“Rotola rotola rotola [l’armadillo], rotola addosso, rotola in basso” (Semicit.)
Sapete a cosa ho pensato la prima volta che ho sentito parlare di questo titolo?
La mia mente, dopo aver letto le prime righe che mi informavano dell’uscita di questo nuovo gioco con protagonista un armadillo arancione, era volata istantaneamente ad Armadillo Run, puzzle game per PC in cui scopo era far arrivare, appunto, un armadillo arancione da un punto A ad un punto B tramite delle costruzioni soggette a rigidissime regole fisiche. Estremamente interessante e ben realizzato. Esattamente l’opposto di quanto troviamo in Armillo.
Il titolo in questione è il primo gioco realizzato dalla Fuzzy Wuzzy Games – un piccolo team fondato nel 2011 composto da un gruppetto di elementi provenienti da Electronic Arts e Radical Entertainment – ed approda su Wii U tramite eShop, terreno fertile ed adatto alla crescita di tutta una serie di giochi Indie più o meno validi.
Il titolo si propone come un misto tra platform, azione e un pizzico di puzzle con visuale a volo d’uccello e una storia molto semplice. I malvagi Darkbots, guidati dal leader Roto, stanno scappando dal loro universo, totalmente inquinato ed inabitabile, alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare. Questi esseri, del tutto simili a delle navicelle spaziali, per sopravvivere, hanno bisogno dell’energia racchiusa all’interno degli orbs, piccole sfere luminose sparse per tutti i mondi in cui è ambientata l’avventura. Armillo dovrà partire al salvataggio del suo universo e del suo piccolo fratello blu, Bolobol, aiutato da alcuni piccoli esserini blu chiamati Critter.
Durante i livelli avrete una serie di collezionabili da raccogliere tra un salto e l’alto. Spesso vi troverete davanti ad alcuni sezioni rompicapo in cui dovrete scegliere la strada giusta da percorrere o una determinata sequenza di elementi da attivare per aprire una porta e ancor più spesso vi capiterà di dover fronteggiare dei nemici a colpi di dash.
È un gioco semplice, senza troppe pretese, che però si porta dietro la sua buona dose di problemi: già dal primo istante, dal primo secondo di gioco, il 99% dei giocatori noterà un forte richiamo ad un altro gioco. No, non è di nuovo Armadillo Run, ma un titolo ben più famoso, Sonic! Armillo non fa altro che tentare disperatamente di imitare il porcospino blu più veloce delle console, fallendo miseramente. Il gioco, infatti, soffre tantissimo di cali di frame rate; forse sarebbe più adeguato dire che è molto difficile trovare delle sezioni in cui il conteggio dei frame rate si assesti sui 30 fps stabili. I rallentamenti e, ancor più spesso, i freeze di 2 o 3 secondi, minano profondamente l’esperienza di gioco che, ricordiamo, risulta essere solamente per un giocatore. Sono mancanti infatti qualsiasi forma di cooperativa, multiplayer online o integrazione del Miiverse all’interno del gioco.
Il tutto è reso ancor peggiore da una telecamera che sembra non seguire per bene i movimenti del giocatore al punto da risultare spesso come uno dei vostri principali nemici. Questa, in molte occasioni, si sistemerà in modo da non farvi vedere bene cosa avete davanti, mandandovi inevitabilmente contro degli spuntoni o dei nemici. Altra nota dolente è l’impossibilità di muoverla con l’analogico destro, che risulta abbandonato ed inutilizzato, ma solamente tramite i tasti dorsali L ed R.
I comandi, in generale, aggravano la situazione. Sono imprecisi, spesso legnosi e poco reattivi. Finirete dentro le buche e perderete un cuore più a causa loro che dei nemici.
Il sistema di controllo prevede anche l’uso dell’accelerometro del Wii U Gamepad. Una volta attivato, è possibile muovere l’armadillo inclinando il paddone ma, se già i comandi tramite tasti fisici risultano fastidiosi, questo elemento peggiorerà il tutto a causa della pessima integrazione dei controlli motion.
Nota positiva dell’intera offerta è l’elevata rigiocabilità del titolo.
Durante le nostre avventure per i pianeti dell’universo di Armillo dovremo raccogliere una serie di collezionabili: gli orbs, sparsi per tutti i pianeti, saranno la vostra valuta presso il negozio del Critter dove potrete acquistare potenziamenti per gli attacchi, la vita, i cuori e altro ancora; i Critter, invece, sono piccolini esserini blu racchiusi in gabbie da distruggere con un paio di colpi di dash.
Alla fine di ogni livello inoltre, il nostro piccolo armadillo sarà spedito su una luna dove dovrà raccogliere il maggior numero di orbs nel tempo stabilito. Più Critter avrete raccolto durante il livello principale, più tempo potrete passare sulla luna.
All’interno dei pianeti sono anche presenti dei vortici viola e verdi. I primi portano in una dimensione parallela, quella abitata dai Darkbots, completamente velenosa e mortale per il nostro piccolo eroe. Vi si può rimanere infatti solo 30 secondi, eventualmente prolungabili tramite appositi power up, pena la morte istantanea. I secondi, quelli verdi, devono essere attivati in sequenza per aprire delle porte.
Altro elemento che si va ad aggiungere all’offerta ludica è composto dai livelli segreti. Ne è presente uno per ogni livello principale, raddoppiando di fatto la durata del titolo. Questi stage si discostano totalmente da quelli principali proponendo una struttura 2D estremamente simile ai primi capitoli di Sonic e delle funzioni leggermente diverse come, ad esempio, il doppio salto. Queste sezioni dovranno essere percorse entro un tempo limite e il vostro obiettivo è raccogliere l’orbs rosso gigante alla fine di ogni livello. Questi serviranno per accedere ai cinque livelli finali di ogni sezione.
I mondi risultano però claustrofobici. Essi saranno composti solamente da corridoi che dovranno essere percorsi per arrivare ad alcune piccole aree leggermente più grandi in cui si dovranno completare dei semplici compiti per aprire delle porte ed accedere ancora ad altri corridoi e così via.
Le parti migliori risultano essere proprio le lune di fine livello, piene di orbs, in cui il frame rate non inciampa mai e ci regala una splendida sensazione di stabilità, purtroppo momentanea. Altra nota positiva del gioco sono le musiche, finemente realizzate e di grande impatto, tra i cui compositori vi sono anche nomi importanti della scena chiptune contemporanea. Vi ritroverete molto spesso a mettere il gioco in pausa per potervele godere con calma.
Tutto ciò però non risolleva affatto la situazione che, purtroppo, appare tragica. Il gioco presenta troppi difetti, da una grafica spesso approssimativa e che sarebbe stata vecchia già su una console come il Wii a dei comandi male impostati e poco precisi a delle ambientazioni spesso spoglie e anonime.
C’è pure da pensare che, pur venendo da altre software house, i ragazzi di Fuzzy Wuzzy Games si ritrovano a lavorare insieme per la prima volta e questo lascia spazio ad un ampissimo margine di miglioramento, speriamo bene!