Tutti, o quasi, conoscono il cane Snoopy e il suo paranoico padrone Charlie Brown. Su carta o in tv tramite il cartone animato, le storie a fumetti di Charles M. Schulz hanno incantato, e continueranno a farlo in maniera perpetua, chiunque abbia la fortuna di imbattervisi. Con le sue piccole grandi lezioni filosofiche offerte attraverso episodi assolutamente empatici per l’animo umano, Peanuts rappresenta una delle opere scritte più famose, amate e apprezzate di sempre, non solo restringendo il campo all’ambito dei fumetti.
Lo scorso novembre è stato proiettatto nelle sale cinematografiche il film Snoopy & Friends, lungometraggio coi protagonisti del fumetto (la cui prima mondiale ha avuto luogo in Italia per via delle origini del regista Steve Martino, più precisamente in Molise – offrendo così un’ulteriore prova dell’esistenza della regione centro-meridionale).
Repentino è arrivato il tie-in videoludico: vediamo se Charlie Brown ha più dimestichezza col GamePad di Wii U che con la palla da rugby.
Un menu minimale dallo sfondo pacificante ci introduce al debole leitmotiv del peregrinare di Snoopy, ossia trovare i suoi amici rimasti bloccati nei vari mondi di gioco. Niente che ci fornisca un mordente efficace, qualcosa che spinga l’azione.
I primi momenti di controllo di Snoopy sono il tutorial delle sue capacità, che di base consistono nel saltare e usare le orecchie come un’elica per atterrare dolcemente. Lo stile grafico è colorato e piacevole, chiaramente rivolto ad un pubblico giovanissimo, ma efficace.
Ma quando si passa al gioco vero e proprio, scompare la serenità. Una vera e propria delusione per il sottoscritto. Lungi dall’aspettarmi un auspicabile Game Of The Year, apprezzo comunque quei titoli legati ai cult della mia infanzia, purché realizzati in maniera almeno accademicamente accettabile; cosa che non accade spesso coi tie-in, si sa, sebbene a volte bastino l’ambientazione o i personaggi a farci trascorrere qualche ora piacevole. Con La grande avventura di Snoopy per Wii U ciò è impossibile. Il motivo? Il gioco è tecnicamente insufficiente, per non dire disastroso. Incomprensibilmente.
Tanto per cominciare, il prodotto soffre di cali di framerate. Ho cercato di trovarne la ragione, ho spremuto le meningi fino all’emicrania, ho consultato testi antichi, studiato le lune e le maree, senza venirne a capo. Sullo schermo non viene mosso nulla che possa essere ritenuto uno sforzo per una console di questa generazione. Quindi in realtà la causa era sempre stata lì davanti ai miei occhi: trattasi di pessimo sviluppo del gioco.
La situazione migliora se si decide di spostare la partita sul GamePad, dove tutto avviene con fluidità, ma questo è un compromesso non accettabile dal momento che chiunque acquisti una home console, spera di poterne usufruire sullo schermo che ritiene più adatto.
A consacrare questa Caporetto tecnica, si aggiungono i vari errori grafici disseminati un po’ ovunque, i tempi di caricamenti troppo lunghi e la risposta tutt’altro che sveglia della croce direzionale.
Male, molto male, Behaviour Interactive.
L’audio invece è sufficiente nelle composizioni musicali, impreziosito dagli storici jingle della serie, e molto buono nel doppiaggio in italiano (per quel pochissimo che c’è, s’intende).
Il concept stesso poi non s’impegna granché a migliorare la situazione, ma fa il minimo del minimo senza entusiasmo.
Si arriva da un punto A ad un punto B senza difficoltà alcuna, toccando un numero mastodontico di check point, senza nemici degni di tale nome (un esempio su tutti? LA POLVERE), e senza un senso di sfida che tenga accesa l’attenzione del gamer.
Anche prendendo come motivo portante di queste scelte il pubblico puerile a cui il lavoro è rivolto, la sua semplicità è talmente esagerata da mettere in discussione le stesse nomenclature del videogioco. Nel dettaglio: il gioco dovrebbe rientrare nel genere dei platform. Ma se sotto le caratterizzanti piattaforme non v’è mai un burrone o un oblio che ponga fine alla partita, senza il concreto pericolo di perdere dell’energia (i cuori potranno essere recuperati, e per un tempo molto lungo, una volta persi), e con la provata possibilità di portare a termine l’avventura senza mai perdere una singola vita, la piattaforma perde il suo originale valore semantico videoludico. Quindi, risulta quasi improprio parlare di gioco platform, quando Activision sembra piuttosto aver introdotto un nuovo genere: quello del passeggiata game.
Anche i costumi che Snoopy può indossare per ottenere capacità extra non si dimostrano divertenti: il loro utilizzo è limitato a sezioni specifiche senza averne libertà di selezione, oltre a risultare forzati nell’inserimento e nel concept (come Snoopy superfigo Joe Cool che ha il potere di…ghiacciare i nemici con lo sguardo…).
Un vero peccato, non solo perché il nome di Snoopy venga così mal sfruttato, ma anche per le buone idee che qui e lì è possibile intravedere.
La longevità avrebbe potuto essere anche soddisfacente, tra la raccolta delle caramelle perdute dal design più simile a dei fagioli, la ricerca dei Woodstock e gli obiettivi.
Anche alcune boss fight presentano idee salvabili.
Ma se una torta di mele è preparata male, non basta qualche pezzetto dolce di frutta nascosta nell’impasto a cambiarne il sapore.
Ad ogni modo, ho sempre avuto ben presente l’indirizzo de La grande avventura di Snoopy, i giovanissimi. Così, per fugare ogni dubbio, ho chiesto l’aiuto di un assistente. Convocato il mio fedele cuginetto Dadà, interrompendo la sua partita a Splatoon (chiaro, l’ho cresciuto per bene), gli ho fatto provare il gioco in assoluta tranquillità. Ma se anche un bimbo delle elementari lo ha trovato noioso, allora forse non c’è speranza per questo gioco.
D’altronde non ha senso, a mio modesto parere, acquistare un titolo del genere per un bambino, quando su Wii U si possono trovare Yoshi’s Woolly World, New Super Mario Bros. U e chi più ne ha più ne metta non solo tra i made by Nintendo, prodotti che possono essere apprezzati a tutte le età. Io stesso, come molti dei lettori, ho dato inizio alla mia passione videoludica con le cartucce di Mario e di Sonic, la cui sfida era consistente, e non con pseudoavventure pilotate inesorabilmente ad una vittoria senza stimoli.
Concludendo, La grande avventura di Snoopy per Wii U è un gioco senza idee, senza originalità, e per giunta realizzato male. Considerate il voto assegnato solo per giocatori di massimo 10 anni o per fan sfegatati del fumetto e del cartone, al limite. In tutti gli altri casi, potete abbassare la cifra di un’unità.