Chibi-Robo! Let’s Go, Photo! – Recensione

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Genere: Minigiochi/Platform/Adventure
Multiplayer: –
Lingua/e: Gibberish insopportabile

Chibi-Robo, Let’s go Photo! è il quarto capitolo della serie di videogiochi dedicata al robottino tuttofare che dal 2005, anno di uscita di “Chibi Robo!” su Nintendo Gamecube, aiuta gli esseri umani e gli amici giocattoli nella vita di tutti i giorni. Disponibile soltanto sull’eShop di Nintendo 3DS e sviluppato da Skip, questo capitolo promette un gameplay innovativo attraverso l’utilizzo della fotocamera e della realtà aumentata.

I videogiocatori faticano a parlare delle proprie passioni con chi difficilmente li capirebbe, soprattutto quando si tratta di prodotti dallo stampo ultra-giapponese con nomi stravaganti. “Cosa stai facendo?” “Che gioco è?”, “Niente mamma, un gioco…”; “Sì ma come si chiama! Perché devo comprarti un cartone del latte apposta?”. “Si chiama Chibi Robo”, risponde il figlio, arrossendo. “Chibi Cosa?”, “Chibi Robo, un gioco dove fai le foto. Comunque non mi piace… cioè lo provo così. Però giuro che domani andrò a cercare lavoro! E anche una moglie!”. Questo è bene o male ciò che capiterà agli acquirenti di Chibi Robo Let’s go Photo ed è proprio quello a cui i ragazzi di Skip hanno puntato: un software diverso dal solito, che attiri l’attenzione delle persone e che faccia alzare il giocatore dalla poltrona.

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“Vuoi anche una spruzzata di qualcosa?” “NOGRAZZIE.”

Brutte notizie: è probabile che nessuno di noi troverà lavoro o moglie, visto che il gioco si svolge in un futuro non troppo distante, dove tutti i personaggi si muovono come muppets fatti di LSD e parlano un gibberish simpatico ma irritante come una zanzara dall’accento toscano. In questo tragico avvenire, il padrone di un museo decide di assumere Chibi Robo per viaggiare nel passato raccogliendo cimeli da esporre nelle vetrine. Come? Attraverso la fotocamera del nostro Nintendo 3DS che funge da finestra sul passato! Il buon vecchio Telly Vision, ora aggiornato in versione Smartphone, fa da guida per tutto il gioco che da subito mostra un difetto ormai simbolo della serie: la lentezza dei dialoghi e dell’interfaccia; sicuramente un ritmo calmo aiuta nell’immersione, ma i discorsi devono essere interessanti, non prolissi e purtroppo Chibi Robo Let’s Go Photo è pieno di frasi inutili. Fortunatamente alcune scene si possono “skippare” dopo averle viste la prima volta, ma in generale il ritmo è lento senza motivo, cosa che negli ultimi tempi risalta. Parliamo comunque di un piccolo difetto che non rovina l’esperienza.

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Fortunatamente l’odore di ascelle non viene trasmesso nel gioco.

Lo scopo principale quindi, è quello di fare fotografie seguendo una sagoma definita. Capiterà così di fotografare CD, guanti, uova e addirittura prodotti Nintendo nella nostra abitazione, a quel punto un indicatore segnalerà la percentuale di precisione che sarà accettabile soltanto passando il 60 %, invitando sempre a raggiungere il 100% per un punteggio perfetto e un bonus. Fatta la foto, Chibi Robo verrà inviato nel passato (quindi nel nostro presente) per raccogliere il pezzo da museo con un’animazione sempre diversa e spesso sorprendente. Una volta portato l’oggetto all’interno del gioco, esso verrà esposto come “Nostalgingillo” con tanto di descrizione ironica.
Che dire, il gioco funzionerebbe perfettamente se non fosse per un paio di difetti. Innanzitutto la fotocamera di Nintendo 3DS è limitata e c’è bisogno di un’ottima illuminazione per fare delle buone foto, inoltre le sagome stesse non possono essere modificate, perciò la sagoma della carta igienica non combacerà con quella che avete comprato, così come la bibita con cannuccia e la presa elettrica; insomma sembra che gli oggetti non siano stati aggiornati per il nostro paese. Da quì la decisione che molti prenderanno, ovvero scattare foto allo schermo del computer cercando le immagini su Google. Il consiglio, comunque, è quello di provare ad essere creativi sfruttando la varie forme in modi impensabili.

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“Ruberò tutti i tuoi oggetti preferiti finchè non rimarrò soltanto IO!”

Benché la fotografia sia alla base del gioco, buona parte di questo è composta da un gameplay differente, in parte somigliante al primo capitolo della serie. Lo scopo è quello di guadagnare i Punti Cuore necessari per comprare le Sagome per le foto, che oltretutto verranno sbloccate pian piano, tutto ciò attraverso una serie di compiti somiglianti a dei minigiochi. Il mitico Capitan Drago ha quindi bisogno di un amico che sappia sparare, il povero Super Geotron X è fissato con le misure, i pazzi Ketschbourg e Mostardin hanno bisogno di ingredienti per le proprie ricette e così via, regalando una varietà di situazioni (che si allargherà col tempo) a volte riuscita a volte un po’ meno, ma comunque gradita. Una volta provati i minigiochi è possibile esplorare la zona in totale libertà pulendo e cercando segreti come i “Nostalflop”, cioè foto riuscite male e quindi scartate, oppure i francobolli sparsi ovunque necessari per le pellicole speciali. L’esplorazione, benché frammentaria e presto ripetitiva, è uno degli higlights di Chibi Robo Let’s go Photo, cosa che lascia l’amaro in bocca ricordandoci quanto avremmo preferito un approccio avventuroso come quello del primo capitolo. Ogni movimento del robottino va ad incidere sulla sua batteria costringendo il giocatore a pianificare le azioni; la meccanica dell’energia è implementata in maniera appena corretta, con una sola presa di corrente e qualche batteria nascosta, viene da chiedersi se davvero sia necessario prestare attenzione ad una cosa del genere quando l’esplorazione è ridotta all’osso.

Il comparto tecnico di Chibi Robo Let’s go Photo è più che discreto. Gli ambienti sono belli da vedere grazie al giusto numero di poligoni e la buona scelta cromatica che mischia realtà e finzione; le texture sono curate e dettagliate, spesso ricche di shaders, a volte addirittura fotorealistiche (gli ingredienti nel frigo sono bellissimi!). Lo stile grafico si è allontanato un po’ da quello caricaturale degli episodi precedenti mantenendo però un carattere particolare, mentre le animazioni rimbalzine ed insopportabili sono rimaste quelle di sempre. A livello di fluidità il gioco sembra viaggiare intorno ai 30 fps che rischiano di calare quando il 3D è attivo, siamo sulla sufficienza. Le musiche, come sempre, mischiano nostalgia e tristezza a motivetti rilassanti e allegri, niente male! Purtroppo il fascino dei passettini e degli oggetti che producono suoni accattivanti visto sul cubetto si è un po’ perso col tempo, ma stiamo parlando di un gioco dalle intenzioni differenti.

In definitiva Chibi Robo Let’s go Photo è un ibrido tra una compilation di minigiochi discreti e un platform/adventure. Il prezzo ridotto (12,99€) e la possibilità di averlo sempre con sè sono fattori positivi vista la buona longevità, spalleggiata dalla gare online che Nintendo intende organizzare. Il gioco è coraggioso ed innovativo, stimola la creatività, eppure la sensazione è quella che nemmeno gli sviluppatori sapessero bene quale strada prendere. Se vi sentite incuriositi dalle meccaniche originali e siete amanti del piccolo robot, compratelo. In caso contrario purtroppo non ci sono sorprese, Chibi Robo Let’s Go Photo è tutto quì.

6.3

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