Quando si gioca molte volte capita di fermarsi a pensare sul da farsi, per risolvere un enigma, ad esempio, e qualche volta sarà capitato di pensare: e se mi bastasse scriverlo? Typoman nasce da questo concetto, similarmente a quanto fatto da 5th cell con Scribblenauts ma in maniera più interattiva. Potremo infatti spostare le lettere che grazie ad un sapiente uso di giochi di parole modificano l’ambiente e ci guidano attraverso dei puzzle.
Basato su giochi di parole in lingua inglese, altrimenti non applicabili, ci troviamo nei panni di un stickman che può saltare, camminare e spostare lettere sparse in giro per i livelli.
Suddiviso in vari capitoli, boss compresi, gli enigmi ambientali mettono alla prova le nostre qualità di giocatori di scarabeo in Inglese; lingua fondamentale per questo gioco.
Senza una minima conoscenza dell’Inglese vi fermerei già qui, a meno di ricorrere agli aiuti, che svelano quale parola comporre, non si va avanti a caso in Typoman.
Il concetto è semplice, se vedo Rain e ci accosto una D diventa Drain e il lago sottostante si asciugherà, se vedo una trappola con le lettere Trap, con una S davanti la rinchiuderò con una Strap. Dentro molte parole se ne nascondono altre, dentro Robust c’è Rust, che non è il miglior attributo per un ponte.
Le meccaniche di gioco funzionano, fatta eccezione per qualche bug riscontrato in qualche sezione, che però il team ha rassicurato di risolvere con una patch che è in arrivo.
“Ciao Giulio! […] La F non riconosciuta sarà fixata nell’aggiornamento di Typoman in arrivo. Grazie per il tuo aiuto!”
Pecca del gioco sono i caricamenti, decisamente lunghi e a volte invadenti nell’ azione di gioco, che scatta quando è evidente che qualcosa di nuovo sta arrivando. Visivamente il titolo si apprezza quando ci sono sezioni ravvicinate, a tal punto che la nitidezza dei contenuti si perde da lontano, probabilmente una miglior ottimizzazione nell’uso delle risorse, vista la distanza della telecamera, avrebbe favorevolmente inciso sui caricamenti.
Qualora non si trovasse la parola giusta, vi è un comodo pulsante d’aiuto sul GamePad che prima mosta una frase d’aiuto e successivamente la parola da comporre, ma è chiaro che leva tutto il divertimento del gioco, ma soprattutto la sorpresa.
Decisamente intuitivo l’uso del GamePad, che permette di riarrangiare l’ordine delle lettere senza farle spostare al personaggio, la cui meccanica è decisamente più lenta.
Le dinamiche che si innescano con le parole sono senz’altro interessanti, e spesso intuitive, senza contare la possibilità di utilizzare dei sinonimi qualora disponibili con le lettere in uso.
Ciò che definisce Typoman è senza dubbio l’inventiva, ma proprio per questo si percepisce moltissimo la sensazione di essere fin troppo guidati e ristretti nonostante l’esuberanza di alcuni enigmi.
Un potenziale elevatissimo con una nota amara sullo sfondo, senza dubbio il team di sviluppo, Brainseed Factory, ha realizzato bene il titolo, pur con difetti del caso, ma non credo sia riuscito a espandere completamente un concept che potrebbe davvero essere magnifico.
Possiamo sempre sperare in un seguito, consci che Typoman è un gioco senz’altro consigliato, ma comunque con dei limiti, che in genere le parole non hanno.