Il sandbox per eccellenza ha infine conquistato anche il mondo Nintendo. Dopo una vorticosa ascesa all’olimpo dei videogiochi (frase che potrà far del male a qualcuno ma – mi dispiace – è decisamente così) che ha visto l’approdo su tutte le piattaforme esistenti e non, e la seguente acquisizione miliardaria da parte del colosso americano Microsoft, Mojang arriva finalmente su Wii U con il suo Minecraft, con il supporto di 4J Studios.
Non solo vendite ultramilionarie e innumerevoli premi vinti: la fanbase estesa in tutta il mondo dona continua linfa vitale ad un titolo che è riuscito, su PC, ad andare ben oltre ogni immaginazione, con mod estreme e pressoché costanti, nuove mappe e tantissimi aggiornamenti costanti. E poi c’è la versione console.

Vista da sempre come la figlia della serva, Minecraft per home console ha mosso i suoi primi passi nel 2012 su Xbox 360 e da allora, a parte i classici aggiornamenti introducenti nuovi oggetti, il cuore è sempre rimasto invariato così come invariata è la versione per Wii U. Leggermente più semplice ed arretrata rispetto alla controparte PC, con qualche elemento in meno, ha comunque conquistato una buona fetta di pubblico e le aspettative dell’utenza per la home console Nintendo, maggiori grazie al (o a causa del) GamePad, sono state purtroppo stroncate sul nascere a causa, forse, della noia da parte dello sviluppatore – ma andiamo con ordine.

Il giocatore navigato non avrà sicuramente problemi ad iniziare, in quanto Minecraft: Wii U Edition permette la creazione istantanea di un mondo di gioco in cui cominciare a creare e sopravvivere. Al novizio è invece data la possibilità di intraprendere un breve tutorial che spiega passo passo tutte le funzioni base del gioco. Si inizia quindi dalla raccolta dei materiali tramite la distruzione dei blocchi con gli strumenti più appropriati, dipendenti dalla natura del blocco stesso. In parole povere, per rompere della roccia è più indicato un piccone rispetto ad una pala, utile invece a spalare blocchi di terra, e così via. Si passa quindi alla sopravvivenza ed al combattimento, quest’ultimo realizzato in maniera estremamente basilare. Avvicinandosi ad un nemico basta premere il pulsante d’azione per infliggere danno. Ovviamente, con una spada si infligge danno maggiore. Una volta terminato si può iniziare il gioco vero e proprio in tre diverse modalità.
La prima e più conosciuta di tutte è la classica modalità con cui è nato Minecraft stesso, quella creativa. Con essa, l’unico limite è dato dall’inventiva della nostra mente. Numero infinito di blocchi con cui creare, da subito disponibili, possibilità di volare per spostarsi velocemente ed agilmente tra le nostre creazioni ed impossibilità di morire. Ecco gli ingredienti base della modalità più utilizzata dagli artisti dei cubetti.

La seconda è la modalità sopravvivenza. Partendo da zero, senza materiali nè oggetti, dobbiamo farci largo in un mondo vibrante di vita ed immenso, di cui è praticamente impossibile vedere la fine; esploriamo i vari biomi come foreste, deserti, giungle, paludi, tundre, immense montagne ed enormi oceani e tanti altri, procurandoci il cibo tramite la coltivazione o l’allevamento degli animali, e affrontando le creature della notte come zombie, Creeper, ragni o Enderman, sopravvivendo e creando. L’obiettivo finale della partita è giungere nel mondo dell’End e sconfiggere il Drago d’Omega.
Ovviamente, per arrivare al mondo finale bisogna realizzare una serie di passi ben precisi come la realizzazione di un portale d’ossidiana, necessario a raggiungere il regno degli inferi, e la raccolta di determinati oggetti dati da nemici precisi. Inoltre, ad ogni morte respawneremo nel punto di spawn di inizio partita, senza più gli oggetti né l’esperienza accumulata precedentemente.

L’ultima modalità proposto è l’avventura. In queste partite è possibile piazzare i blocchi ma non è possibile distruggerli, a meno di usare un’esplosione, e si può interagire solo con i blocchi azionabili quali leve, pulsanti e simili. Si può comunque fare danno ai mob e le risorse vanno ottenute cercando le casse o commerciando con gli abitanti dei villaggi. L’attenzione viene quindi spostata dalla creazione alla vera e propria sopravvivenza, con il giocatore impegnato perennemente nella raccolta di cibo e con la paura continua di morire di fame.
Il punto fondamentale su cui fa leva tutto il gioco, ad unica eccezione della modalità creativa, è però uno solo: il crafting, nota forse più dolente dell’offerta ed elemento su cui i fan puntavano su Wii U. Sostanzialmente, esso é una versione semplificata di quello presente su PC. Non è necessario prendere i vari materiali e tentare di disporli nella griglia di crafting cercando di indovinare la giusta posizione per creare l’oggetto desiderato. Basta avere gli oggetti necessari alla creazione all’interno dell’inventario ed aprire il menù di crafting con Y. Davanti a noi comparirà quindi l’elenco completo degli oggetti creabili, tra cui potremo muoverci per creare un oggetto con la semplice e rapida pressione di un tasto. E, per essere chiari, non sto attaccando questa semplificazione del sistema, elemento che anzi rende la vita meno frustrante ai neofiti e che meglio si adatta ad un ambiente console tradizionale.

Ciò che realmente delude è l’uso del Gamepad che si limita a mostrare tutto quello che vediamo noi sulla TV o, in alternativa, si può disattivare. Tutte le speranze sulla possibilità di avere un sistema di crafting diverso, magari più simile alla versione PC, con i materiali visualizzati sul paddone e la gestione tramite touch, sono state spazzate via. Gli sviluppatori 4J Studios si sono limitati a fare il compitino, non considerando assolutamente le potenzialità del secondo schermo sul controller e castrando, di fatto, una versione che sarebbe potuta diventare tra le migliori in ambito console. Se sia stata una precisa scelta degli sviluppatori dovuta alla noia, alla mancanza di tempo o ad altri fattori, non è dato saperlo. È stata comunque mancata un’enorme occasione ed il GamePad, ancora una volta, è stato trattato come un semplice e mero controller, svilendone le potenzialità.
Ad esclusione di questo triste episodio, il titolo conferma (casomai ce ne fosse ancora bisogno) la sua estrema solidità ed il suo grandissimo appeal. I mondi sono generati velocemente, la grafica non inciampa mai, l’immersione del titolo è sempre ottima e la soundtrack creata da C418 aiuta il giocatore a rilassarsi e a far scattare la sua scintilla creativa. Sia che cerchiate un titolo da giocare la sera, dopo una dura giornata di studio o di lavoro, per staccare un pochino, sia che non abbiate abbastanza denaro né spazio per riempirvi la casa di veri Lego, Minecraft è il titolo che dovrà arrivare sul vostro Wii U.