La controversa genialità del Global Testfire di Splatoon

Condividi l'articolo

Nintendo è una vecchia volpe, Nintendo è la saggezza dell’anziano che ride furbescamente, Nintendo è il cassetto delle caramelle della nonna, Nintendo è: magnifica, fra le altre cose, quando azzecca una strategia marketing.

Il 9 Maggio è stato lanciato, previo download di massa post-Direct del 7 Maggio, il Global Testfire di Splatoon. Titolo atteso, titolo spinto in maniera massiva da Nintendo, e ciò ci porta a riflettere su quest’ultimo tassello di promozione.

Splatoon-demo-cover-nintendon

Difficilmente identificabile come demo, Nintendo ha pensato bene di cogliere due piccioni con una fava. La mira principale di Nintendo era sicuramente quella di fare uno stress test, ovvero di cercare di capire se i suoi server, da sempre punto dolente nella gestione dei giochi online, fossero in grado di sostenere un elevato potenziale di traffico, poiché Splatoon, al di là di una campagna in singolo che non si sa quanto sarà centrale, sarà principalmente un gioco online, o almeno nasce come tale visto che all’E3 2014 dovettero chiarire che il single player fosse in sviluppo.

Il secondo obbiettivo di Nintendo era chiaramente dare la possibilità ai giocatori di mettere le mani su uno dei giochi più attesi dell’anno, grazie al forte buzz che la casa di Kyoto ha creato, in modo da avere già dei primi riscontri dagli appassionati sulla natura del titolo, assieme al potenziale aumento di chiacchiericcio che questo genere di prove provoca: pareri discordanti, mi piace, non mi piace, questo lo avrei fatto così, spero sistemino questo, meraviglioso, gioco dell’anno e via dicendo.

splatoon-immagine-arma

Il terzo obbiettivo, impossibile senza i primi due, è ciò che davvero ha spinto la nascita di queste righe e che potrà sembrare un attacco a Nintendo, ma invece ne celebra l’intrigante sapienza e furberia nella gestione dei suoi contenuti.

La scelta di fare un “Global Testfire”, dunque in selezionate ore in tutto il mondo in contemporanea, alla fine dei conti altro non è che una tutela per Nintendo per possibili, eventuali, supposte, affatto confermate: delusioni. Mi spiego meglio: Splatoon è un gioco che uscirà con una serie di contenuti al lancio, e che solo ad Agosto vedrà aggiornamenti pesanti che coloreranno, ancora di più, il titolo. Di conseguenza la monotonia delle mappe, in numero non elevato al lancio, potrebbe portare molte persone ad abbandonare il titolo, ma nel frattempo, spinti da 60 minuti di adrenalina pura, lo avranno sicuramente comprato, e magari lo riprenderanno nei mesi successivi avendoci speso soldi.

splatoon-negozio-scarpe

Con questo non si vuole dire che accadrà, ma è probabile che Nintendo sia conscia della questione e abbia deciso di mettere le mani avanti su possibili scenari che, se avessero seguito l’iter canonico di: demo->uscita, potevano perdere per strada alcuni acquirenti che nell’attesa dell’uscita potevano annoiarsi con i contenuti demo e dunque ripensare all’acquisto.

In conclusione Nintendo è stata scaltra, e Splatoon è più atteso che mai, chiacchierato su Twitter tanto da diventare un trend, applaudito dagli appassionati dopo un paio d’ore di gioco intenso che difficilmente avrebbero stancato qualcuno visto che il concept e le possibilità sono convincentemente di qualità, ma grazie a questa strategia Nintendo ha testato i suoi server, accontentato i fan e si è assicurata che si arrivi all’uscita con la voglia di giocare, invece che col dubbio.

Potrebbero interessarti