I giochi Nintendo sono più importanti delle console su cui escono ? – Libero Pensiero

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Libero Pensiero è lo spazio in cui i nostri redattori possono esporre il loro personale punto di vista su un argomento di propria scelta. L’opinione dei redattori rimane personale e può quindi differire dalle linee guida editoriali di NintendOn. Buona Lettura.

Il lancio di Pokémon GO è oramai avvenuto in tutti i principali Paesi e ha prodotto un enorme successo che si è concretizzato in un’impennata delle azioni Nintendo in borsa, un clamore mediatico incredibile per mezzo tv, giornali, siti internet e vip impegnati a parlare e straparlare sull’argomento,e non mancano i soliti facili allarmismi su fantomatici pericoli (come al solito quando i media parlano di videogiochi). Il tutto ha finito per  inondare il web di una cascata di bizzarre news a tema che non accennano ad arrestarsi. Qualcuno si è spinto nel dire che Nintendo sta vivendo a tutti gli effetti un nuovo “caso Wii”, in quanto dopo anni di latitanza dalle scene del mercato di massa, ora i suoi giochi sono nuovamente sulla bocca di tutti.

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Come tempo di uso Pokémon GO ha superato anche i principali social network.

Questo fatto mi ha spinto a una riflessione: le proprietà intellettuali di Nintendo sono più “grandi” della console su cui escono generalmente.

Sono il primo ad essere consapevole che far uscire un gioco su più piattaforme possibili non produce una moltiplicazione magica anche dell’utente potenzialmente interessato ad esso. Prendiamo il caso di giochi come Metal Gear Solid: svilupparlo su due piattaforme non raddoppia certo le vendite che faceva quando era esclusiva sulle ammiraglie Sony. La regola di solito è questa, tuttavia ci sono casi completamente diversi, come Minecraft che continua ad acquisire nuovi utenti ad ogni nuova piattaforma supportata (pensiamo ad esempio al successo che questo gioco ha avuto in Giappone, se non fosse uscito per PS Vita difficilmente sarebbe stato comprato altrove). Esistono quindi giochi con un pubblico più limitato ab origine in modo tale che risulta impossibile raggiungere altri utenti al di là di un certo tetto massimo, mentre altri giochi sono trasversali ovvero trascendono la console di origine e beneficiano dell’apertura a un mercato più ampio.

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Pokémon GO ha fatto segnare nuovi record per le applicazioni videoludiche su dispositivi mobile

Molti giochi Nintendo potrebbero far parte di questa seconda categoria. E’ in momenti come questi che guadagna campo quella corrente di pensiero che vorrebbe Nintendo trasformarsi in una third party così da massimizzare l’opportunità di profitto che deriva da poter godere di una platea inevitabilmente più grande rispetto a quella massima a cui possono aspirare i suoi sistemi proprietari. Anche in questo caso andrebbe fatto a mio parere un distinguo, di quali “sistemi” parliamo? Le console concorrenti rappresentano comunque un mercato limitato e con un pubblico poco omogeneo, legato a gusti specifici e quindi a mio parere poco adatto ad accogliere i giochi Nintendo (basti vedere quanti platform o party game esistono su Xbox per esempio). Il mercato PC o iOs/Android invece offre maggiori opportunità, come pare dimostrare il caso di Pokémon GO, queste piattaforme appaiono infatti meglio disposte verso i giochi nintendosi oltre ad avere il pregio niente affatto secondario di essere un mercato enorme in grado di raggiungere potenzialmente un pubblico vastissimo ed eterogeneo (quindi non esclusivamente i giocatori che fanno dei videogames il loro hobby primario).

Il dubbio che mi si è insinuato a questo punto allora è: ma per Nintendo oggi ha ancora senso avere delle console proprietarie comunemente intese o forse farebbe meglio ad aprirsi a uno sviluppo multipiattaforma?

Per sviluppo multipiattaforma intendo, come scritto sopra, aprirsi allo sviluppo sui tre principali sistemi operativi in circolazione: Ios, Android e Windows. Per esempio…e se la fantomatica Nintendo NX fosse un sistema basato sul sistema operativo Android come ventilato dal giornale economico giapponese Nikkei tempo addietro (eventualità in ogni caso smentita da Nintendo subito dopo)? A quel punto Nintendo potrebbe continuare a produrre una console ma al contempo appoggiarsi a un sistema operativo molto diffuso e quindi più appetibile per gli sviluppatori third party, e inoltre i suoi giochi potrebbero uscire anche sul Google Play Store e quindi essere resi disponibili a chiunque avesse un tablet o un set top box con le specifiche minime necessarie a far girare detti videogames. Il modello a cui mi riferisco è Shield tv e Shied tablet di Nvidia, sistemi che si appoggiano ad Android ma poi offrono dei servizi specifici in modo da giustificare l’acquisto del prodotto in questione invece di altri simili sul mercato.

Oh! NX?
Oh tu guarda! …NX?

Sarebbe una rivoluzione non di poco conto per Nintendo e probabilmente significherebbe anche il passaggio a un model business diverso rispetto a quello delle console tradizionali per abbracciarne uno più simile a quello dei sistemi mobile (cioè con cambi di hardware più frequenti) ma consentirebbe di raggiungere un pubblico potenzialmente enorme con i suoi giochi preoccupandosi meno della cronica carenza di supporto che da sempre invece attanaglia le sue console.

E gli utenti di NintendOn cosa ne pensano a proposito di questa “provocazione”? Condividetelo con noi nei commenti.

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