The Legend of Zelda: Tri Force Heroes nasce sotto una buona stella, quella di uno Zelda apprezzato grossomodo da tutti: A Link Between Worlds. Grazie alla sapiente direzione di Hiromasa Shikata e al riutilizzo di assets del fortunato capitolo esclusivo per Nintendo 3DS, i tempi di sviluppo sono stati senz’altro rapidi e in grado di non levare risorse al più oneroso Zelda U.
La demo proposta al post-E3 di Nintendo prevedeva cinque dungeon giocabili obbligatoriamente in tre, con location variegate come la foresta, il tempio, la zona vulcanica e altre. Il sistema di controllo è quello di The Legend of Zelda: A link Between Worlds con l’utilizzo della stamina per le munizioni, e Y per l’uso degli oggetti.
Quando ogni Link inizia il dungeon in una sezione diversa si è costretti a scegliere un oggetto solo, mentre se si comincia nella medesima area ci si può mettere d’accordo. Per quanto concerne gli abiti nella demo ne sono previsti sei, ognuno con le sue abilità come ad esempio quello che migliora l’arco, l’abito che fa lanciare bombe più grandi, o quello che in maniera randomica riflette un alto numero di danni e via dicendo.
A seconda del dungeon si può intuire quale costume scegliere, mentre le mappe della demo vengono scelte casualmente tra le proposte dei singoli giocatori. Non appena si è tirati dentro all’azione di gioco ci si muove in tutte le direzioni coordinandosi in una cooperazione forzata, ma non frustrante, direi ricercata e voluta. Ogni enigma ambientale va risolto in tre o comunque comunicando e le icone nello schermo inferiore vengono decisamente in aiuto se non si ha la possibilità di giocare in locale. Divertentissimo che se si tocca più volte la medesima icona di comunicazione si ingrandisce, come a voler sottolineare ciò che si richiede.
Interessante la modalità totem, utilizzata sia per due giocatori che per tre per raggiungere le vette più alte, anche per combattere contro i boss che si sviluppano in altezza. La barra della vita condivisa è certamente un elemento che crea gruppo e punta a non fare errori anche per non pesare sugli altri. Immediato, divertente, subito crea dipendenza, The Legend of Zelda: Tri Force Heroes nasce come spin-off considerabile meno importante, di serie B, ma dalla prova con mano si rivela un ripensamento della saga in termini multiplayer, dove Four Swords non arrivava.
Sicuramente online si sentirà l’assenza di una chat vocale, ma il divertimento locale è assicurato in quel che si propone come uno degli aspetti più caratterizzanti della serie: enigmi e dungeon con annessi boss, il tutto costruito con un level design studiato per certi oggetti, che non disdegna, sin dalla demo, una difficoltà che mette alla prova un gruppo che a mano a mano, nel corso della trama, diverrà sempre più affiatato e rodato su meccanismi e soluzioni di gameplay che strappano sorrisi anche ai giocatori single player più accaniti. Senza dubbio una delle sorprese più divertenti dello show floor.