L’arte della Stop Motion: NintendOn incontra Studio Croma

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Giocando a Kirby e il pennello arcobaleno si percepisce del magico. Una magia fatta di modellini che si muovono, sfondi di creta e musiche deliziose. Per tutto questo dobbiamo ringraziare Nintendo, certo, ma anche una tecnica di animazione denominata passo uno (o più comunemente stop-motion), un genere di animazione che la grande N ha scelto di utilizzare per rendere ancora più zuccheroso il mondo di Kirby.

In Italia abbiamo una bella realtà, slegata dal mondo dei videogiochi, che fa della stop-motion il suo modus vivendi e risponde al nome di Studio Croma, vincitore con La Valigia nella categoria Miglior corto animato al Bornshorts festival di Svaneke, in Danimarca.

NintendOn ha pensato di fare due chiacchiere col team per capire (e chiarire) cosa si celi dietro quest’arte affascinate, che sembra essere immune alla prova del tempo.

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Cos’è lo Studio Croma?

Croma è uno studio indipendente che lavora principalmente sull’animazione stop-motion. Nato dall’amicizia che ci unisce dal liceo, la comune passione per il lavoro collettivo e l’animazione, lo studio dà voce ai nostri pensieri e ci offre la possibilità di esprimerci, sia quando lavoriamo su un progetto interamente nostro, sia quando lavoriamo su commissione.

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Quali motivazioni vi spingono a fare animazione stop-motion? Consigliereste il vostro tipo di animazione a chi voglia iniziare a studiare e fare animazione?

L’animazione in stop-motion ha un fascino tutto suo, particolare. Quando si guarda un video in stop motion si prova una sensazione diversa rispetto alle altre forme di animazione, si percepisce in maniera chiara e nitida il volume e la materialità delle cose. È la forma di animazione più vicina al cinema perché si costruisce un set vero, lo si illumina, si sceglie l’ottica con cui girare e il movimento di macchina da fare, tutto come nella realtà, insomma, ma a dimensioni ridotte.

Imparare questa tecnica è facile e intuitivo,lo si può fare anche da soli (anche perché non ci sono scuole che lo insegnano). Il principio su cui si basa la stop motion è estremamente semplice, scatti una foto muovi il soggetto, scatti una foto e così via fino a al punto in cui monti assieme tutti i fotogrammi e il video è fatto. Certo se si vuole arrivare a un livello alto bisogna armarsi di pazienza e lavorare tantissimo, ma quello che c’è da fare è sempre diverso e non ci si annoia mai!

Kirby e il pennello arcobaleno è un videogioco che fa largo uso di clay animation, soprattutto per le animazioni. Il filmato introduttivo dura circa un minuto e mezzo. Quanto tempo si impiega a realizzare un minuto e mezzo di animazione in claymotion?

Dipende dal livello di dettaglio che si vuole raggiungere. Certo, dovrei aver lavorato in Nintendo, e direttamente sul progetto di Kirby, per dare una risposta sensata. Sulla base della nostra esperienza posso affermare che in media ci si mette un mese per fare un minuto di animazione ma si tratta di una media, in realtà i tempi variano di molto. Nelle grosse case di produzione per esempio i tempi sono diversi e gli animatori ci mettono anche una settimana per realizzare tra i 3 e i 5 secondi di girato, senza pensare al tempo impiegato per costruire i set e i pupazzi.

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Nintendo ha scelto di abbassare il numero di fps per dare un aspetto più cartoonesco a Kirby e il pennello arcobaleno. Si tratta solo di una scelta stilistica o anche tecnica? In che modo la tecnologia attuale aiuta o penalizza il vostro lavoro e il lavoro di chi fa questo tipo di animazione in generale?

Naturalmente abbassando il numero di fotogrammi il lavoro di animazione diventa più veloce, e avendo un’animazione più scattosa anche un occhio non allenato riesce più facilmente a capire che si tratta di stop motion. Oggigiorno l’animazione in stop motion vive una nuova giovinezza perché con l’avvento dei computer tutto è diventato più facile, le macchine da presa digitali permettono di vedere il lavoro mentre lo si fa, cosa impossibile con la pellicola. Poi esistono software che semplificano il lavoro, è più facile animare, ascoltare l’audio e muovere la macchina da presa,gestire le luci, aggiungere effetti speciali in post-produzione, quindi sì! Per rispondere in maniera semplice alla domanda, la tecnologia ha reso più facile il lavoro di chi fa stop motion.

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I lungometraggi di animazione in stop motion di successo si contano quasi sulle dita di una mano, nonostante i lavori Aardman e Laika siano apprezzati da pubblico e critica. Verrebbe da pensare che il tipo di animazione sia poco adatta come mezzo di produzione mainstream. Nintendo però è una multinazionale i cui prodotti ci si aspetta vendano un tot copie. Qual’è l’anello di congiunzione tra questo tipo di animazione e il raggiungimento del più alto numero di pubblico possibile?

Bisogna considerare che è un mezzo che vive della sua natura stilistica, e che nonostante le innovazioni grafiche digitali, è riuscita non solo a sopravvivere per quasi un secolo ma anche a rifiorire grazie al carattere di certi autori davvero capaci di sfruttare questa tecnica e di farne grandi film in grado di arrivare ad un vastissimo pubblico. L’anello di congiunzione senza dubbio quindi rimane uno solo, comune ad ogni tipo di narrazione: la qualità. La qualità delle storie, oltre che la qualità visiva, la capacità di comunicare e non solo parlare: coinvolgere, e catturare lo spettatore. C’è spazio per la stop-motion nel mondo del mainstream, ma servono prodotti in grado di stupire, con grandi storie e grandi idee, in grado di convincere i produttori e di arrivare come treni in corsa agli occhi degli spettatori.


Ringraziamo Guglielmo Trautvetter e Studio Croma per la disponibilità dimostrata, vi lasciamo i riferimenti ufficiali per seguire il loro fantastico lavoro!

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