Dr. Mario: Miracle Cure – Recensione

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Genere: Puzzle
Multiplayer: 2 (locale e online)
Lingua/e: Italiano

Quando, nel giugno del 1984, Aleksej Leonidovič Pažitnov ebbe l’intuizione che lo portò poi a ideare Tetris, mai e poi mai, nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe immaginato che la sua idea sarebbe entrata nella storia dei videogiochi. A distanza di più di trent’anni dalla sua creazione infatti, il concept di base del gioco, semplice ed immediato come pochi, continua a riscuotere un successo incredibile e i giochi che si ispirano all’allineamento dei tetramini sono tantissimi.

Anche Nintendo, ovviamente, non tardò a cavalcare l’onda del successo e fu così che nel 1990 fece il suo debutto Dr. Mario, con il nostro baffuto amico che, nei panni di un improbabile medico, aveva il compito di debellare dispettosi e pericolosi virus con l’ausilio di apposite capsule di vitamine. Nel corso degli anni il brand ha visto numerose iterazioni e, se le novità aggiunte alla formula (che, va detto, funziona ancora egregiamente) non sono state molte, c’è da dire che Nintendo è sempre stata in grado di mischiare le carte in tavola in modo tale da rendere il titolo sempre fresco e divertente da giocare. Anche l’ultima versione del gioco, Dr. Mario: Miracle Cure, approdata di recente sull’eShop del 3DS, fa il suo lavoro e, pur non stupendo, riesce proporsi come un puzzle game divertente e immediato.

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Benvenuti dagli idraulici… ehm… dottori più famosi del mondo!

La meccanica su cui poggia le basi il gameplay del titolo è quella collaudatissima accennata poc’anzi e di una semplicità assoluta: eliminare i virus presenti nell’area di gioco allineando capsule di vitamine dello stesso colore che cadono dall’alto. Una combinazione, in riga o in colonna, di quattro colori uguali (quindi, tipicamente, tre vitamine e un virus) farà sparire gli elementi allineati dallo schermo e, così procedendo fino all’eliminazione dell’ultimo virus si arriva alla vittoria. Semplice, immediato e divertente, proprio come dev’essere ogni puzzle game che si rispetti.

In effetti l’unico vero problema di questo gioco è che, al di là della mancanza del fattore novità, il feedback che restituisce è quello di un mero “more of the same”: anche la novità più apprezzabile introdotta, ovvero l’inserimento del buffo Luigi che porta con sé una leggera variazione delle meccaniche, è comunque un sostanziale riciclo di quanto già visto nel titolo uscito su Wii U nell’anno di Luigi. Per apprezzare appieno Dr. Mario Miracle Cure dunque, è necessario o non aver mai provato un titolo della saga o essere disposti a soprassedere sul pesante senso di dejà vu che non tarderà ad arrivare già durante le prime sessioni di gioco.

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Vitamine a forma di L? Dannato Dr. Luigi…

Detto questo comunque, il titolo qualche buona freccia al suo arco ce l’ha, in particolare per quanto riguarda le modalità di gioco che offrono tre diversi approcci. La prima, che non necessita di particolari spiegazioni, è il classico multiplayer, presente nelle due versioni locale e online, che poi è la quella su cui poggiano le basi di longevità (potenzialmente infinite) del titolo.

La seconda modalità presente nel gioco è denominata “senza ricetta” è una sorta di gioco libero dove potrete personalizzare le vostre partite a piacimento, scegliendo se giocare soli o verso la CPU, impersonare Dr. Mario o Dr. Luigi, la velocità di caduta delle vitamine e così via.

Per variare un po’ dal solito canovaccio è possibile poi selezionare l’opzione sterminavirus: se la meccanica di gioco rimane sostanzialmente invariata, quello che cambia è l’interfaccia comandi. Il 3DS qui va tenuto in verticale e, anziché pulsanti e croce direzionale, qui si utilizzano pennino e touch screen per posizionare le capsule di vitamina: l’unico problema qui è che i comandi via touch non sempre sono precisissimi e, soprattutto nei passaggi più delicati e concitati, il rischio di errore è molto alto.

L’ultima modalità, laboratorio cure speciali, presenta ben 50 livelli, divisi in tre categorie ordinate difficoltà crescente, ognuno dei quali presenta caratteristiche differenti che metteranno sempre più a dura prova riflessi e manualità. L’introduzione di Luigi nel gioco aiuta molto a rendere tale modalità più frizzante dato che, invece di lanciare singole capsule di vitamine, il nostro baffuto dottore ne lancia due unite in un pezzo a forma di “L”: tale fatto implica ovvie ripercussioni tattiche nell’approccio al livello che non possono che far piacere in un gioco in cui lo spettro della ripetitività è sempre dietro l’angolo. Sono presenti inoltre alcuni interessanti power up che, se utilizzati saggiamente, faciliteranno, e non di poco, l’eliminazione dei malefici virus dallo schermo: ad esempio le capsule che, se utilizzate in una combinazione di almeno quattro vitamine o virus, elimineranno tutti i relativi elementi di colore analogo presenti nell’area di gioco.

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Le opzioni per personalizzare le partite sono molte

Un paio di note per quanto riguarda il comparto tecnico cui, benché in un gioco come questo non vengano richiesti particolari virtuosismi, a fatica si può concedere la sufficienza. Il marcato aliasing con cui la schermata iniziale ci accoglie non è particolarmente di buon auspicio e, anche se durante le fasi di gioco la situazione migliora, la totale assenza dell’effetto 3D in una console, ricordiamolo, che proprio fa della stereoscopia una sua caratteristica peculiare, va evidenziata come lacuna grave. Se a tutto ciò aggiungiamo il marginale utilizzo del touch screen – limitato alla modalità sterminavirus – e un comparto sonoro che fa appena il suo dovere, capite bene che il quadro generale diventa molto poco roseo: in ogni caso, proprio in virtù della particolare tipologia di gioco, l’esperienza generale viene intaccata solo marginalmente da questi problemi.

Dr. Mario: Miracle Cure è dunque un gioco che, se da un lato riesce a divertire e risultare godibile, dall’altro non riesce in alcun modo a lasciare il segno e il prezzo a cui viene venduto, 9,99 €, pare poco adatto a invogliarne l’acquisto. Nonostante il tentativo di introdurre varianti sul tema il senso di novità manca del tutto, soprattutto considerando il fatto che oggi come oggi, sui dispositivi mobile si trovano decine di giochi simili (anche gratuiti) che potrebbero rendere questo Dr. Mario molto meno appetibile.

6.4

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