Giocare a Mario & Luigi Paper Jam Bros. è rassicurante come poche cose in questo mondo videoludico: che siate appassionati della saga jrpg dedicata ai due fratelli o delle sottili avventure del Mario di carta (o di entrambe, ovvio), non ci vorrà molto perché i vostri polpastrelli reagiscano positivamente a quanto appare davanti ai vostri occhi e si… intreccino nel panico!
O almeno questo è quello che è successo alle mani del sottoscritto durante la prova in anteprima del gioco presso la sede di Nintendo Italia.
Avevamo già avuto modo di parlarvi dei temi e delle meccaniche di base del titolo in occasione della prova post-E3 e adesso, gioco completo alla mano, è il momento di spingersi oltre per approfondire alcuni dettagli di questo curioso e originale titolo che promette di impegnare a fondo i nintendari con la predilezione per il gioco di ruolo giapponese, interpretato in una formula che unisce tempismo, spirito di osservazione e capacità di usare tre personaggi contemporaneamente sia durante l’esplorazione che nei combattimenti a turni.
In un mondo in cui un misterioso libro trasporta i personaggi bidimensionali di Paper Mario in un contesto tridimensionale, ogni dettaglio viene rivisto in chiave creativa per sfruttare le peculiarità di entrambi gli universi – dando ovviamente spolvero alle originali capacità dell’idraulico in origami
L’esplorazione vanta la tridimensionalità (a)tipica della serie Intelligent System e intravista in Mario & Luigi Dream Team Bros., e ci pone in un grande mondo suddiviso in aree tematiche a loro volta separate in micromappe in cui svolgere compiti o risolvere enigmi, cosa che contribuisce a dare un senso di progressione nell’avanzare da una sezione all’altra.
Dove non arrivano le capacità naturali dei fratelli, ecco venire in soccorso l’adattabilità di Paper Mario, che può arrivare là dove nessun idraulico panciuto ha mai potuto sognare: che si tratti di insenature rocciose che nascondono segreti o delle prigioni del castello, da cui fuggire prima liberandosi dalle catene (basta stringersi un po’ e via) e poi passando tra le sbarre, nulla è precluso.
Anche le distanze proibitive possono essere colmate in breve se Mario e Luigi usano Paper Mario come “prolunga” per la loro personalissima versione del totem di Tri Force Heroes…
Non può che farci piacere constatare come sia sempre presente l’humor che contraddistingue le due sere Nintendo, con dialoghi che nella loro semplicità strappano più di un sorriso, in special modo quando affiancati da animazioni e campionamenti sonori che mettono in risalto le personalità dei personaggi.
Se Mario infatti è l’eroe tradizionale, a tratti distaccato, Luigi è l’assoluto protagonista di ogni gag grazie alla sua imbranataggine e alla sua vocina tremolante, incarnando alla perfezione l’immagine dell’antieroe che abbiamo imparato ad amare negli anni nel suo processo di identificazione partito con Luigi’s Mansion.
Paper Mario è invece la spalla silenziosa in grado di sostenere e rallegrare il gruppo con le sue azioni – un perfetto “più fatti, meno chiacchiere” – e il suo trasformismo… da oscar il momento in cui si trasforma in fazzoletto per asciugare le lacrime di un Luigi disperato per aver perso il libro da cui sono usciti i personaggi di carta!
Pazienza e studio sono invece fondamentali per trarre il meglio dal sistema di combattimento, che richiede al giocatore di essere preciso in attacco e di agire in difesa in contemporanea su più personaggi, ognuno assegnato ad un tasto frontale: metabolizzare pattern e tempistiche è un processo graduale che può regalare grandi soddisfazioni nel momento in cui ad un semplice colpo d’occhio si discerne tra differenti attacchi messi in atto, in contemporanea, da due nemici della stessa tipologia.
Passando all’offensiva abbiamo a nostra disposizione diverse opzioni familiari a chi ha giocato i titoli precedenti, come il martello e il salto, a cui si affianca la capacità di Paper Mario di creare copie di sé (fino a 6) che gli permettono di eseguire attacchi di portata maggiore e rappresentano al tempo stesso il numero di colpi che può subire prima di intaccare la propria vita.
Tornano anche gli Attacchi Fratello e gli Attacchi Trio, sempre più spettacolari e caratteristici, molto bizzarri e curiosi nella loro realizzazione: lanciare un razzo per annientare il nemico comporta una certa padronanza del mezzo, pena ritrovarsi colpiti dalla propria arma – ovviamente – ma chi avrebbe mai potuto immaginare che trasformare un nemico in aquilone potesse rivelarsi altrettanto letale?
Ogni azione eseguita correttamente dona punti stella da usare in combattimento per attivare le carte speciali in grado, tra le varie possibilità, di aumentare temporaneamente le statistiche del gruppo o infliggere danni corposi ai nemici. Si impara presto ad apprezzare il valore di questi oggetti, che possono essere determinanti durante le sfide più difficili.
Nel titolo AlphaDream si ritagliano uno spazio anche gli amiibo, da usare in abbinata con le carte speciali “vuote” a loro dedicate, così da ottenere fino a 23 carte per ogni statuetta della serie Super Mario (o che comunque rappresentino gli stessi personaggi). Di certo non il più geniale degli incentivi per un gioco portatile, in quanto è necessario averle sempre a portata di mano per sfruttarle con la giusta efficacia, ma sicuramente un elemento che aggiunge un ulteriore grado di profondità ad un sistema di pianificazione del combattimento decisamente più personalizzabile che in passato.
Non resta che aspettare il giudizio finale di NintendOn per scoprire se questi elementi e quelli ancora da scoprire siano stati in grado di dare vita ad un titolo in grado di tenere alto il nome delle due saghe tanto amate.