L’eShop è una piattaforma che ospita molti titoli di facile fruibilità, esperienze che accompagnano il giocatore per una manciata di ore e solo in alcuni casi, magari nelle mani dei completisti più accaniti, possono perdurare nel tempo. Non stupisce molto dunque l’arrivo di Excave II a breve giro dal primo Excave, dungeon crawler action che recentemente ha provato a colmare la carenza di titoli di questo genere sul nostro Nintendo 3DS.
Con un curioso cambio di publisher, da Teyon a Bergsala Ligthweight, ritorniamo dunque ad affrontare i pericoli di labirinti e mostri, in un titolo che pesca a piene mani dal suo predecessore.
Chi non avesse giocato al precedente capitolo non ha comunque bisogno di chissà quale introduzione: l’avventura si basa su un pretesto piuttosto semplice, ovvero la consueta misteriosa minaccia che rischia di mettere a repentaglio la tranquillità di Imperial City. Il re dunque chiede ai propri avventurieri (guarda caso gli stessi del primo Excave) di indagare nella vicina foresta, in cui gli alberi hanno cambiato colore e gli animali stanno dando segno di irrequietezza.
Nella precedente avventura la struttura esplorativa, legata alla conquista di chiavi che sbloccavano il dungeon successivo, tradiva una linearità che questa volta viene abbracciata appieno da una sequenzialità di livelli che ricorda un po’ un sistema a missioni, con la possibilità di affrontare il preferito scegliendo la voce dal menù e senza necessariamente addentrarsi nelle profondità e ricordare il percorso giusto.
Fin dai primi istanti è evidente come si peschi a piene mani dagli assets del primo capitolo: grafica 2D, modelli poligonali, animazioni… sembra di ritrovarsi a giocare una versione “potenziata” dell’originale piuttosto che un vero sequel, se non fosse per il cambio di ambientazione (adesso si spazia per foreste, segrete, magazzini, etc..) e i livelli più simili ad un action rpg, con percorsi alternativi nascosti magari dietro un cespuglio o una cassa.
Permane la natura di dungeon crawler basato sull’ottimizzazione delle proprie risorse, con armi dalla limitata durabilità, inventario limitato (sebbene esteso rispetto al primo capitolo) e la necessità di sfruttare al meglio gli oggetti che donano aumenti di statistiche temporanei (il cibo). Si impara presto l’importanza di avere sempre con se una buona dose di pozioni e di cure per gli status alterati, così come le pietre magiche che permettono di lanciare incantesimi mirati o ad area.
Se in Excave l’utilizzo di questi oggetti e la gestione dell’inventario in missione comportavano rischiosissime manovre del giocatore sul touch screen nel bel mezzo del combattimento, in questo secondo episodio Mechanic Arms ha pensato bene di perfezionare alcune meccaniche, associando gli oggetti di cura/potenziamento alla combinazione dei tasti L (per scorrere nella lista) ed Y (per utilizzarlo), introducendo la barra dell’usura visibile per l’equipaggiamento, permettendo al giocatore di “svuotare” il proprio inventario grazie ad oggetti speciali e via dicendo: tutti accorgimenti che, insieme al sistema di controllo piuttosto recettivo, contribuiscono a rendere l’esperienza più fluida e meno frammentata da continui ritorni in città per gestire il loot.
Aumentano anche le tipologie di oggetti equipaggiabili: non solo ciondoli, spille e bracciali come in Excave, ma anche altri artefatti molto potenti in grado di influenzare un numero maggiore di parametri contemporaneamente. Il tutto con la possibilità di avere costantemente sott’occhio, grazie alla visualizzazione nello schermo superiore, le proprie statistiche.
Altro miglioramento, evidente, si ha nella curva di difficoltà: questa volta le sfide sono pesate a dovere e i boss (purtroppo in gran parte riciclati dal predecessore) non incappano più nell’exploit selvaggio di questa o quella imprecisione nell’IA, ma diventano sfide in cui pazienza e prontezza fanno la differenza. Fastidioso l’inserimento dei nemici “sanguisuga” che si attaccano al personaggio limitando i tempi di reazione, ma si tratta di inconvenienze a cui si fa presto l’abitudine.
Un po’ di ingenuità nella creazione delle sfide si percepisce quando contro il giocatore vengono scagliate orde immense di nemici da sconfiggere per proseguire, una carenza inventiva che viene compensata dai livelli in cui sono gli enigmi – seppur non di difficoltà estrema – a farla da padrone. Nel complesso prende forma un’avventura non troppo lunga ma sicuramente in grado di impegnare il giocatore a dovere.
Excave II si presenta su eShop ad un prezzo non certo entusiasmante di 10€, il doppio del suo predecessore: allo stato delle cose, però, risulta comunque decisamente più consigliabile per via del gameplay decisamente più rifinito, della struttura meno dispersiva e della maggiore completezza nella gestione del gioco.
Stiamo comunque parlando di un genere decisamente poco presente sulla piattaforma e che potrebbe intrigare il giocatore in assuefacenti sessioni mordi e fuggi, fino alla sconfitta del… no ok, stavo per spoilerare il boss finale, meglio evitare!