Octodad ha una vita normale, una moglie, due simpatici figli, una villa e un lavoro. Stamo allora parlando di un gioco noioso e monotono? Non direi, perché Octodad nasconde a un terribile segreto, qualcosa che neanche la sua famiglia può sapere. Forse si tratta di un’avventura grafica horror stile Silent Hill nella quale ripercorriamo gli errori di un padre? Ehm, non proprio… guardate la copertina del gioco, osservate bene. Lo vedete quel signore coi baffi al centro? Incredibile ma vero, in realtà non è umano ma bensì un cefalopode! Una piovra!

Davvero, se il gioco non me lo avesse spiegato non me ne sarei mai accorto! Infatti nessuno sa della sua vera natura ed è meglio per tutti che rimanga così! Ora, compiere un’azione come muovere un mouse per leggere questa recensione è facile per voi ma immaginate di non avere le ossa ed essere tutti viscidi… sì lo so che avete le mani sudaticce da vero nerd internauta, ma niente di paragonabile alla sofferenza di una piovra eretta su due tentacoli. La premessa del gioco è proprio questa, vivere una vita abbastanza normale nei panni di un essere NON normale che fa di tutto per somigliare agli altri ma compie almeno 30 minuti per prepararsi un caffè. Con la macchinetta. E comunque mi sto riferendo alla piovra, non a noi nerd.

Da quì il senso del gameplay completamente insensato, volutamente ostico, orgogliosamente frustrante, sempre e comunque autoironico e pronto a sfidare il giocatore. Octodad è il tipico esempio di gioco che si ama o si odia per i controlli dispettosi, difficili da descrivere ma io ci provo comunque, immaginiamo ora di dover muovere la gamba (tentacolo) sinistra: premendo L la si alza, con l’analogico sinistro la si sposta nelle 4 direzioni su-giù-destra-sinistra mentre con l’analogico destro si controlla l’asse Z muovendola quindi avanti o indietro. Stessa cosa per la gamba (tentacolo) destra con la differenza che andremo a premere R al posto di L, immaginate quindi di alternare i tasti dorsali come per camminare. Continando a sbilanciarvi e scivolare. E si annodandovi alle cose. Mentre tutti vi guardano e vi giudicano. Mollando i dorsali e muovendo solo gli analogici si controlla invece il braccio (tentacolo) per afferrare gli oggetti e combinare ancora più danni.

Potete capire come questo tipo di controlli sia adatto soprattutto ai giochi da youtuber, quelli fatti apposta per essere sfottuti e per farsi del male, eppure gli sviluppatori non si sono fermati a questo e hanno deciso di creare un’avventura suddivisa in livelli con un design studiato appositamente per sfidare il giocatore, a mio avviso ben riuscito. L’importante è mantenere sempre la calma per non riempire la barra viola che indica il grado di sospetto che le persone accanto ad Octodad provano, perciò ogni volta che scivolerete su una banana facendo cadere intere mensole di vasi rischiate di insospettire qualcuno. Tolto questo, l’avventura è un’enorme gag dall’umorismo splapstick che non invecchia mai, vi capiterà spesso di sorridere pensando a cosa gli sviluppatori abbiano in serbo per voi.

Ad arricchire il pacchetto ci pensa anche la storia, ricca di colpi di scena e abbastanza profonda per una piovra (capita la battuta? ah-ah-ah… ehm) che in alcuni casi vi farà pensare a quanto sia difficile la vita di un padre che nonostante tutti i problemi continua ad impegnarsi per amore della sua famiglia. Come nei vecchi film di Buster Keaton o più semplicemente come Topolino, anche Octodad ha una nemesi corpulenta che vuole continuamente rovinargli la festa, quindi fidatevi, ci sarà da ridere e da spaventarsi benché il gioco non duri più di 5 ore (un po’ di più cercando le cravatte collezionabili).

Graficamente siamo sulla sufficienza, i poligoni sono pochi, le texture sono un po’ scialbe e ahimè il framerate ha dei gravi cali nelle situazioni più concitate che rendono tutto frustrante, stavolta non volutamente. Musiche invece da premiare, soprattutto il tema “Nobody Suspects a Thing” che già dal titolo descrive perfettamente lo stile del gioco. I gravi problemi di Octodad si restringono al framerate, alla telecamera un po’ dispettosa ed ai controlli che per forza di cose o si amano o si odiano, inoltre lingua e testi sono completamente in Inglese (e in tutte le lingue tranne la nostra). Per chi proprio non ce la facesse a divertirsi, suggerirei di provare la modalità multiplayer che divide il controllo di Octodad fino a 4 giocatori rendendo tutto ancora più tragicomico. Io comunque continuo a non spiegarmi come qualcuno possa sospettare che Octodad sia una piovra…
In definitiva il modo migliore per descrivere Octodad Dadliest Catch è BLLLLUUBBB BLLLLLUUBBB bbblllb bll, brrrrrllll. Bllluuuub bluuuullllu bllllll blrl. BLLRLLLLLLL BLUUUUUUb, blllub blub blub BLLLLLLRG! Blub blub? Blubb, brrrrrlllll brrrrllllll bluuuuuu blub blub… blub! Bluuurb blub blllllll bllll bluuuub bluub blUb bLLuBBBbbBbbb BluuuUUUUUuUuUUuB. Blub.