Bene o male tutti siamo cresciuti con un cartone animato che, andando in onda sui canali generalisti italiani, ci ha rapito il cuore. Che sia Pokémon, Dragon Ball, Monster Rancher, Beyblade o Medarot, nel nostro cuore abbiamo un angolino tutto per loro.
Avessi una decina di anni in meno, di fianco a tutti loro ci sarebbe Little Battlers eXperience o per dirla all’orientale Danball Senki.
Passato inosservato agli occhi dei più Nintendo ha deciso di portare all’E3 2015 un progetto cross media di Level 5 che comprende cartoni animati, andati in onda in Italia qualche anno fa su K2 e in America lo scorso anno, e un gioco di ruolo action che arriverà in Europa il 4 settembre, giusto in tempo per l’inizio dell’anno scolastico.
Come detto il pacchetto è composto da due parti che, però, sono perfettamente coincidenti: al momento mi sono spinto fino al quinto capitolo del gioco (su una dozzina) e alle prime puntate dell’anime, con mia sorpresa, si sovrappongono perfettamente: ogni azione, ogni battuta e ogni cutscene del gioco e del cartone animato sono identici.
E il risultato, credetemi, è sbalorditivo: tutti hanno sempre sognato il tie-in perfetto, il gioco che ci avrebbe fatto replicare 1:1 le opere dei propri beniamini, e Level-5, che di questo è maestra, ha messo in campo tutte le sue capacità per renderlo realtà.
La software house ha preso tutto il know how fruttato dall’esperienza di Inazuma Eleven (che fa anche un simpatico cameo in Little Battlers eXperience) e lo ha applicato al gioco di robottini, portando poi tutto di conseguenza sulla sua ultima gallina dalle uova d’oro – Yo-kai Watch.
L’universo creato dalla software house nel cartone animato nel gioco, benché abbastanza ricolmo di stereotipi e cliché del genere RPG, è coeso e credibile.
Il gioco è interamente ambientato negli ultimi anni della prima metà del ventunesimo secolo: l’azienda Tiny Orbit nel 2042 ha inventato dei nuovi mini-robot, gli LBX, per far divertire i bambini di tutto il mondo, ma vista la loro pericolosità sono stati frettolosamente ritirati dal mercato. A seguito di un’innovazione nei materiali con cui sono costruiti gli LBX, il cartone rinforzato, i piccoli robot sono stati ri-immessi sul mercato ma non manca chi vuole utilizzare gli LBX per i scopi malefici, ovvero l’oscura associazione “Nuova Alba”.
In tutto questo gioca un ruolo fondamentale la famiglia Yamano: il giocatore è chiamato a impersonare Van Yamano, spalleggiato quasi sempre da Kazuya Walker e Amy Cohen, che si trova investito dalle vicende dei “grandi” a causa della vita del padre John Yamano, l’inventore degli LBX scomparso in misteriose circostanze nel 2042.
L’universo appunto: il gioco è interamente ambientato in Giappone, a Tokyo per l’esattezza, e le ambientazioni sono quelle che abbiamo imparato a conoscere nei cartoni giapponesi. C’è ovviamente la scuola, con il suo enorme cortile, le sue classi e i ragazzi di 13 anni che sembra abbiano vent’anni e si vestono con kimono improponibili. C’è il classico lungofiume, con i suoi prati verdi spezzati dal fiume scrosciante e dal suono degli insetti, c’è la sala giochi, immancabile con i suoi cabinati e c’è un centro commerciale dove poter acquistare nuovi pezzi per gli LBX. C’è tutto e anche di più, sembra di vivere nel mondo di Van Yamano. La cura riposta nei dettagli della ricostruzione del mondo ha colpito un ventenne come me, figuriamoci che effetto potrebbe avere su un ragazzino delle medie.
Ma non finisce qui, anzi, questa è solo la superficie. Il vero punto di forza del titolo risiede negli LBX: un tripudio di customizzazione, parametri da tenere sotto controllo, CPU, batterie, espansioni e potenziamenti da far combaciare, funzionare e inserire nei nostri robottini per distruggere, letteralmente, la concorrenza. Immancabile ovviamente la triangolazione delle debolezze in pieno stile carta-forbice-sasso a fare da bilancia a tutto il sistema di gioco. Tutto si muove in funzione degli LBX, la passione che arde nei piccoli cuori dei bambini per gli LBX è ciò che fa muovere il gioco in prima battuta, prima di lasciare spazio alla classica missione per salvare il mondo.
In chiusura d’anteprima, voglio spendere due parole sul design del gioco in sé: se i personaggi non brillano particolarmente per caratterizzazione (eccezion fatta per Hanz Gordon, che ricorda da Kamina di Tengen Toppa Gurren Lagann) mentre gli LBX sono bellissimi. Una commistione tra i sopracitati Medarot, i Gundam e le Doll di Xenoblade Chronicles X.
Ammiratelo, nella sua splendente armatura di cartone rinforzato, con il suo splendido fucile di precisione!
E non potete lasciarvi scappare lui, il Destroyer, uno dei primi LBX che affronterete in battaglia: sprizza potenza da tutti i pori!
Non avevo detto che mi sarei eccitato solo se avessi avuto una decina di anni in meno?