300 milioni di albi venduti da poco, un successo globale e mondiale unico, osannato e definito da molti come l’unico vero erede di Dragon Ball. Quando nel 1997 Eiichiro Oda scrisse il primo volume di One Piece, prevedeva di terminarlo in cinque anni. Sono usciti 74 volumi, sono passato diciassette anni e siamo ancora qua a seguire le avventure di Rufy.
Questi, alcuni piccoli numeri per introdurre One Piece: Unlimited World Red, quarto capitolo della saga Unlimited, secondo ad essere sviluppato originariamente per Nintendo 3DS e primo ad uscire in HD anche per Wii U.
Appartenente al filone degli action/rpg, in Unlimited World Red seguiremo una trama inedita, sviluppata appositamente per il gioco dai ragazzi di Ganbarion con la supervisione di Oda.
Protagonista della storia è Patrick Redfield, detto Red, pirata leggendario appartenente all’epoca di Barbabianca e Gold Roger, fuggito dal sesto livello di Impel Down in seguito all’invasione di Marshall D. Teach. Poco dopo la saga di Punk Hazard, Red rapisce la ciurma di Rufy, costringendolo a fare scalo in una misteriosa cittadina chiamata Trans Town per riprendersi e cominciare le ricerche dei compagni perduti.
Red e la sua sfida alla ciurma di Rufy sono l’elemento portante della modalità principale del gioco, Storia.
Similarmente a quanto visto nei giochi precedenti della saga, con un party composto da tre giocatori siamo chiamati ad esplorare aree storiche appartenenti alle grandi saghe di One Piece come Alabasta, Punk Hazard, o l’Isola degli Uomini Pesce facendoci largo tra orde di nemici fino ad arrivare al boss finale, in scontri amarcord contro nemici storici che non potranno che deliziare i fan.
Trans Town rappresenta l’hub centrale della modalità storia del gioco: dalla locanda di Yadoya, una simpatica ragazza (o dovremmo dire imprenditrice, visto che con l’avanzare del gioco possiederà anche altri negozi) che ci offrirà un sicuro giaciglio, possiamo accettare e partire verso nuove missioni, salvare il gioco o modificare composizione ed equipaggiamento del party.
La città è espandibile e attraverso il reperimento di materiali nei vari scenari possiamo aprire nuove attività che forniranno oggetti o accessori utili a modificare le statistiche dei personaggi. Sono presenti anche edifici pubblici come un museo in cui esporre gli insetti o i pesci catturati e organizzare mostre per raccogliere soldi, in modo vagamente simile a quanto visto in Animal Crossing.
L’idea di rendere la città espandibile è sicuramente buona ma viene purtroppo rovinata da una realizzazione approssimativa di Trans Town stessa. Dentro l’isola è infatti facilissimo perdersi, i negozi e la loro locazione sono difficilmente distinguibili dal resto degli edifici e a nulla serve la possibilità di spostarsi rapidamente avvalendosi delle proprietà gommose di Rufy. Le fasi di gioco in città si riducono costantemente a mettere il gioco in pausa per guardare la mappa sulla versione Wii U.
Il pad viene sfruttato solamente per l’off-tv e la mancanza della mappa sul secondo schermo è, in una parola sola, assurda.
Per fortuna, tale mancanza viene colmata nella versione per 3DS.
I personaggi, come detto, possono migliorare le loro caratteristiche grazie a vari tipi di equipaggiamento (come le parole chiave, frasi personali che in battaglia e per un tempo limitato conferiscono dei bonus) o oggetti ma, purtroppo, la loro effettiva funzionalità in battaglia è pressoché nulla. Oggetti curativi a parte, per affrontare qualsiasi nemico basta imparare i tempi dei suoi attacchi, schivare e contrattaccare, affidandosi solamente all’aumento dei parametri ottenuto con il level-up.
Diventa facilmente intuibile quindi che molte delle opzioni a disposizione della modalità storia verranno difficilmente sfruttate e probabilmente saranno pochissimi i giocatori che si cimenteranno nel completamento della città.
Visivamente il porting in HD è ben realizzato, sono molto rari i rallentamenti nell’azione di gioco e la vivacità dei colori è una gioia per gli occhi, Purtroppo però, le aree di gioco sono scarsamente ispirate e ripetitive e il tutto si riduce al percorrere 2-3 aree estremamente simili l’una all’altra prima di arrivare al boss finale.
Red è un personaggio carismatico e ben caratterizzato, meritevole di far parte della cronologia ufficiale, lo è anche la storia che lo riguarda e saperne di più su di lui ed affrontarlo, sono gli unici motivi che spingono al completamento della modalità principale.
La seconda modalità, arena, risulta decisamente più immediata ed appagante. Consiste in una serie di scontri attraverso varie modalità (come affrontare un boss in un incontro 1vs1, orde di nemici, orde di boss o battaglie speciali) e lo scopo del gioco è guadagnare punti con le vittorie, scalare la vetta del Colosseo di Dressrosa ed affrontare il fortissimo e misterioso DoFlamingo, sovrano dell’isola. I personaggi utilizzabili nell’Arena sono decisamente di più dei nove Mugiwara e comprendono protagonisti del passato come Ace e Barbabianca e protagonisti attuali, tra cui Aokiji, Akainu e Law. Ognuno con un suo stile di combattimento e con mosse esclusive, permettono di affrontare gli scontri in maniera estremamente differente l’uno dall’altro anche se, come detto, pur essendo presente una discreta varietà di combo, il tutto si riduce a schivare e contrattaccare.
Inoltre, completando obiettivi specifici delle battaglie nel colosseo si sbloccheranno nuovi equipaggiamenti e oggetti bonus nella modalità storia.
Il gioco è affrontabile sia in singolo che in multiplayer, per un massimo di 4 giocatori su 3DS e 2 su Wii U.
Come nei precedenti capitoli, il gioco è interamente doppiato in giapponese e le voci sono le stesse dell’anime. Discreta la selezione delle musiche, anche se per via della natura prettamente action del gioco, risultano principalmente d’accompagnamento e difficilmente memorabili.
One Piece: Unlimited Red è un discreto titolo che va a collocarsi nella categoria delle occasioni sprecate. Il potenziale del gioco è enorme visto il brand da cui attinge, i protagonisti sono visivamente splendidi e i personaggi inediti creati da Oda per il titolo risultano vivi e carismatici, praticamente usciti dal manga.
Pieno di obiettivi da portare a termine e quest, rischia facilmente di annoiare a causa di un sistema di combattimento mai realmente impegnativo e poco profondo e da una piattezza generale nelle ambientazioni.
Consigliato comunque ai fan, tenendo presente che è un gioco maggiormente apprezzabile in multiplayer e per partite mordi e fuggi nel tempo libero.