Un NES al cardio-palmo – Opinioni Opinionabili

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Una console con tanti giochi dentro, non dovrete comprare più giochi! I migliori giochi da sala nel vostro televisore: dai draghetti con le bolle al celebre pac-man, non manca proprio nulla! Poteva mancare SuperMario, il gioco che vostro figlio chiede incessantemente ogni santo giorno? Ci siamo superati, ce ne sono ben cinque!

Se avete letto gli strilloni di cui sopra con la voce del Baffo, ovvero Roberto Da Crema, l’uomo dalle mille televendite e dall’aplomb inversamente proporzionale alle sue tirate di fiato, oppure del più garbato Roberto Artigiani ci avete preso (e siete vecchi). Fino a una settimana fa, “Nintendo con giochi incorporati” era sinonimo di cineseria da quattro soldi da negozietto di elettronica dei quartieri bassi. Oggi invece è indice dell’abilità di Nintendo nel gestire il proprio storico, o meglio, quello che in altre parti del mondo viene definito “legacy”, e da noi poco precisamente come patrimonio o eredità.

Il nuovo prodotto Nintendo, per intenderci, di nuovo ha ben poco e rifugge di star al passo coi tempi. Niente controller senza fili, dall’azienda che aveva anticipato tutti in questo campo con il Wavebird di cubettiana memoria, niente connessione a internet, né possibilità di scaricare, a pagamento, giochi dal Nintendo eShop e di conseguenza niente entrata SD, una caratteristica che accompagna le console Nintendo dai tempi del Nintendo Wii, evitando furbescamente nel contempo una possibile porta verso la pirateria e probabilmente lasciando spazio, in caso di successo, un successo che sembra già concreto a vedere il buzz generato dalla news di ieri, a una seconda versione di Mini-nes, con altri trenta memorabili titoli, e con un secondo device altrettanto “chiuso” (spazio per due nes in casa? Considerando che stanno sul palmo di una mano potrebbe essere un problema relativo).

In ogni caso: perché il Nintendo Classic Mini: Nintendo Entertainment System (una volta sola scritto per intero dentro un articolo può bastare) è stato subito percepito come un’offerta valida mentre la maggior parte dei giocattoli plug & play sul mercato come una truffa?

Certi produttori sanno come offendere più culture ludiche con un solo prodotto
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Il motivo è che Nintendo nel corso degli anni ha saputo mantenere intatto, se non addirittura accrescere il valore del proprio catalogo. Nintendo non ha mai fatto, e probabilmente non farà mai, un dvd con le rom del nes per poterlo piazzare a trenta euro perché sa che quello è un punto di non ritorno. Sa che se la gente si abitua alle compilation, il valore percepito dei giochi contenuti crollerà per sempre. Prendiamo in esame Rare Replay, trenta giochi al costo di trenta euro, una collection che ha un vero valore storico e non si tratta solo di una mera operazione commerciale, con l’inserimento di mini-documentari e tanti extra. Se Microsoft piazzasse Battletoads sul proprio store a 3,99€ (prezzo medio di un gioco NES su Virtual Console), starebbe chiedendo agli utenti quattro volte l’ultimo valore percepito, che sarebbe un euro con l’equazione sempliciotta “un euro al gioco”. Sempliciotta perché non tiene in conto che Conker’s Bad Fur Day (per dirne uno) potrebbe valere di più di Battletoads, ma ho scelto un gioco NES proprio per mantenere un rapporto valore di Battletoads più alto, e anche in questo caso, quattro volte il valore è una proporzione mica da ridere.

Al contrario, Super Mario Bros oggi su eShop costa ancora 4,99€. Probabilmente il valore percepito dalla massa è inferiore alla cifra richiesta ma non è qui il punto. Il punto è che Nintendo, soprattutto dall’era Wii in poi, ovvero dalla gestione Iwata, ha sempre tenuto in auge le proprie IP (o almeno, quelle col potenziale maggiore o più evidente), e in special modo il suo personaggio di spicco, celebrandolo. Certo, magari non in maniera puntualissima, ma costantemente, spendendo a volte in pubblicità anche oltre il periodo di promozione di un gioco che lo vede protagonista.

Sega prova a rilanciare se stessa e le proprie IP dall’era Saturn, tramite collection sulle proprie e altrui console e remake per attualizzare i propri titoli di maggiore successo, a volte cercando di rimanere più fedele possibile al concept originale, come con la serie Sega Ages su Playstation 2 o le versioni 3D dei propri classici sull’eShop per Nintendo 3DS, a volte cercando un vero e proprio rilancio della saga come nel caso di Golden Axe per Playstation 3/XBox360.  Il problema di queste operazioni, al di là delle singole realizzazioni, è non aver avuto una visione di insieme che calamitasse l’attenzione dell’appassionato, finendo al contempo per impoverire la propria offerta.

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Questo Mini-Nes invece è una furbata. Tenendo da parte lo spicciolo ragionamento sul costo e sul guadagno, questo plug & play ha la faccia della convenienza per il pubblico occasionale, e del rispetto per il retrogaming per l’hardcore gamer: si tratta infatti del mezzo più economico e di qualità per giocare a quei titoli, proposti al doppio (o più) su Virtual Console. L’appassionato sarà contento di potersi approcciare a quei titoli in una maniera fedelissima a quella di trent’anni prima, con un pad fedele all’originale e una qualità di immagine ottima sugli lcd. Nell’attesa, ne sta già parlando in maniera entusiasta sui social, mettendo la pulce nell’orecchio a coloro i quali non capiscono nulla di videogiochi ma che avranno un pensiero in meno nel periodo degli acquisti natalizi. La percezione generale quindi è di un prodotto valido, tanto che la paura di essere derisi per pezzentaggine acuta ha fatto desistere i soliti troll del “tanto me li gioco sull’emulatore che è uguale”.

Nintendo Difference è sempre stato un nome troppo orgoglioso per l’operato di una software house che tutto sommato non ha fatto altro che scegliere la massima cura come priorità nella realizzazione e proposta dei propri prodotti, e certo, non ci vuole un genio a capire che le cose fatte bene e con gusto sono le migliori, ma andate pure a spiegarlo alle altre software house.

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