Nota: il seguente articolo valuta il titolo al netto della modalità online, non disponibile in fase di recensione. NintendOn provvederà a fornire un aggiornamento in merito appena questa sarà attivata.
Non è facile scrivere la recensione di Super Smash Bros. for Wii U meno di due mesi dopo quella per 3DS: la bomba è già stata sganciata, l’evento si è già compiuto, “Smash 4” è già nelle nostre mani dal 3 ottobre e tutti ne stiamo godendo. Il gioco nelle sue meccaniche di combattimento è identico alla versione portatile – frame per frame – e da questa sono mutuate anche molte delle modalità disponibili.
Eppure, a meno che non abbiate prenotato le vostre vacanze sull’arcipelago di Hoenn, è bene che vi prepariate come si deve per quella che si presenta come l’opera definitiva di Masahiro Sakurai ed apice dello sforzo congiunto di Sora, Nintendo e Bandai Namco.
Superato il trauma iniziale per un filmato introduttivo ben lontano dall’epicità mostrata all’avvio di Melee e Brawl, che si limita in questa occasione ad un montaggio delle – pur meravigliose – intro dei personaggi mostrate durante i vari Direct, veniamo accolti da una tavola imbandita per le migliori occasioni. Qualunque sia il giocatore ad impugnare il pad, il colorato menù offre tutto il necessario per soddisfarlo, sebbene alcune modalità si nascondano dietro percorsi poco intuitivi; stupisce inoltre l’assenza totale degli input touch screen durante la navigazione, che parrebbe invece una soluzione naturale.
Per quel che concerne la risposta del gamepad nei combattimenti, possiamo definirla quantomeno discreta, sebbene inficiata dalle grosse dimensioni che riducono i tempi di reazione su alcuni tasti. È quindi consigliabile munirsi di uno dei nuovi classic controller in stile Gamecube o recuperare uno pad originale compatibile con l’adattatore presente in uno dei bundle del lancio per ottenere la migliore esperienza di gioco.
Verrebbe da dire che quelli appena citati siano gli unici difetti di Super Smash Bros. for Wii U. Sul serio.
Una volta in battaglia è impossibile non rimanere affascinati dalla grafica a 1080p e 60 fps e dai fantastici scenari di gioco ricchi di dettagli ed elementi animati, il tutto accompagnato da una colonna sonora immensa che spazia tra generazioni e console senza soluzione di continuità, offrendo meravigliosi remix e medley che vorrete inserire nelle vostre personali playlist in tempo zero.
Tralasciando l’acerbissima versione per Nintendo 64, che ha introdotto l’innovativo concetto di picchiaduro in cui conta “buttare fuori il nemico” e non esaurire la sua energia, è palese quanto l’aspetto tecnico nel corso degli anni e delle generazioni abbia vissuto un’evoluzione razionale e mirata alla funzionalità, senza dimenticare le minuzie in grado di entusiasmare i fan di vecchia data. Tutto si muove perfettamente, senza incertezze, che si evochi un pokémon leggendario o si faccia esplodere una bomba in dotazione agli airwing, l’azione di gioco è sempre chiara e di facile lettura, anche all’avvento di personaggi speciali come Face Nero e Ridley.
Questo non esclude la necessità di passare attraverso una buona dose di allenamento per per padroneggiare le nuove situazioni di gioco della Mischia a 8, la quale, necessariamente, allarga la visuale e riduce la grandezza dei personaggi: in caso non si disponga di un televisore di dimensioni generose, il rischio è quello di avvicinarsi tutti allo schermo – come ai bei vecchi tempi – per non trovarsi a seguire i movimenti di un altro personaggio, con esiti deleteri…
Per affinare le proprie abilità smashatorie, da sfoggiare nelle mischie a più giocatori, vi sono numerose modalità per il singolo giocatore e quasi tutte sono affrontabili con un compagno umano, consigliatissimo per elevare il tasso di divertimento a livelli massimi. La Modalità Classica offre un percorso tendenzialmente simile ad ogni partita, con una sequenza di sfide che culmina nella mischia multipla contro i Mii e lo scontro finale con Master e/o Crazy Hand, introducendo però numerosi elementi randomici e un livello di difficoltà flessibile che premia in maniera direttamente proporzionale alle monete investite e – come su 3DS – alla durezza degli avversari.
Ritorna anche un classico della serie, ovvero la modalità Eventi, che con la sua struttura originale pone il giocatore di fronte a prove legate a ben specifici personaggi e condizioni speciali, a volte legate alle storie dei singoli personaggi (eg. Mario e Luigi contro Boswer), altre create in modo bizzarro dalla fantasia degli sviluppatori… che dire di un Diddy Kong alle prese con un branco di Donkey Kong con le orecchie da coniglio?
La Modalità All-Star ci fa viaggiare a ritroso nel tempo mettendoci di fronte ai personaggi del gioco classificati per fasce temporali, partendo dai novizi come Shulk e Lucina per arrivare ai grandi miti come Pac-Man o Mario, in una sorta di survival in cui la nostra percentuale di danno è curabile solo tra un match e l’altro grazie ad un numero limitato di oggetti.
In esclusiva per la modalità a giocatore singolo e in assoluto per la versione Wii U troviamo le Richieste speciali, divise in Richieste Master e Richieste Crazy: nel primo caso, spendendo le monete guadagnate durante il gioco, si paga l’accesso a una delle tre sfide disponibili (generate ogni volta casualmente) di difficoltà variabile, la cui tipologia di ricompensa è identificabile con la presenza di monete, dischi audio o del logo di una delle serie di giochi a cui appartengono i personaggi del roster – in questo caso otterremo mosse speciali o trofei. Nel secondo lo scopo è quello di superare il maggior numero di sfide, sempre randomiche come nel caso precedente, e sconfiggere Crazy Hand in un tempo complessivo massimo di 10 minuti: il numero di prove superate aumenta la difficoltà della sfida finale e al tempo stesso i danni ricevuti ogni volta vanno ad accumularsi per divenire i nostri punti vita nella battaglia decisiva. Maggiori sono i rischi presi, più grandi sono le ricompense.
Oltre alle modalità presenti in Stadio, (Scoppia-bersagli, Mischia multipla e Gara di Home-Run) anche queste affrontabili in più giocatori, è la modalità Mischia da tavolo ad ergersi come punto di riferimento per le sfide tra amici che non si limitino alle semplici mischie. Avevamo già accennato in fase di anteprima come si trattasse di una sorta di Mario Party in salsa Smash, in cui ad ogni turno il nostro Mii lancia un dado virtuale e si muove liberamente sulla mappa, per raccogliere potenziamenti (simili a quanto visto in Avventura Smash su 3DS), personaggi da aggregare alle proprie fila e trofei che attivano poteri speciali da usare sulle caselle o in combattimento. Il grado di ilarità generato da questa tipologia di multiplayer è enorme, anche per via dei numerosi elementi aleatori che possono cambiare le carte in tavola in qualsiasi momento: riuscire a catturare un Metroid che ha “succhiato” i potenziamenti ad un vostro avversario, e farli così propri, è solo una delle tante soddisfazioni che vi stamperanno un ghigno diabolico sul volto.
È possibile incentrare il proprio approccio a Super Smash Bros. for Wii U sulla raccolta dei trofei, numerosissimi e sbloccabili in numerose modalità – compresa Cuccagna di trofei, dedicata esclusivamente alla loro raccolta – o sul completamento delle sfide presenti nella Vetrina, una raccolta di obiettivi che scandiscono il passo del giocatore più accanito: una sorta di versione “estrema” degli achievement potremmo dire.
Nel complesso il numero di prove di abilità e di collezionabili è veramente immenso e si fatica ad immaginare di poter ottenere tutto l’ottenibile in tempi brevi: tra trofei, colonne sonore e abilità extra e mosse alternative, ci sarà sempre qualcosa di nuovo da andare a spulciare.
A maggior ragione se qualcuno volesse dedicarsi all’addestramento di un esercito di amiibo!
Super smash Bros. for Wii U è il primo titolo a supportare ufficialmente gli amiibo, e lo fa in modo decisamente intrigante, permettendo di customizzare aspetto, moveset e statistiche degli stessi, seguendoli nella loro evoluzione in battaglia (salgono di livello fino ad un massimo di 50) e influenzando lo stile di combattimento della loro IA a seconda delle abitudini del giocatore.
Non inquietatevi di fronte al bizzarro “Fai mangiare“, in quanto trattasi semplicemente della funzione che permette di consumare un “equipaggiamento abilità” – normalmente associato ad uno dei tre slot di un personaggio – per ottenere un potenziamento permanente in attacco, difesa o velocità.
Gli amiibo possono anche essere utilizzati su altre console Wii U oltre quella su cui sono stati inizializzati, ottenendo più esperienza e oggetti che verranno salvati e trasportati nella partita del giocatore originale al primo riutilizzo.
Gli stage presenti nel gioco sono meravigliosi, in particolare quando presentano elementi interattivi come le trasformazioni dello scenario nella Lega Pokémon di Kalos, l’intervento di Yellow Devil nel Castello del Dr. Wily o i Pikmin che ricostruiscono parti distrutte dai giocatori nella Serra speranza, ma non è da escludere che qualcuno senta il bisogno di qualcosa di più “personale” e voglia dedicarsi all’Editor scenari, tool di discreta potenza che ci consente di realizzare le forme più folli e spingere al limite anche solo il livello di abilità necessario per rimanere nello stage.
La creatività è tutto e basta un tocco per provare il livello senza alcun caricamento, così da testare con mano ogni minima modifica strutturale. Sempre che abbiate il talento e la dedizione necessaria, perché non tutti sono in grado di sfruttare il potenziale a disposizione.
La mole di opzioni e contenuti presenti nel gioco è immensa e la cura per i dettagli ha del maniacale, dal primo pixel all’ultima nota musicale: ancora una volta l’ultimo episodio della serie Smash Bros. si pone come inarrivabile compendio dell’essenza stessa di Nintendo, elevando ai massimi livelli l’originale meccanica di gioco creata anni fa e riportando sotto i riflettori personaggi amati da diverse generazioni, che hanno fatto la storia dei sistemi Nintendo pure appartenendo ad altre software house.
Super Smash Bros. for Wii U unisce un comparto tecnico strepitoso, audio emozionante, giocabilità solida e bilanciata e ci offre tutto questo in una tale abbondanza di situazioni di gioco da spingere a guardare con occhio più critico altri giochi di valore che non sono in grado di garantire la stessa varietà e longevità.
Masahiro Sakurai e il suo team hanno confezionato un gioco che sfiora la perfezione e ci ricorda ancora una volta che attendere pazientemente un titolo in sviluppo per diversi anni, in un mondo videoludico che corre alla ricerca del franchise da spremere stagionalmente, può davvero valere la pena. Grazie maestro!