La perfezione formale è la meta più ambita da una serie, e la lunga scia di giochi LEGO l’ha forse raggiunta con LEGO City Undercover per Wii U ma fortunatamente per noi giocatori smaliziati non è finita qui. Certo, la serie si è già fatta forte di brand celebri, andando a toccare quell’immaginario filmico e fumettistico nelle corde di vecchie e nuove generazioni. Viviamo tempi interessanti e le storie da raccontare, per la gioia di Traveller’s Tales e degli appassionati LEGO non finiranno mai. Anzi, Star Wars Episodio VII: il Risveglio della Forza, pur non avendo convinto all’unanimità gli appassionati della saga partorita da George Lucas, rappresenta il punto da cui ripartire, il nuovo crocevia dove quarantenni e adolescenti possono incontrarsi e discutere di questo splendido immaginario.

Coerentemente, i titoli LEGO hanno sempre fatto leva sulla semplicità del gameplay per attrarre il pubblico più giovane, mentre per gli adulti pesano maggiormente l’approfondimento della trama, ricreata minuziosamente a suon di mattoncini, e il fan service, quello migliore, che oltre ad accontentare il lato edonistico dell’appassionato, sciorina nuovi risvolti, mai toccati dal film di riferimento, il tutto con un umorismo elegante e raffinato. Non fa eccezione LEGO Star Wars Il Risveglio della Forza: rivivrete il film, con dialoghi trasposti fedelmente dall’opera originaria grazie alla storyline principale, mentre le missioni secondarie aggiungono dettagli di trama che non ci stupiremmo di gustare negli extra del blu-ray del film. Il maniaco di Guerre Stellari può stare tranquillo: è questo il titolo che aspettava.

Se si è arrivati ad attendere un nuovo LEGO con curiosità e trepidazione, non è solo dovuto al lavoro di limatura lungo una decade e passa, ma anche alle piccole ma stuzzicanti novità introdotte in ogni nuova iterazione. A questo giro sono ben tre: le sezioni in volo, simili a quelle di Star Fox, le sparatorie con coperture, à la Uncharted/Gears of War, e gli enigmi con costruzioni multiple. Mentre lodi sperticate possono essere profuse per le sezioni in volo, semplici ma efficaci, quelle con sparatorie risultano più impacciate, a causa della voglia irrefrenabile degli sviluppatori di tendere troppo la mano al giocatore con un sistema di auto-aim francamente evitabile. La frustrazione è comunque ben lungi dal presentarsi, e questi frammezzi spezzano sul nascere, e ottimamente, la noia che potrebbe fare capolino tra una sezione platform e la prossima.

Così gli enigmi basati sulle costruzioni realizzate con mattoncini chiave: mentre in passato c’era una sola scelta, stavolta gli stessi mattoncini possono dar vita a più creazioni, essere smontati dunque e rimontati alla bisogna per dar vita ad altro. L’unico neo risiede nella leggibilità di questi enigmi. Lo schermo piccolo del 3DS non aiuta ed è strano come in un game design di gomma piuma e a prova di età, si corra il rischio di perdere minuti e minuti alla ricerca della direzione o dell’enigma stesso. Con molta probabilità si tratta dell’unico tassello da aggiustare in un mosaico altrimenti perfetto e che a volte rende i ritmi dell’avventura un po’ blandi e miseri. Per il resto aspettatevi pure di impiegare la decina di ore per la trama principale e più del doppio per soddisfare la vostra smania di completismo grazie a centinaia tra personaggi, veicoli e opzioni di gioco da sbloccare, potreste metterci mesi per vedere tutto e sarebbe tempo ben speso.

Se la magnificenza visiva delle versioni casalinghe non può essere riproposta nella versione portatile, è indubbio che già solo l’opportunità di portarsi in giro questo gioiellino è un’attrattiva che giustifica l’acquisto, soprattutto perché il lavoro di conversione di T-Fusion è stato svolto ottimamente ed è incredibile come ci sia proprio tutto in una piccola cartuccia. Se il fratellone più grande ha sofferto una compressione audio troppo pronunciata, qui è il video che durante le sequenze lascia fin troppo a desiderare, mentre sentire le sinfonie di John Williams con una determinata spazialità da due speaker minuscoli come quelli del 3DS è un vero e proprio miracolo, da onorare ancor più con un paio di auricolari adeguati. Non mancano nemmeno il doppiaggio, integralmente in italiano, e gli effetti sonori distintivi della saga mentre il 3D, la vera feature distintiva di questa versione, risulta sempre gradevole e mai affaticante. Tristemente, i giochi LEGO nella versione 3DS, al contrario delle versioni casalinghe, sono sempre state avventure per solitari. Non poter condividere l’avventura in cooperativa è dunque un altro punto a sfavore nella scelta tra versione home e versione handheld, per coloro i quali possono gioire di entrambi le opportunità.

LEGO Star Wars il Risveglio della Forza è il capitolo per portatili Nintendo meglio riuscito ad oggi e bisogna sfociare in altri generi, come il gdr o gli Zelda, per trovare un’esperienza non solo così ben realizzata, ma anche così durevole e piena di ricompense da ottenere. L’umorismo surreale poi condisce tutto della spezia giusta e la portata si rivela inadatta solo a chi non apprezza Star Wars e a chi vede il videogioco come una sfida costante. Si può morire a ripetizione senza essere granché puniti, e il 100% è a portata di mano per chi ha pazienza, più che rappresentare una sfida di neuroni, per gli enigmi, basilari, così come per l’azione, spesso figlia del button smashing. Tuttavia i giochi LEGO rimangono uno spettacolo, fedeli nella riproposizione del materiale di partenza, solari e gioiosi come un qualsiasi Mario o i migliori film Disney/Pixar e con un’ironia sottile ma furba. Tanto che da oggi, come se ce ne fosse stato bisogno, abbiamo un motivo in più per aspettare Star Wars Episodio VIII.