La prima cosa che amici e conoscenti mi hanno detto, una volta appresa la notizia che mi sarei occupato di Bravely Second: End Layer, attesissimo seguito di Bravely Default, è il wow dello stupore seguito da un laconico “sei fortunato” col retrogusto di rosicamento. La seconda è stata “niente spoiler, sappiamo dove abiti” e dal ghigno minaccioso di costoro, mi sono subito reso conto di quanta responsabilità mi abbia investito da un giorno all’altro.
Trattandosi di un titolo lungo, dalla trama molto articolata, sapevo già che avrei dovuto stilare un’anteprima. Tra il timore di ripetere quanto affermato in fase di prova e quello di avere troppa carne al fuoco nella fase dell’estremo giudizio, ovvero la recensione, ho pensato di potervi offrire un antipasto che col suo sapore anticipa quello che troveremo di contorno alla portata principale. Andrò quindi a disquisire del menù laterale, richiamabile con la pressione del tasto destro del D-Pad, che offre quattro differenti voci, che accompagnerà noi Yew e compari nel loro lungo viaggio.
La prima icona, la piuma, di semplice spiegazione, permette di salvare e di aggiornare i dati streetpass. Proprio come in Bravely Default infatti lo streetpass è una sinergia tra giocatori all’usufrutto delle battaglie: oltre ad attaccare, sfruttare le proprie abilità, tentare la fuga e gestire le opportunità del brave e del default, il giocatore di turno può evocare un personaggio messo a disposizione da un vostro amico. Opzione da non sottovalutare, perché i vostri amici potrebbero essere più avanti di voi, e quindi avere un livello più alto o far parte di una classe che non avete ancora avuto modo di approfondire.
La seconda icona, il diario di Yew, apparirà nelle primissime fasi di gioco e sarà il nostro compagno più fedele. Qui Yew annoterà tutto! Il bestiario ad esempio fornisce tante informazioni sui mostri e viene continuamente aggiornato in seguito a ogni battaglia. Ogni descrizione viene redatta con abbondanza di particolari da Yew, restituendoci la sua esperienza sul campo, in maniera sempre divertente e quindi piacevole da leggere.
La guida oggetti invece approfondisce ogni oggetto del gioco, descrive le qualità dell’equipaggiamento, dei consumabili e altro ancora.
Una voce a parte se la sono guadagnata le abilità speciali di alcuni classi, come la Gattomanzia per la classe Gattomante e le Ricette per la classe Pasticcere, per dirne due, dato che l’ingente lista di abilità da descrivere. Le ultime due voci del diario di Yew sono dedicate al riepilogo delle varie spiegazioni che ci verranno fornite nel corso dell’avventura, la descrizione delle classi e la possibilità di rivedere i filmati potendone cambiare il doppiaggio, scegliendo tra giapponese e inglese, o lingua dei sottotitoli.
La terza icona è una lista di missioni tutorial, più tutorial che missioni anzi, missioni è una parola fin troppo generosa. Si tratta di compitini semplici semplici, giusto per impratichirci con i comandi base del gioco. Tuttavia ogni missione prevede una ricompensa, quindi almeno nelle prime ore di gioco, quando si hanno pochi pg (la valuta del gioco), potrebbe essere utile farne qualcuna.
La quarta icona è una malridotta luna, tutta da ricostruire. In questo mini-gioco di posizionamento lavoratori, potremo recuperare preziose risorse scegliendo un determinato numero di operai per ricostruire le strutture. Ogni volta che incontriamo qualcuno via Streetpass la popolazione della luna incrementerà le proprie unità, e potremo impiegare più lavoratori sulle stesse strutture da riedificare potendo al contempo risparmiare tempo prezioso.
Inoltre la luna verrà attaccata da alcune creature da sconfiggere. Grazie alle nostre navi da caccia potremo fronteggiarli. Ogni nave potrà essere potenziata, alla stessa maniera delle strutture, e il loro attacco sarà più forte se dello stesso colore di quello del nemico. Male che vada, poi, potremo mandare i nemici troppo forti ad altri giocatori, sempre tramite Streetpass. E poi la chiamano “lista amici”!
La quarta icona è un peluche, anzi un pregevole esemplare di masticone. Nell’erudita città di Al-Khampis. Magnolia verrà avvicinata da un losco individuo, o per meglio dire, un gufo antropomorfo e le consegnerà la borsa morscraft, contenente tutto il necessario per la produzione, per l’appunto, dei masticoni. Si crafta, signori miei!
Da questo punto della storia in poi, potremo accedere al mini-gioco di Morscraft. Aprendo la finestra di Morscraft, il vostro party lavorerà alla realizzazione dei teneri (?) peluche, impegnandosi senza sosta al riempimento di una confezione di masticoni. Ogni eroe ha un ruolo: tagliare, imbottire, incollare e rifinire. Una volta riempita una scatola questa potrà essere venduta con un bonus di vendita.
Potremo inoltre potenziare gli attrezzi del mestiere per aumentare il numero di peluche prodotti, incrementare il prezzo di vendita, diminuire il tempo di produzione o aumentare la percentuale di masticoni rari in produzione. Inoltre potremo offrire un incentivo extra offrendo una gustosa merenda ai nostri eroi, appena l’apposita barra sarà piena.
Raggiungendo certe soglie di vendite sbloccheremo i vari brani della galleria musicale, e grazie alla possibilità di escludere gli effetti sonori della cucitura potremo goderci i brani realizzati da Ryo dei Supercell. Mentre per il restauro lunare basterà lasciare il gioco in standby, per la tessitura dei masticoni bisognerà lasciare l’applicazione di Morscraft aperta.
Queste attività complementari arricchiscono ancor più un’offerta già molto voluminosa, che avremo modo di approfondire presto in fase di review. E voi siete pronti per una nuova avventura nella terra di Luxendarc?