Se conoscete bene Nintendo avrete sicuramente sentito parlare delle Hanafuda, il prodotto che nel 1889 accompagnò la società nipponica nei primi passi verso il successo. Per chi non lo sapesse, le Hanafuda sono carte da gioco tradizionali giapponesi usate per praticare tantissimi giochi. Immaginate di trovarvi al cenone della vigilia con vostro Zio “Marrabbio” (di origini orientali) in evidente stato confusionale dovuto al sakè caldo mischiato col vin brulè. Lo zio, che parla un misto tra siciliano stretto e giapponese strettissimo, decide di mandare a monte qualsiasi “mercante in fiera”, “bestia”, “briscola” e “Risiko” che gli si pari di fronte per organizzare un torneo di “Koi-Koi” con le Hanafuda, che gli ricordano tanto la sua Catania. Ecco, cosa fareste in quel momento? Sareste rovinati, se non fosse per questo utilissimo articolo che spiegherà finalmente cosa diavolo siano queste carte!

La carte da gioco sono state importate nel Giappone dai marinai portoghesi nel 1550 dove hanno riscosso un enorme successo, legato ovviamente a giochi, scommesse ed imbrogli. Nel 1633 il governo giapponese chiuse ogni contatto con l’occidente (il primo esempio di region lock) e vietò l’uso delle carte, rovinando i cenoni della vigilia. Ora, dovete sapere che il nome Hanafuda può essere tradotto con “Carte dei Fiori” o “Carte del Naso”, una dualità che fino al 1800 fu essenziale per sopravvivere nel Sol levante: il governo era severissimo con chiunque ne criticasse l’operato perciò delinquenti ed artisti cominciarono ad utilizzare parole con più significati e suoni particolari per nascondere la realtà. I negozi vendevano le Hanafuda sottobanco, si dice che bastasse presentarsi toccandosi il naso per indicare di volerne comprare un mazzo. Le stesse carte, che per adattarsi alle mani giapponesi sono più piccole di quelle utilizzate da noi, sono ricche di simbolismi antichi.

Ci sono 48 carte divise in dodici semi che rappresentano i mesi dell’anno ed una pianta tipica del periodo. Ogni seme ha 4 carte che possono variare tra Normali, Nastri, Animali e Carte Potenti. Nell’immagine sotto vengono riportate le varie carte con il nome e il valore che assumono nel gioco del Koi Koi, che non corrisponde per forza a quello delle carte neutre (in particolare subentra il fattore della Luce).

Il Koi Koi è un gioco a punti basato su 12 smazzate tra 2 giocatori. Ognuno ha 8 carte, delle rimanenti ne vengono distribuite 8 scoperte sul tavolo, le altre formano un mazzo. Il giocatore posa una carta a scelta, se sul tavolo vi è una carta dello stesso seme deve prenderle entrambe, se sono due deve scegliere quale prendere tra le due dell’avversario, se sono tre le prende tutte. In caso il seme sia differente, la carta va lasciata sul tavolo. Al termine del turno lo stesso giocatore prende una carta dal mazzo e la mette sul tavolo, dove tra l’altro può praticare un’ultima presa con le regole precedenti. Lo scopo è quello di formare delle combinazioni che regalino punti, di seguito quelle più famose:
5 Carte Luce: 10 punti.
4 Carte Luce: 8 punti o 7 se è presente L’Uomo della Pioggia.
3 Carte Luce: 6 punti.
3 Nastri neri: 6 punti.
3 Nastri con testo: 6 punti.
5 Nastri: 1 punto + 1 per ogni nastro aggiunto (tot. 10)
5 Animali: 1 punto + 1 per ogni animale aggiunto (tot. 8)
Cinghiale + Farfalla + Cervo: 6 punti.
Luna + Sakè: 5 punti.
Tenda + Sake: 5 punti.
10 Carte base: 1 punto + 1 per ogni carta base aggiunta (tot. 24)
Dopo aver fatto una combinazione il giocatore ha due scelte: incassare i punti per passare ad una nuova smazzata o dichiarare Koi-Koi. Il giocatore che fa la dichiarazione prosegue la mano senza smazzare, ma è costretto ad ottenere punti se vuole incassare. Nel caso in cui sia l’avversario a formare una combinazione, egli vincerà la smazzata totalizzando addirittura il doppio dei punti; quindi il gioco diventa una a gara a chi per primo fa una combinazione. In tutti i casi chi guadagna dei punti è l’unico a farlo per quella mano, l’altro ne totalizzerà sempre 0. Alla fine delle 12 smazzate vince chi ha più punti. Queste sono le regole più famose, ma esistono miriadi di varianti!

Avete voglia di giocare? Dovete sapere che Nintendo produce ancora le Hanafuda con tanto amore, ma soltanto in Giappone! Come potete immaginare però, oltre al mazzo classico, la grande N ha creato anche delle varianti basate sui vari personaggi di Super Mario e addirittura dei Pokémon. I più affezionati potrebbero farle importare e i più pazienti potrebbero sperare in una pubblicazione via “Star Catalogo” (come avvenuto nel resto del mondo), noi poveracci invece dobbiamo arrangiarci! L’importante è non far arrabbiare… Zio Marrabbio!