Cacciatori! Il momento è (quasi) giunto! Ebbene sì, tra non molto anche le nostre italiche manine pacioccose potranno poggiarsi sull’ultimo episodio di una saga che ormai comincia ad avere una longevità di tutto rispetto.
Monster Hunter 4 Ultimate si presenta ai blocchi di partenza con una ricca lista di novità, aggiustamenti qua e là, piccoli ma significativi miglioramenti ovunque ed in generale una certa voglia di rimescolare le carte in tavola in maniera decisa ma senza perdere quel feeling che i veterani amano tanto. Dopotutto, come da tradizione Capcom, squadra che vince non si cambia, no?
Senza perdere troppo tempo in preamboli, posso subito dirvi che questo capitolo risulta sviluppato con tutti i crismi del caso praticamente in ogni ambito, salvo qualche piccola incertezza che approfondirò meglio in sede di recensione ma che non pregiudica un’esperienza che attinge al meglio offerto dai predecessori e lo espande, in ogni direzione.
Ogni nuova “generazione” di titoli di solito porta con sé parecchie novità, e questo capitolo non è da meno: abbiamo due armi nuove di zecca (Spad-ascia caricata e Falcione insetto), location quasi completamente inedite (che comprendono anche alcuni rimaneggiamenti di scenari che i veterani ricorderanno sicuramente), più mostri di qualsiasi altro capitolo “consolaro” di Monster Hunter – di cui circa 1/3 inediti per l’occidente – e una modalità single player sapientemente espansa e più che mai gradevole.
Proprio quest’ultima guiderà il giocatore nelle prime fasi di gioco, che lo porteranno a prendere parte ad una carovana errante che gira per il mondo in cerca di risposte: il suo leader infatti conserva gelosamente una misteriosa scaglia di drago, ed è determinato a scoprire a quale leggendaria creatura essa appartenga…
La prova sul campo (letteralmente: la prima area esplorabile è chiamata Steppa Ancestrale) è rivelatoria: l’azione di gioco è incredibilmente fluida, costante, senza tempi morti. Il personaggio si muove agilmente ovunque e supera in scioltezza praticamente qualsiasi ostacolo gli si pari innanzi semplicemente correndogli incontro(!). Il tutto è automatico e, se l’ostacolo non è non troppo alto, è possibile anche ad arma sguainata! L’introduzione di questa dinamica va di pari passo col deciso aumento in verticalità delle mappe, che ora non saranno quasi mai piatte, ma presenteranno scalini più o meno alti, pareti arrampicabili, piani rialzati e quant’altro possa rendere più vario l’ambiente di gioco, nonché fungere da trampolino per quando vorrete cimentarvi nella versione Monsterhunteriana del rodeo. Già, in MH4U potrete cavalcare i mostri! Ed è decisamente divertente: trattasi di un minigioco dal sapore arcade che – se completato con successo – vi permetterà di guadagnare colpi extra sul mostro inerme! Per facilitare il compito le aree di gioco sono, come accennavo, colme di punti atti a far spiccare un balzo ma soprattutto pareti, pareti “arrampicabili” ovunque.
Gradita novità è anche la possibilità di usare oggetti ristoratori (pozioni varie e bistecche) anche se appesi al muro, così come quella di eseguire una veloce combo di 3 colpi con l’arma più temibile del gioco: il coltello da caccia (brr!).
Gli scenari offrono, come sempre, scorci di rara bellezza, la luce gioca un ruolo fondamentale nel sottolineare le asperità ma anche le – a volte strambe – strutture che incontreremo, molte delle quali distruttibili dai mostri! Insomma i colori la fanno da padrone e quasi non si avverte più quella realistica piattezza della dei capitoli pre-Tri.
Ad accompagnarvi nelle vostre scorribande ritornano (a grande richiesta?) i compagni felyne (stavolta anche in due come successo in MH3U), che sarà possibile equipaggiare con arma, elmo ed armatura appositamente craftati, nonché vederli esibirsi in sempre utili e spesso esilaranti attacchi combinati, come quello che li vede incalzare il mostro di turno su un mini carro armato(!), o creare un panciuto missile da sparargli direttamente sul muso!
A proposito di brutti musi, il roster di creature da affrontare è, come accennavo prima, spropositato: conta infatti un totale di 96 mostri grandi, tra new entry e ritorni (e che ritorni!). I nuovi arrivati godono di una modellazione mediamente più curata delle vecchie glorie, animazioni stratosferiche e quasi mai riciclate da quelle di altri mostri (il che li fa sentire più che mai freschi e non già visti), oltre che dinamiche per buona parte innovative… insomma da questo lato sembra che Capcom abbia lavorato col giusto piglio.
Ci sarebbe ancora tantissimo da dire: potrei spendere fiumi di inchiostro (digitale) per descrivere le armi nuove, i miglioramenti apportati a quelle classiche, i mostri nuovi – alcuni dei quali toccano picchi di epicità raramente raggiunti dalla saga – i mille modi per addestrare i felyne e i minigiochi a loro dedicati, le missioni di esplorazione nella Foresta Eterna, oppure le meccaniche dell’Epidemia e dei mostri Frenetici e Apex… ma lo spazio è tiranno, come si diceva sulle riviste cartacee (sic!), vi lascio quindi con una traccia musicale – che chi non vuole spoilerarsi nulla può tranquillamente saltare – che a mio parere ben rappresenta un’epicità che solo grandi esperienze, come Monster Hunter 4 Ultimate, possono regalare.
Cominciate ad affilare le armi!