Pokémon GO: un ritorno alle origini

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Incontrarsi con gli amici la sera per una passeggiata uscendo alle 21.30, intervallare con una bevanda e tornare a casa intorno alle 1.30, quando la batteria degli smartphone comincia a segnare cifre inferiori al 5%. Quattro ore per catturare pokémon, sfidare palestre, camminare per schiudere uova e parlare, perché no. E vedere tante altre persone fare la stessa cosa, intenti a catturare lo stesso pokémon su display differenti. Questa, è una delle abitudini standard per milioni di persone ormai da qualche giorno in tutto il mondo.

Pokémon GO ha fatto centro, un successo clamoroso per un titolo che si libera della quasi totalità delle meccaniche presenti nella saga principale per puntare a una sola cosa: il divertimento puro e semplice. Un ritorno alle origini, schierando in campo solo i primi (e sicuramente i più amati) 151 pokémon, la generazione che abbiamo conosciuto con Rosso, Blu e Giallo in Europa senza dimenticare Verde in Giappone. La generazione che ha fatto innamorare tutti, quella che anche i più insospettabili conoscono praticamente a memoria.

Ecco come i pokemon possono comparire nella vita di tutti i giorni, impensabile fino a poco tempo fa
Ecco come i pokémon possono comparire nella vita di tutti i giorni, impensabile fino a poco tempo fa

La semplicità del titolo è la chiave del successo. Per fare un esempio, due settimane fa un’amica, parlando, se ne è uscita con la frase luogo comune per eccellenza: “ancora giochi a Pokémon? Ma è per bambini, è infantile”. Due giorni fa, la stessa ragazza mi chiedeva di spiegarle nel dettaglio le meccaniche di GO e tutti i piccoli segreti emersi fino a quel momento. Ieri sera, passeggiava lungo il fiume con il suo ragazzo alla ricerca di Psyduck. The Pokémon Company ha fatto centro per l’ennesima volta.

A pochi giorni dal lancio, Pokémon GO è un successo capace di abbattere diversi record, di essere scaricato da milioni e milioni di utenti, generando un volume di profitti già milionario. Come sempre accade nel caso dei titoli free-to-play, il reale successo viene misurato con il tempo e in base all’interesse costante capace di suscitare nel giocatore. GO non è un titolo perfetto, non è un gioco ricco di contenuti e sembra poco più di un’applicazione, troppo limitata per essere valutata secondo i canoni standard. Niantic ha già annunciato l’arrivo imminente della modalità multiplayer, della chat per interagire con altri giocatori e degli scambi, da sempre cuore della serie principale.

Il gioco sfrutta il portale di Ingress rendendo le opere d'arte un po' surreali
Il gioco sfrutta il portale di Ingress rendendo le opere d’arte un po’ surreali

GO avrà tutto il tempo di espandersi, di introdurre gradualmente gli altri 600 pokémon e di avvicinarsi sempre di più nella sua formula a Ingress, della stessa Niantic, potendo però contare su un brand estremamente più pesante e forte. Attualmente, Pokémon GO è un titolo capace di risvegliare in noi la fantasia del bambino che nel 1998 giocava con il Game Boy, di risultare un passatempo divertente durante lunghe passeggiate e di avvicinare un pubblico che, come detto, fino a pochi giorni fa considerava il brand infantile.

Il titolo sfrutta l’esperienza che Niantic ha maturato negli anni con Ingress, titolo per mobile che fa uso della realtà aumentata e della geolocalizzazione di Google, società alla quale Niantic apparteneva e tra i grossi investitori dietro a Pokémon GO. L’interfaccia è semplice, sullo schermo di gioco vediamo il nostro personaggio muoversi sulle mappe di google e la sua posizione tramite gps in tempo reale. Un piccolo rettangolo in basso a destra ci segnala quali pokémon sono presenti intorno a noi nella zona in cui ci troviamo e un numero di passi variabili da 1 a 3 ne determina la distanza da percorrere per trovarli.

I punti lotta sono la potenza di attacco di un pokémon, potenziabili con l'aumento di livello del giocatore
I punti lotta sono la potenza di attacco di un pokémon, potenziabili con l’aumento di livello del giocatore

I mostri tascabili compaiono sul display e una volta toccati, abbiamo la possibilità di catturarli lanciando verso di loro una poké ball. Un indicatore segnala il numero di PL (punti lotta) del pokémon, più è alto e più il mostro sarà potente e quindi difficile da catturare. Come nei titoli della saga madre, i mostri possono uscire dalla sfera e scappare e sono presenti oggetti come le bacche per renderli più docili e facilitarne la cattura. Camminando lungo la spiaggia ci sono maggiori possibilità di incontrare pokémon d’acqua come Magikarp o Poliwag, in città si trovano pressoché a ogni angolo esemplari di Rattata o Zubat. E poi ci sono i Doduo, praticamente onnipresenti ovunque, probabilmente anche nella stratosfera, ma questa è un’altra storia. Sulla mappa compaiono inoltre i Pokéstop, punti di interesse basati sui portali creati dai giocatori per Ingress con cui interagire che regaleranno ogni cinque minuti oggetti utili come pozioni, poké ball o uova, e le palestre, dove sfidare allenatori appartenenti a team avversari oppure allenare i propri pokémon. Queste sono le basi del titolo, tutto quello che occorre sapere per poterne fruire divertendosi al meglio.

Tantissime meccaniche legate al metagame della serie originale sono, per il momento assenti, come le nature, IV ed EV, mosse selezionabili (i combattimenti sono basati solo su tapping e swipe-schivata), MN e MT, possibilità di generare uova, mega-evoluzioni. Difficile dire quante verranno in futuro implementate così come è difficile capire come cambieranno i pokémon una volta trasferiti da GO a Sole & Luna.

Il pokédex più severo di sempre nei confronti del povero Magikarp... per fortuna sappiamo benissimo qual'è la sua evoluzione
Il pokédex più severo di sempre nei confronti del povero Magikarp… per fortuna sappiamo benissimo qual’è la sua evoluzione

Pokémon GO ha meccaniche mordi e fuggi, perfette per partite rapide e senza troppo impegno e proprio la sua semplicità lo rende perfetto per elevarsi a killer application per smartphone. Al momento, sarebbe anche difficile dare un giudizio oggettivo o scrivere una recensione sul titolo, ancora troppo incompleto. Il modo migliore di valutare GO è probabilmente fare un giro per strada e vedere quante persone, di tutti i sessi e tutte le età, camminano per catturare gli ambitissimi mostri. Pokémon GO è un reboot, un nuovo modo di intendere il brand dal potenziale praticamente illimitato. Quanto durerà il successo del titolo, solo il tempo potrà dirlo. Concentrandoci sul presente, Niantic, Google, The Pokémon Company e Nintendo hanno fatto centro e potrebbe essere, senza giri di parole, il loro centro più importante degli ultimi anni.

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