Il cuore e l’esperienza fondamentale di ogni titolo videoludico sono rappresentati dal suo gameplay: si tratta, in sintesi, dell’interazione tra l’utente e il gioco stesso e anche uno dei metri di giudizio (probabilmente il più importante) per valutare la bontà dell’esperienza videoludica offerta. Tanto più i paletti stabiliti dai creatori del gioco sono ampi, tanto più il giocatore ha libertà d’azione ed è padrone del suo destino: come conseguenza di tali premesse tendo a essere molto sospettoso quando questa libertà viene tarpata e il gioco obbliga il povero gamer, volente o nolente, a intraprendere una determinata strada, in senso figurato o meno. L’abuso di quick time event è solo uno degli esempi della mia insofferenza ogni volta che un gioco decide di fare delle cose al posto del giocatore: figuratevi dunque la circospezione con la quale mi sono mosso nell’approcciarmi a Wind-up Knight 2 dopo aver scoperto che si tratta –oh sventura- di un endless runner. Sì esatto, uno di quei titolo in cui il movimento del personaggio è precluso al giocatore che non può far altro se non adattarsi al ritmo del gioco e seguire la strada tracciata per lui, evitando gli ostacoli che trova sul proprio cammino.
Il succo della faccenda è tutto qui e, come tutti i giochi che puntano tutto su semplicità e immediatezza, il pericolo è quello di risultare piatti e ripetitivi, venendo a noia già dopo poco tempo. Wind-up Knight 2 soffre un po’, è inevitabile, sotto questo aspetto ma, sebbene non ci sia molta carne al fuoco, quel poco che c’è è comunque godibile e ben realizzato.
Il cavaliere nominato nel titolo, dall’evocativo nome di Ser Sprint, è dunque il nostro alter ego digitale e avrà il compito di salvare la classica principessa: per farlo sarà necessario superare una serie di livelli, e relativi ostacoli, correndo a perdifiato. Dal momento che il movimento va oltre le possibilità di controllo e si espleta semplicemente in un’incessante corsa sfrenata stile Forrest Gump, quello che saremo chiamati a fare è assicurarci che l’intrepido cavaliere preservi la sua incolumità fisica. Gli scenari da superare sono infatti pieni zeppi di insidie di vario tipo per superare le quali è indispensabile far ricorso al moveset del cavaliere, non particolarmente complesso a dire il vero: salto doppio, rotolamento, l’utilizzo di una spada per eliminare i nemici e uno scudo con cui ripararsi dalle insidie che piovono dall’alto. Nonostante le possibilità siano limitate a queste opzioni, i ragazzi di Robot Invader sono riusciti, tramite un level design alquanto ispirato e a un ritmo di gioco parecchio sostenuto, a settare l’asticella della difficoltà decisamente sopra il livello medio cui siamo abituati.
Per amare Wind-up Knight 2 dovrete infatti avere un requisito fondamentale: non essere spaventati dal trial & error. Morirete cadendo, o dopo essere finiti su quei rovi che avete notato nell’esatto momento in cui avete saltato, oppure perché nella concitazione confonderete il tasto del salto con quello dell’attacco o ancora perché correrete un rischio pazzesco per prendere quella monetina che vi manca per il perfect score. I collezionabili presenti lungo il percorso rappresentano una pericolosa tentazione perché alcuni sono posizionati maleficamente e, se siete amanti del completismo, dovrete rassegnarvi a ripercorrere gli stessi passi più e più volte per recuperarli tutti. Ovviamente potrete anche ignorarli bellamente, tranne uno: il nostro piccolo eroe è infatti un cavaliere a molla che ha bisogno di essere ricaricato di tanto in tanto per non perdere lo sprint. Diventa dunque vitale raccogliere le chiavette di ricarica disseminate lungo il percorso, pena il fermarsi mestamente strada facendo.
La campagna principale consta di una quarantina di livelli ben strutturati, con la possibilità di rigiocarli per completare alcune side quest che aggiungono difficoltà extra, come non eliminare nessun nemico o recuperare determinati oggetti. Per arrivare in fondo alla main quest dovrete, volenti o nolenti, completare alcune di queste missioni ma la prospettiva di dover giocare ogni livello almeno quattro volte (main quest più tre missioni extra), vi farà ben presto desistere dal completarle tutte. Una modalità Torneo e la masochistica possibilità di confrontarsi con un Nightmare mode completano il quadro di una longevità potenzialmente robusta ma minata dall’eccessiva ripetitività e da un filo di frustrazione, inversamente proporzionale al valore dei vostri riflessi e colpo d’occhio, che potrebbe far capolino in alcuni livelli.
Tecnicamente il gioco fa il suo dovere ma non impressiona particolarmente. Gli scenari sono particolareggiati e il gioco non mostra segni di incertezza se non un aliasing insistente e alla lunga leggermente fastidioso: non è ben comprensibile dunque il motivo per cui Wind-up Knight 2 sia supportato solo dal New Nintendo 3DS e non dal vecchio modello. Misteri videoludici.
Il prezzo di vendita del titolo su eShop è di 4,50 € che risulta essere abbastanza interessante; considerate comunque che il titolo è presente da ormai un paio di anni su iTunes e Google Play e che probabilmente si può trovare a un prezzo minore su uno dei succitati store, sebbene la versione per la portatile Nintendo può vantare la presenza di tasti fisici, che restituiscono un feedback senza dubbio migliore rispetto ai comandi touch su schermo.
Se dunque avete voglia di impegnare qualche ora con un giochino mordi e fuggi, che comunque richiederà una buona dose di impegno per essere portato a termine, e non temete di poter scagliare la console contro il muro alla decima morte consecutiva in un livello, allora avete probabilmente trovato ciò che fa per voi.