Cosa aspettarsi da Nintendo Switch – Speciale

Condividi l'articolo

Ieri, finalmente, Nintendo Switch si è svelata al mondo grazie al trailer che tutti un  po’ abbiamo visto e che ci mostra la nuova soluzione ibrida della grande N.
Nintendo Switch, al pari di tutte le creazioni Nintendo compreso Nintendo Wii U,  è una console peculiare. Non si può dire che Nintendo Wii U sia stata ben recepita da un largo pubblico, sebbene chi la possegga ne avrà apprezzato il parco giochi,  ristretto ma di qualità. Il gamepad non è stato quel qualcosa di extra ed essenziale per il gaming come poteva apparire all’inizio, ma tutti sono d’accordo su una cosa: l’off-screen play è la cosa più comoda mai pensata per una console, sfruttabile  com’è, quando il televisore principale è occupato o per giocare semplicemente nella comodità del proprio letto. L’unico vero limite consiste nella portata del segnale che permette alla console di comunicare con la periferica, fin troppo esigua per le necessità del giocatore medio. Nintendo ha preso questa idea e l’ha estremizzata: adesso la console è il gamepad, azzerando l’unica falla dell’off-tv e permettendoci di portare il gaming in giro per casa senza problemi con la stessa facilità e abitudine con la quale ci spaparanziamo sul divano a giocare con una TV grande e grossa. In questa ottica Nintendo Switch è il passo evolutivo succedente al Wii U.
Le informazioni diramate dal comunicato stampa sono poche se non nulle ma analizzando per benino il trailer è possibile trarre alcune conclusioni e fare alcune interessanti speculazioni.

nvidia-tegra-parker-soc_features
Il sogno sarebbe vedere un X2 customizzato su Switch, ma il terrore X1 è sempre dietro l’angolo.

Prima di scendere nei dettagli su cosa ci mostra il trailer, azzardiamo la possibile potenza della console. Non abbiamo dettagli concreti su specifiche particolari, ma Nvidia è stata abbastanza gentile da fornire un comunicato stampa che apre a ipotesi interessanti. Si parla di un’architettura efficiente e scalabile basata sulla stessa architettura delle migliori schede grafiche GeForce sul mercato. Questo cosa implica? La frase si presta a varie interpretazioni sia in senso lato che ristretto. Nel primo caso è un generico riferimento all’uso di un’architettura rimodellata tra Kepler e Pascal. Nel secondo caso, il riferimento vede protagonista proprio l’ultimo chip Nvidia, Pascal. Se così fosse Nintendo avrebbe dotato Nintendo Switch dell’ultimo ritrovato tecnologico in termini di tecnologia grafica. Nvidia parla anche di librerie personalizzate ed arriva a dire di aver sviluppato delle API, cioè delle interfacce di programmazione di applicazioni, personalizzate, chiamate NVM.
Le console hanno sempre avuto API personalizzate, ma mano a mano che l’astrazione sale, si sono accomunate sempre di più a quelle utilizzate in maniera generalistica su PC. Wii U per esempio ha similarità con le OpenGL (così come PS Vita) mentre Playstation 4 usa due layer separati, chiamati GNM e GNMX, la prima di basso livello e la seconda di livello più alto, che lavora in modo simile alle DX11 e Microsoft con le sue Xbox ha sempre usato varianti delle DirectX. Di recente c’è stato un gran parlare dell’interesse di Nintendo verso la promozione di Vulkan, lasciando spazio alle fantasie di esperti del settore (o meno ndElflum). Però le API personalizzate permettono alle console di esprimere davvero il massimo potenziale, perché solo attraverso codici scritti appositamente per un hardware si possono sfruttare tutte le minuzie e le caratteristiche speciali di un chipset e farlo lavorare al di sopra della propria categoria, e chi meglio per scriverle se non il produttore stesso del chipset grafico? Secondo quanto comunicato da Nvidia il sistema operativo sarebbe integrato con la GPU, per massimizzare l’efficenza e sottolineare come sia stato eseguito un lavoro di integrazione della propria tecnologia in ogni aspetto della console. Sembra quasi che tutto il lavoro l’abbia fatto Nvidia e non Nintendo, ma la domanda è: che potenzialità apre questo lavoro di basso livello? Molta. Prendete la Ps Vita: ha un hardware che per gli standard mobile moderni è risibile, con lo stesso processore grafico dell’iPhone 4S, quindi tecnologia 2011.  Eppure c’è roba come Killzone Mercenary che non sfigura in confronto a ciò che è possibile vedere sui cellulari odierni, anzi.
La griglia per ventole preoccupa anche per un'altra cosa: quanto scalderà Switch in mano?
La griglia per ventole preoccupa anche per un’altra cosa: quanto scalderà Switch in mano?

E il chipset? Si parla di roba personalizzata, custom quindi, e per capire le potenzialità occorre guardare un po’ il resto della console. Partiamo subito dal punto di contenzioso: il dock cosa fa? Si vede poco nel trailer, solo un breve shot dove si possono vedere delle prese laterali che sembrano essere USB o HDMI. Ad un primo sguardo, l’unità mi sembra molto piccola, senza sistemi di areazione ed in grado di ospitare un alimentatore interno e poco altro. Dopo qualche ora arriva la conferma da parte di Nintendo via IGN che il dock non fa nulla per potenziare la console, semplicemente fornirà un’uscita per la TV e darà energia al tablet, o utilizzando la terminologia fornita da Nintendo, la Nintendo Switch Console, quindi nulla di diverso da quanto fanno già altri dock per molti tablet in commercio, compreso il Surface Pro di Microsoft. Quindi il dock è un misero pezzo di plastica con dentro un upscaler, forse della memoria extra, ma nessuna parte raffreddata attivamente. Però c’è qualcosa che non torna: Nintendo Switch non sarà una console fanless. La ventola è posizionata verso l’alto, in modo che una volta posizionata nel dock, questa rimane libera di fare il suo lavoro. Potenza grafica, consumo, durata batteria e raffreddamento sono tutti sistemi collegati. Facciamo un po’ di ordine, aiutandoci anche con prodotti esistenti sul mercato.
Avere una griglia implica avere una ventola di dissipazione attiva, ed averne una vuol dire che il proprio sistema potrebbe superare agilmente i 10W di consumo, visto che di solito è intorno a questa soglia che si tende a considerare una ventilazione attiva nei sistemi dalla grandezza di un tablet. Avere però una ventola sempre attiva in ambito mobile non è il massimo in termini di efficienza energetica, in quanto si vanno ad aggiungere un paio di watt di consumo al sistema, portando il wattaggio del sistema a 10-15W, e aumentando così di circa un buon 13-20% il consumo, solo per smaltire il calore. Nvidia però può costruire componenti scalabili e lo dimostrano due prodotti in commercio, entrambi con il chipset X1: Nvidia Shield TV e Google Pixel C. Nvidia Shield TV ha un raffreddamento attivo ed il suo chipset lavora a specifiche massime, con entrambi i gruppi di processori abilitati e la GPU che raggiunge 1Ghz e consuma 20W sotto carico. Il Pixel C invece ha raffreddamento passivo, ha un cluster di CPU disabilitato e la GPU lavora con un massimo di 800-850Mhz, arrivando a consumare come sistema incluso di schermo poco meno di 15W.
nvidia-shield-android-tv-switch-speciale
A questo punto mi verrebbe da pensare che effettivamente il Nintendo Switch possa operare in due modalità diverse, una mobile ed una fissa. Quando usata in mobilità Switch potrebbe entrare in uno step di minor consumo, limitando al minimo o eliminando totalmente l’avvio delle ventole di raffreddamento, mentre quando collegata alla rete elettrica o al dock può dare il meglio, in maniera non tanto dissimile a quanto accade su molti computer portatili, che vedono le prestazioni degradare quando sono alimentati a batteria rispetto a quando sono attaccati alla presa. È fattibile una cosa del genere per una console, ovvero per una macchina destinata al gaming e quindi in teoria sempre torchiata al massimo? Tutto dipende dal salto tra mobile e dock e come la potenza che appare e scompare possa venire usata. Applicare filtri prima di upscalare su TV? Migliorare il framerate? Tutto possibile, ma così si genererebbe per l’utente una discrepanza di esperienze in condizioni diverse, cosa non propriamente ottimale per la presentazione del prodotto.
Su questo punto non si può fare altro che aspettare più informazioni su risoluzione dello schermo e altro. Il trailer però offre degli spunti. Nella parte iniziale si vede un giocatore che gioca ad The Legend of Zelda: Breath of the Wild in modalità fissa. È a cavallo, il tutto sembra fluido. Quando passa in modalità portatile, si assiste ad un calo prestazionale, con immagini generalmente meno fluide, specie quando sta planando e passa alla modalità mira in slow motion, in questo frangente Switch sembra far fatica. Ma per il tipo di presentazione non mi sento in grado di definirla una prova (stiamo parlando di un concept trailer nel quale le persone giocano a titoli che non esistono), bensì, forse, solo un punto a favore della teoria delle due modalità.
Uno Zelda così on the go sarebbe fantastico ma con che compromessi? Avete fatto caso agli alberi?
Uno Zelda così on the go sarebbe fantastico ma con che compromessi? Avete fatto caso agli alberi?

Quanto sarà potente questo Switch? Dai video si vede che fa girare Zelda Breath of the Wild su portatile, ad una qualità apparentemente identica a quella del Wii U, quindi questa è la base di partenza. Poi si vede un nuovo Mario, coloratissimo, sbrilluccicoso, ed un nuovo Mario Kart. Ho visto e rivisto il filmato un sacco di volte e dopo un certo entusiasmo iniziale, devo dire che la qualità mi sembra la stessa del Wii U in linea di massima. Il nuovo Mario sembra abbia un’illuminazione più viva e complessa, ma il nuovo Mario Kart sembra identico a quello per Wii U, anzi, i dettagli sugli alberi tondi del circuito di Yoshi mi sembrano più scarsi di Mario Kart 8, ma l’immagine era di uno split screen in modalità mobile, quindi tutto sommato niente male.
Poi però ci viene mostrato NBA 2k17 ed uno Skyrim che girano sia in modalità fissa che in portatile e nel caso del titolo Bethesda non si tratterebbe della versione disponibile su Xbox 360 e PS3, ma della versione remaster, quella per PS4 e Xbox One, ottimo seppur di sicuro meno pesante di Fallout 4. Buona parte di noi vorrebbe che Nintendo Switch possa effettivamente eguagliare in potenza la console più scarsa tra PS4 e One o avvicinarsi così tanto che con un po’ di effetti e risoluzione in meno la differenza non si noti poi troppo. Bethesda nel frattempo ha già sottolineato che l’ apparizione di Skyrim nel video è una dimostrazione di possibilità future, quasi come la clip minuscola di Battlefield 3 alla presentazione del Wii U e quindi i titoli Third Party mostrati nel trailer non sono assolutamente rappresentativi della potenza grafica di Switch, al contrario dei giochi Nintendo.
Mettiamo caso che i nostri sogni si avverino e disporremmo della potenza di una console fissa su una portatile: quanto durerebbe la batteria? Il Nintendo 3DS ed il Gamepad del Wii U sono entrambi dati dalle 3 alle 5 ore ed montano batterie da 5Wh, quindi si tratta di oggetti che consumano dall’1 ai 1,6W. Qui si parla di una console che in mobilità potrebbe un consumo simile a un Pixel C, quindi sui 15W. Per semplici leggi matematiche, per durare 2 ore di gioco, ci vorrebbe una batteria da 30Wh. Una batteria da 30Wh può trovarsi su tablet e PC 2-in-1 sui 299€, però qui si incomincia a salire di capacità ed anche di costi, per avere poi alla fine del giro comunque minor durata. Il Razer Edge, PC tablet da gioco di qualche anno fa, ha un hardware che consuma ben 40W a pieno carico ed una batteria da 40Wh, e se avete capito bene come funziona, è abbastanza soltanto per un’oretta di gioco. Dopo qualche anno le batterie perdono naturalmente capacità, con la durata che tende a diminuire. Qui entreranno in gioco le ottimizzazioni a livello di OS e API da parte di Nvidia, che devono praticamente ottimizzare ogni dannato ciclo per minimizzare il consumo. Io spero vivamente che il chipset usato nelle unità retail sia un derivato del più recente pascal X2, visto che ogni watt risparmiato migliorerà la vita della console in mobilità.
 
bundle joy con nintendo Switch NVIDIA Tegra Nintendo
Oltre al layout asimmetrico, notate le doppie luci al centro del controller per indicare il giocatore di entrambi i controller e probabilmente anche la carica residua separata.

Il Nintendo Switch sarà una grande delusione o un grande passo avanti. Io sono spesso il primo a dire che la maggior parte dei giochi Nintendo non ha bisogno di potenza sotto la scocca. Sono semplici, ristretti in termini di estensione ed usano stili grafici e palette di colori che risaltano di più all’occhio, risultando piacevoli anche senza una grafica pompata dietro. Certo, ogni tanto c’è uno Xenoblade o un Breath of the Wild che costringono le console a veri e propri salti mortali, ma in generale i loro giochi sono sempre fluidi. Se guardate ai giochi fissi, da giocare a casa, sul divano ed in TV, lo Switch vi sembrerà tanto simile al suo predecessore rievocando quel senso di deja-vù di quando si passò da GameCube a Wii. Se però siete tra quelli che preferiscono il 3DS, finendo magari per giocarlo sempre in casa e non in giro per il mondo come si vede nei video promozionali… allora lo Switch offre la miglior grafica portatile di sempre ed è un gigantesco passo avanti rispetto ad un 3DS. Se Nintendo Switch alzerà l’asticella per tutti lo evinceremo dalla complessità dei suoi giochi. Da una parte ci sono una miriade di giochi indie o a basso budget (ma non per questo poco pretenziosi: basta dare un’occhiata alla libreria 3DS!) di facile gestione sulla GPU, che caricano meno il sistema e di conseguenza ne aumentano l’autonomia in viaggio in modo sostanziale. C’è il potenziale per offrire un hub, un unico punto di riferimento per ogni tipo di pubblico, ma il rischio maggiore risiede proprio nella caratteristica tanta ostentata da Nintendo Switch, il pericolo di essere una console talmente ibrida da non fare contento nessuno.
Vi lascio con una chicca finale: avete notato come questa sarà la prima console Nintendo ad essere venduta senza il loro D-Pad? O forse no? Non ne avremo uno funzionante nella confezione base, sostituito da tasti C, ma la forma del tasto “più” è stata cambiata per essere quella del classico D-Pad.


Riccardo Piccinini ci ha offerto la sua esperienza in ambito tecnico per illustrarci la sua visione riguardo a quanto mostrato nel concept trailer di Nintendo Switch. La redazione di NintendOn lo ringrazia e vi invita ad andarlo a trovare sul suo blog, e ovviamente a commentare il suo articolo.

Potrebbero interessarti