Oggi parliamo di Nintendo e Pokémon: vorrei condividere con voi qualche riflessione sull’utilizzo da parte della grande N di una IP estremamente popolare e molto redditizia quale è, appunto, Pokémon e sulle potenzialità nello sfruttamento del brand in un modo che, con mio grande stupore, Nintendo non ha mai considerato.
Cominciamo con una premessa: io non sono né un esperto né un appassionato di Pokémon. La mia esperienza videoludica e non con i mostriciattoli creati nel 1996 da Satoshi Tajiri è ben poca cosa e parlo quindi da profano. Ho seguito le prime serie dell’anime, mi sono cimentato nel gioco di carte e ho giochicchiato alle versioni Oro e Zaffiro su Gameboy. Purtroppo non sono mai riuscito ad appassionarmi alla serie sviluppata da Game Freak perché trovo tali titoli monotoni e troppo ripetitivi, con una struttura troppo simile a sé stessa tra un episodio e l’altro. Questione di gusti comunque, la serie Pokémon sulle portatili Nintendo vanta un seguito enorme, centinaia di tornei vengono organizzati ogni anno e tutti sono contenti. Ma riflettiamo un attimo.
Mi domando da parecchio tempo come mai Nintendo non sia mai passata allo step successivo, ovvero sviluppare un GDR Pokémon per home console: grosso, ricco, gargantuesco, con una storia avvincente, con lotte tra Pokémon all’ultimo fiato. Qualcosa che spezzi, finalmente, la struttura ventennale del filone principale della serie, fatta di palestre, medaglie, alberi che occludono la strada e il solito Pokédex da completare. Ben quattro home console si sono succedute dal momento della nascita dei Pokémon, ma, sorprendentemente, Nintendo non ha mai voluto tentare la strada di un titolo AAA per home console con protagonisti Pikachu e soci. Come mai?
I motivi di questa scelta possono essere molteplici. Forse Nintendo ha voluto mantenere solo un filone di giochi Pokémon “main” per evitare di sovraesporre il brand? Nel corso degli anni sono però usciti una discreta quantità di spin off inerenti il mondo Pokémon (vedi i Mystery Dungeon ad esempio, o Stadium e Colosseum): l’osservazione quindi non pare reggere, considerando anche che Nintendo non si fa poi troppi problemi a utilizzare i suoi brand più famosi ogni qual volta lo ritenga necessario (chiedere a Mario per informazioni).
Un’altra motivazione potrebbe essere ricercata nel fatto che il brand Pokémon è stato sempre appannaggio della famiglia delle console portatili, almeno per quanto riguarda il filone principale: inaugurare un’altra serie, parallela, per home console avrebbe potuto sottrarre fan ai titoli per portatile, pur nell’ipotesi di giochi sostanzialmente differenti. Questa sorta di protezionismo di brand e line up tra le console home e quelle portatili ha retto fino ad un certo punto, fino a quando almeno le console portatili, in particolare il 3DS, hanno incominciato a cannibalizzare IP nate per home: Luigi’s Mansion, Super Smash, Hyrule Warriors, finanche Kid Icarus, sono solo alcuni esempi di questo travaso.
Questo flusso è stato praticamente a senso unico e ci si potrebbe chiedere perché non ha funzionato anche al contrario. La coesistenza della serie principale su portatile e di un altro filone su console, dal gameplay marcatamente differente, potrebbe in realtà benissimo giovare al brand, che vedrebbe aumentare il suo appeal su una gamma di giocatori molto vasta.
Altra ipotesi, questa volta di tipo tecnico. Diciamocelo: i ragazzi di Game Freak non sono mai stati dei fulmini di guerra nella programmazione. Non che i titoli della serie main abbiano mai avuto particolari carenze, ma, per dirne una, Pokémon X e Pokémon Y non supportavano nemmeno il 3D nell’overworld, ma solo nelle fasi di lotta. Questo potrebbe aver rappresentato un ostacolo importante, con Nintendo che avrebbe dovuto supportare massicciamente il team di Game Freak con risorse di cui non ha potuto (o voluto) privarsi.
Quale che sia il motivo, fatto sta che Nintendo non si è mai decisa a fare di Pokémon un system seller per una delle sue home. Perché, parliamoci chiaro: un GDR Pokémon, fatto con tutti i crismi del caso e valorizzato a dovere anche a livello mediatico sarebbe stato in grado di far vendere vagonate di console, anche di quelle più disastrose a livello di successo commerciale, come il mai troppo lodato Gamecube o il Wii U. In particolare proprio il Wii U avrebbe potuto beneficiare enormemente di un’operazione del genere, al lancio o durante il suo ciclo vitale, soprattutto con la prospettiva dell’avvento sul mercato di quella gallina dalle uova d’oro che risponde al nome di amiibo.
Nintendo aveva il suo Skylander in casa già da tempo immemore ma non se ne è mai accorta: quale serie più di Pokémon è adatta a unirsi agli amiibo per un mix esplosivo? Ovvio, pensare di produrre e commercializzare 721 figures diverse sarebbe impossibile, ma il potenziale delle statuine Nintendo, unito alla popolarità del brand Pokémon, avrebbe potuto veramente rappresentare una possibile chiave di volta per il Wii U.
Vedremo mai una tale ipotesi realizzarsi? Gli scenari futuri non si prospettano particolarmente favorevoli in tal senso: l’entrata di Nintendo nel mondo mobile e l’avvento di NX sono entrambi eventi in grado di sparigliare le carte in tavola e aprire possibilità un tempo impossibili: Pokémon Go! e Pokémon Shuffle su iOS e Android rappresentano un passo del brand in un territorio inesplorato, in quel famoso oceano blu stuzzicato dal Wii e scivolato via dalle mani di Nintendo con la stessa velocità con la quale era arrivato.
Anche l’arrivo di NX potrebbe segnare una tappa importante per il brand Pokémon: se veramente il prossimo hardware Nintendo si rivelerà formato da due device separati ma strettamente legati, è possibile che la barriera che separa i Pokémon dalle console home Nintendo possa finalmente cadere. Ciò non significa che il mio desiderio di vedere un GDR Pokémon sarà esaudito, anzi, probabilmente il tempo per un esperimento del genere è già passato: non dubito tuttavia che la saga continuerà ad appassionare e divertire milioni di giocatori in tutto il mondo a suon di battaglie, megaevoluzioni e capi palestra da affrontare e sconfiggere.