In quale categoria di giochi circoscrivereste Metroid o SuperMetroid ? Un gioco di piattaforme? Lo è ma non solo. Un action? Certo, si spara e ci sono tante boss battle. Un puzzle? Indubbiamente elementi rompicapo sono incorporati nell’avventura. Tutti questi aspetti prescindono o meglio uno di questi aspetti, ha la meglio su un altro? Metroid è la summa di tante direzioni che convergono in un’unica strada, quella battuta anche da Castlevania (quello 2D e da Symphony of The Night per Playstation in poi, quindi sì, possiamo dire che Castlevania sia tanto capolavoro, quanto opera assolutamente derivativa). Tanto vale coniare un termine nuovo allora. MetroidVania. Questi due videogiochi rappresentano tutt’ora il picco più alto raggiunto da questa categoria, a tal punto da denominare la categoria stessa con l’unione dei loro nomi. Un po’ come se il genere piattaforme si chiamasse MarioSonic o il genere di corse futuristiche F-ZerOut.
Metroid in 2D non poteva reinventarsi, stabilire nuove regole, poteva solo perfezionarsi. Ci sono tante caratteristiche per cui giocarlo. La malinconia di un’esplorazione in solitaria su un pianeta oscuro e ostile o in una nave in cui l’equipaggio è privo di vita, fatto fuori da pirati spaziali. La velocità dell’azione shooter, forse addirittura insolita nel panorama ludico Nintendo. Le fasi dei puzzle ambientali e dei boss che fanno fiorire nel nostro io, rispettivamente, il lato riflessivo e violento dell’azione. Super Metroid è una gemma insuperabile, scintillante, perfetta.
Metroid come Zelda ha tutto il gusto per l’esplorazione ma laddove Zelda da A Link To The Past a Ocarina of Time si è impreziosito di aggiunte notevoli senza perdere poi molto, da Super Metroid a Metroid Prime la fase action shooter si è ridotta a shooter e basta. La visuale in prima persona fa guadagnare in atmosfera e si è più solitari che mai in Tallon IV, inizialmente quasi indifesi, condizione causata dall’ennesima perdita iniziale di accessori per la tuta. Nel corso della storia ritroveremo man mano ogni oggetto, utilissimo ma ancor di più indispensabile per avere l’accesso ad aree in precedenza precluse. Un po’, o molto, back-tracking e la possibilità di mettere le mani a rompicapi prima irrisolvibili. Altre cose in comune con la leggenda della triforza e che ritroviamo intonse nel passaggio da 2D a 3D.
Di nuovo ripetiamo il mantra: Super Metroid è perfetto. Cosa si fa con il seguito di un prodotto perfetto? Si lascia la presa. Non si può migliorare un punto di riferimento. Si cambia formula perché sarebbe inutile battere un sentiero già battuto e la cui destinazione risiede nell’olimpo del game design. La visuale in prima persona, come accennato prima, è la scelta migliore per accentuare le atmosfere di Metroid. Ma è anche la scelta peggiore in termini di velocità e di precisione nell’azione platforming, decisamente meno jump’n’run dopo il passaggio alla terza dimensione.
Inoltre il problema della mira è stato risolto introducendo il Lock-on sui nemici, un altro elemento di gameplay mutuato da Ocarina of Time. Metroid Prime è un capolavoro assoluto nel campo delle First Person Adventure. Metroid Prime è perfetto. E i suoi seguiti lo guardano dal basso in alto. Super Metroid è stato la morte del 2D nella saga, come Metroid Prime è stato la morte del 3D in prima. Un altro episodio 2D, così come un altro Prime, potrebbe non essere inutile, perché apprezzato dai fan, ma con molta probabilità sarebbe superfluo.
Metroid Database ha di recente fatto partire un sondaggio, chiusosi in Agosto, la cui richiesta è stata esprimere la preferenza dello stile adottato in una eventuale prossima iterazione di Metroid. Il risultato non mi ha stupito affatto:
La preferenza ovviamente è stata data ad un FPA in stile Prime (a dimostrazione che la gente tra la novità imprevista e la più accomodante abitudine preferisce quest’ultima, con buona pace di chi chiede nuove IP). Ma se riduciamo il sondaggio a 2D vs 3D possiamo notare che la fanbase è letteralmente divisa tra chi preferisce Super Metroid a Metroid Prime e viceversa. Meno sorprendentemente Metroid Other M è il capitolo meno apprezzato in assoluto, forse anche immeritatamente, non se guardiamo il gioco come qualità di azione e di scrittura, in quanto oggettivamente più debole di un qualsiasi Prime, ma in quanto spudoratezza degli sviluppatori che, non potendo proporre nulla di drammaticamente avanzato tecnicamente, per colpa delle sommesse capacità di calcolo del Wii, hanno introdotto delle novità degne di nota in una serie poco incline al rinnovamento.
La verità è che quel sondaggio era fine a sé stesso. A questo punto nella storia di Nintendo Metroid potrebbe intraprendere qualsiasi strada e potrebbe non intraprenderne affatto proprio perché attualmente il brand non ha una direzione precisa e nemmeno un team di sviluppo assegnato. Super Metroid e Metroid Prime hanno ucciso la speranza di vedere un capitolo che miri ai loro orizzonti mentre l’ibrido 3D alla Other M è stato universalmente disconosciuto dai fan, a partire da quelli che provano vera e propria repulsione per l’ultima avventura della cacciatrice di taglie spaziale, per finire a quelli che pur avendo apprezzato il gioco ogni volta che ne parlano sui forum non possono fare a meno di aggiungere un pesantissimo però a seguito del qualitativo bello. Tirando le somme Metroid Prime è stato l’inizio della fine per questa stupenda saga, solo che allora non lo sapevamo e oggi siamo in attesa della Nintendo che stupisce. Non sorprendetevi, in caso Retro Studios dovesse riprendere il timone, che la direzione converga di più verso Donkey Kong Country che non verso Prime.