Reptilian Rebellion e Pixel Maker: Cornetto’s Rage

Reptilian Rebellion Pixel Maker
Raramente mi sono capitati sotto mano titoli così insignificanti, un gioco, che è semplicemente un insulto all'intelletto: Pixel Maker e Repitlian Rebellion

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Da quando scrivo recensioni per NintendOn ho avuto modo di provare titoli di tutti i tipi: dai migliori ai peggiori, da quelli brutti a quelli bellissimi ma raramente mi sono capitati sotto mano due titoli così insignificanti, un gioco che è semplicemente un insulto all’intelletto di qualsiasi umano e un tool grafico per la pixel art semplicemente inutile.

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Reptilian Rebellion è una perla di rara bruttezza.

Herrero Games ha pubblicato qualche settimana fa questo piccolo titolo in esclusiva per Wii U e la recensione s’è fatta attendere perché il titolo è così spoglio e desolante che dopo averlo giocato per un paio d’ore abbiamo dovuto necessariamente dedicarci a una recollection in tranquillity di wordsworthiana memoria per cercare di comporre un testo degno di tale nome.

Il titolo, che è un “one man game”- ovvero sviluppato da una sola persona – è uno sparatutto “statico” in cui al giocatore viene chiesto esclusivamente di muoversi su un asse verticale e di sparare a destra e sinistra a dei rettiliani che arrivano dai bordi dello schermo.

Fine.

Uno potrebbe pensare che dato che si tratta di un “casual game”, la pochezza ludica, grafica e sonora sia giustificabile ma così non è: ci sono “casual game” su altre piattaforme e device che pur ponendosi lo stesso obiettivo riescono a far molto di più di quanto riesca Reptilian Rebellion.

Io non so se dietro a tutto il progetto ci siano limiti strutturali e/o di budget dello sviluppatore, ciò che è certo è che penso che nel 2016 sia abbastanza vergognoso presentare un prodotto del genere soprattutto perché il Nintendo Wii U, non è minimamente sfruttato sotto nessun punto di vista: tolto l’off-tv play, non c’è nessuna feature del gamepad che venga utilizzata, niente touch-screen, niente sensori di movimento e niente microfono. L’online? Non contemplato. Classifiche online o tra amici? Nulla. I valori produttivi del titolo sono totalmente inesistenti. Il vero problema però sta alla base: io sono anche convinto che non ci sia stata nemmeno la voglia da parte dello sviluppatore di pensare a qualcosa di originale o anche semplicemente di divertente.



Una sola modalità, pochissima varietà nei nemici, personaggi apparentemente differenti sul piano ludico ma che in realtà si controllano allo stesso modo gameplay alla mano, un singolo stage, un singolo brano a far da colonna sonora.

Non fosse per la sottile ironia nei confronti dei complottisti, dei rettiliani e delle scie chimiche questo titolo non avrebbe senso di esistere e già così ne ha ben poco. Un’idea debole, una realizzazione anche peggiore, un gameplay ridicolo: la dimostrazione che indie e qualità non sono necessariamente sinonimi e che lo shovelware può sempre comparire dietro l’angolo, anche (soprattutto?) al prezzo di 1,99€.

C’è davvero da chiedersi il perché dietro a tutto questo progetto: quale potrà mai essere stata l’idea che ha convinto Herrero Games nello sviluppare un prodotto simile. Forse la voglia di imparare, magari leggendo qualche feedback dell’utenza? Per noi è un mistero.

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Un altro titolo indie che non svetta per la sua efficacia è Pixel Maker. Il “gioco” non è “brutto”, ma semplicemente non è un gioco, bensì un editor grafico in cui è possibile realizzare delle opere in pixel art. Un editor molto completo che non ha limiti intrinsechi e che dà piena libertà al giocatore/artista di esprimersi al meglio con grafica in 8/16/32 bit.

L’editor dà la possibilità di disegnare con diversi strumenti, con matite, pennarelli e pennelli di diversa intensità e funzione, ma alla fine, al netto di tutti gli strumenti, vi ritroverete semplicemente a copiare gli sprite in 8bit dei vostri titoli preferiti di qualche anno fa colorando con il pennino del gamepad Pixel per Pixel il modello scelto. La riflessione sul gioco è relativa all’utilità di un prodotto del genere: non essendo possibile nè condividere nè esportare le proprie opere d’arte gli sprite realizzati rimarranno confinati all’interno della memoria del Wii U senza via d’uscita.



Senza una spina dorsale giocosa come si può consigliare un titolo del genere? Tanto vale scaricare qualche freeware su internet e disegnare direttamente sul PC. Sarebbe interessante indagare le ragioni dietro a un prodotto del genere, quali possono essere le motivazioni di uno sviluppatore nel creare un software simile. Dubito che su Wii U ci siano abbastanza utenti così poco accorti da investire qualche euro in un tool con così poca utilità e funzionalità. Probabilmente una mente più creativa della mia avrebbe creato qualcosa di più interessante ma il gioco, che gioco non è, non dà nessuno stimolo ad essere aperto una seconda volta. Un fallimento su tutta la linea che non giustifica nemmeno i pochi danari che costa.

Un’occasione senza dubbio sprecata se si pensa a quello che sarebbe potuto essere: un Art Academy 8-bit  indie in grado di svelare i segreti dietro a quei magnifici sprite di qualche generazione fa, corredato magari con qualche nozione sugli stessi. Con uno sviluppo del genere si sarebbe incentivati anche a superare la soglia dei 2,49€, prezzo attuale di questo Pixel Maker, ma alle condizioni attuali possiamo soltanto parlare di occasione sprecata.

 

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