, ha da sempre rappresentato una sfida notevole, con allenatori che utilizzavano Pokémon leggendari e con ricompense per cui valeva la pena completarla, come Ho-Oh in Pokémon Colosseum e Pokémon Shiny in Bianco e Nero e Bianco 2 e Nero 2. Proprio i due seguiti di quinta generazione ad oggi svettano come contenuti, vale la pena ricordare la missione per trovare e catturare tutti i Pokémon appartenuti a N, dotati di un effetto shiny unico e particolare, andato perso, purtroppo, nel passaggio alla sesta generazione. Nella maggior parte dei casi, per avere un adeguato numero di “extra”, abbiamo sempre dovuto attendere la terza versione o un seguito e dopo 20 anni, speriamo che la filosofia sia finalmente cambiata.

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Pokémon dark…

Varianti “oscure” dei Pocket Monsters sono presenti principalmente in XD, anche se la loro prima apparizione risale addirittura al TGC, con l’espansione Team Rocket. Dark Lugia era una variante esteticamente più accattivante del Pokémon leggendario escusiva del titolo per Gamecube che purtroppo non era possibile mantenere nel gioco. Avere varianti “dark” dei Pokémon richiederebbe inevitabilmente una trama meno spensierata e più matura nei toni (come quella della quinta generazione) e la linea tracciata da The Pokémon Company non sembra, almeno per il momento, prevedere un ritorno alle atmosfere di XD o Colosseum. Peccato, un pensiero a Dark Lugia è sempre doveroso.

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…e Pokémon abbandonati

E come Dark Lugia, altri Pocket Monster sono stati abbandonati da una generazione all’altra. Il primo è senz’altro Missingno, presente nel codice dei primi titoli e ottenibile solo con un glitch, la sua vera forma era visibile solamente in Pokémon Stadium per Nintendo 64. Un piccolo Pokémon che ricordava tanto il cucciolo di Kangaskhan e che ha rappresentato un mistero mai risolto. Un altro adorabile esempio di Pokémon abbandonato è la piccola Spiked-Ear Pichu, vivace protagonista di Anima Argento e Cuore Oro e non trasferibile nella sesta generazione. Come e perché, non è dato ancora oggi saperlo. E per ultimo, va citato il Floette di AZ da X & Y, a oggi impossibile da ottenere ma dotato di una mossa esclusiva (Light of ruin). Forse, era stato inizialmente previsto come un Pokémon evento ma mai rilasciato.

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Nella seconda puntata ci occuperemo di alcune modifiche al gameplay, magari semplici ma rivoluzionarie, poi abbandonate, dei leggendari, ingiustamente bistrattati negli ultimi anni e di alcuni sogni, speriamo solamente per il momento, rimasti tali!
 

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