Tra i giochi Nintendo presentati nel giugno scorso in occasione dell’E3 2015, figurava anche Animal Crossing: amiibo Festival: da quanto mostrato, l’impressione era quella di avere davanti un prodotto adatto ad un pubblico di bambini o di fan accaniti del franchise – e adesso che è disponibile possiamo capire se sia effettivamente così.
In un primo momento era stato comunicato che il gioco sarebbe stato gratuito ma che per giocarvi era obbligatorio utilizzare gli amiibo, “costringendo” quindi il giocatore a comprare almeno una delle statuette di Animal Crossing. Successivamente è stata scelta una metodologia di distribuzione diversa: l’unico modo per entrare in possesso del titolo è acquistare un bundle che contiene gioco, amiibo di Fofò e Fuffi e 3 carte amiibo (al prezzo di mercato di circa 60 euro). Quest’ultime, mi preme sottolineare, non sono casuali ma bensì esclusive di amiibo Festival, tanto che non hanno neanche un loro posto negli appositi raccoglitori che sono stati distribuiti.

Animal Crossing: amiibo Festival presenta diverse modalità, ma la principale è sicuramente il gioco da tavolo, a cui ogni giocatore umano può prendere parte utilizzando un diverso amiibo di Animal Crossing. Dopo aver scelto il mese in cui giocare, si viene catapultati all’interno di un villaggio, le cui strade sono piene di caselle che faranno guadagnare o perdere ai giocatori Punti Felicità, Stelline o entrambe le cose.
L’obbiettivo finale sarà quello di accumulare più punti felicità degli avversari, mentre le stelline vanno raccolte in abbondanza perché a fine partita si otterrà 1 punto felicità ogni 1000 di esse. I turni saranno tanti quanti i giorni del mese, e si svolgeranno in maniera molto semplice: seguendo l’ordine scelto casualmente all’inizio, ogni giocatore lancia il dado, si sposta del relativo numero, e scatena l’effetto della casella su cui si ferma.

A far da contorno a questo ritmo un po’ monotono ci sono due aspetti: gli eventi casuali e le rape di Nella. Molto spesso capiterà che un personaggio speciale arrivi in città (Micetta, Vanda, Volpolo, Strizzo…), trasformando per un solo turno alcune caselle in caselle evento. Capitandoci sopra, si assisterà ad una breve scenetta col personaggio in questione e si avrà la possibilità di ottenere o comprare delle carte dai vari effetti.
Inoltre ogni domenica Nella arriverà in città e permetterà a tutti i giocatori di comprare rape a mazzi di 10, in maniera identica a quanto avviene in ogni Animal Crossing, e di rivenderli nei giorni della settimana seguente a prezzi variabili (ogni casella ha un prezzo specifico). Il commercio delle rape, se svolto con successo e fortuna, può spesso determinare l’esito finale della partita.
Questa modalità è una sorta di gioco dell’oca adatto ai più piccoli che non convince appieno perché le ricompense e le perdite di ogni casella sono generate ogni volta in maniera totalmente casuale, e può quindi capitare benissimo che in un turno due giocatori capitino su caselle dello stesso tipo ed ottengano risultati molto differenti tra loro. Quando un personaggio della CPU che non ha alcuna possibilità di vincere finisce al penultimo turno su una casella guadagno stelline ottenendone 75’000, sufficienti ad aggiudicarsi la partita, c’è da storcere il naso. Insomma è tutto molto casuale e può benissimo capitare che il vincitore venga “stabilito” dal gioco stesso.

A prescindere da com’è finita la partita, sarà possibile raccogliere i punti felicità ottenuti all’interno dell’amiibo usato e sbloccare di tanto in tanto nuovi costumi o emozioni per quel personaggio. I punti felicità servono anche ad ottenere dei biglietti con cui “costruire” le altre attrazioni presenti nel software.
Accanto al Gioco da Tavolo, trovano spazio tutta una serie di minigiochi che necessitano delle carte amiibo per essere giocati. Alcuni di questi sono veloci e quasi banali, ma 2 di loro sono divertenti ed adatti agli esperti della serie. Partiamo con il Telequiz. Pensato principalmente come minigioco multiplayer, si articola in tutta una serie di domande di “cultura generale” su Animal Crossing: riconoscere pesci, fossili, insetti, mobili, opere pubbliche e persino giroidi. A volte si potrà arrivare alla risposta esatta anche ragionandoci, ma in alcuni casi sarà praticamente impossibile rispondere correttamente a meno di non conoscere a menadito i vari oggetti presenti in New Leaf.

Per rispondere bisognerà appoggiare la carta amiibo sul gamepad quando la luce dei riflettori illumina il proprio personaggio. Sarà necessaria una carta amiibo per giocatore, e si potrà giocare anche in singolo cercando di rispondere correttamente a quante più domande possibili in 90 secondi.
L’altro minigioco che merita menzione secondo me è Fuga dall’isola, una modalità single player in cui il giocatore dovrà manovrare 3 personaggi (corrispondenti a 3 diverse carte amiibo) su un’isola deserta, alla ricerca di tronchi e vele necessari a creare una zattera per fuggire.

Similmente a quanto accade in Pikmin 3, per sopravvivere sarà necessario avere anche del cibo ottenibile scuotendo gli alberi o pescando i pesci. Inoltre esplorando la zona suddivisa in aree esagonali, i protagonisti potranno trovare oggetti quali stecchi, pietre e fili, con cui sarà possibile realizzare canne da pesca, fionde, pale e retini. Con questi sarà più facile difendersi dagli attacchi degli insetti, evitare le trappole disseminate qua e là, e pescare un più alto numero di pesci.
Ogni personaggio avrà le sue abilità, e sarà quindi molto divertente combinare vari team per trovare quello più equilibrato. Fuga dall’isola è giocabile in 3 diverse difficoltà: 10 isole di livello facile, 10 isole di livello medio e 10 isole di livello difficile.

L’idea di base di Animal Crossing: amiibo Festival era molto carina: avere un gioco, della serie tanto amata dal pubblico, in cui poter usare amiibo e carte amiibo di Animal Crossing. Tuttavia il risultato finale è molto diverso da quanto ci si poteva aspettare, a tratti deludente. L’acquisto in bundle garantisce due amiibo e 3 carte amiibo, rendendo opzionale l’acquisto di ulteriori pezzi – a meno che non si voglia giocare in 3 o 4 al gioco da tavolo. Il prezzo appare però alto in relazione a quanto offerto dal gioco e soprattutto alla luce dell’iniziale gratuità, almeno nelle intenzioni di Nintendo, del software.
Per tornare al quesito iniziale, amiibo Festival è adatto ai fan del franchise ed ai bambini, ma non è escluso che anche queste due categorie possano scontrarsi con i limiti del prodotto dopo qualche sessione di gioco. Un’occasione sprecata.