Nintendo è un’azienda che ha avuto la fortuna, e la capacità, di avere dietro di sé persone capaci e personalità brillanti. Inutile citare Miyamoto, Yokoi, Iwata, Yamauchi, Sakurai e chi più ne ha più ne metta. Sono molti però gli uomini rimasti nell’ombra, quelli che agiscono senza farsi vedere, i ninja, ma ce ne è uno che, forse più di tutti, merita la nostra attenzione.
Ringrazio innanzitutto le numerose mail e suggerimenti per le prossime SpeSkullations, sono state tutte messe in un cassettino e già sono a lavoro su alcune di esse, ma oggi parleremo, complice la causa legale persa da Nintendo di recente, di Howard Lincoln e di quanto abbia fatto per Nintendo of America.
La brillante carriera in penombra di Howard Lincoln comincia nel 1984 quando Nintendo viene citata dallo studio Universal per i diritti legati a Donkey Kong – King Kong. Assunto nel 1983 come Senior Vice President and General Counsel vince la causa contro Universal scoprendo che lo studio cinematografico non aveva mai registrato i diritti per l’uso di King Kong, a detta loro fin troppo simile a Donkey Kong.
Correva l’anno 1989 e tutti vollero salire sul carro di Tetris, ci provò Nintendo e ci provò Atari con Tengen. Nintendo arrivò prima sul copyright, ma Tengen provò ugualmente a vendere il gioco sostenendo che Nintendo tenesse un monopolio illegale sul gioco. Lincoln gestì la causa dal 1989 al 1993 portando Nintendo alla vittoria e assicurandogli l’esclusività del brand che rese inizialmente celebre il Game Boy. Cito le parole di Lincoln per darvi un’idea di quale persona stiamo parlando e di come fosse davvero uno in gamba “Sapevamo di averli in mano (parafrasi PEGI 3 ndr). Sapevamo che avremmo fatto una fortuna su quel prodotto e loro, di seguito, sarebbero stati colpiti in testa”.
Le copie di Tetris di Tengen vennero successivamente ritirate. Nintendo andò dietro a Tengen, fu una vendetta, seguendo le parole di Lincoln stesso, l’azienda giapponese decise, senza se e senza ma, di perseguire uno scopo per ottenere quel risultato: Tetris a tutti i costi.
Nintendo e SEGA furono storiche rivali, nonostante ora siano quasi ossequianti amici di vecchia data. Nel 1994, dopo i fatti relativi a Mortal Kombat, moltissimi si scagliarono contro l’industria intera, sul tema dei contenuti maturi e violenti nei videogiochi. Lincoln, da squalo come è sempre stato, invece di schierarsi dalla parte dell’industria decise di difendere Nintendo a spada tratta consacrandola a “santa dei videogiochi” e di parlar male di SEGA sostenendo che vendesse violenza ai giovani. Fu così che il congresso statunitense stabilì che i giochi SEGA non erano adatti ai giovani americani. A nessuno piacque la mossa di Lincoln, ma salvò decisamente Nintendo e la fece decollare nella console war. Un estratto della sua dichiarazione è visibile qui sotto, da ammirare la sua eloquenza. Sostenere l’importanza del contenuto piuttosto che l’utilizzo di un sistema di rating che non ferma l’acquirente dal comprare un gioco non adatto è sicuramente una scelta e dichiarazione attuale, ma la provocazione fu importante e massiva.
Lincoln non si fermò qui, cominciò una campagna importantissima per mettere dei severi paletti sulle prestazioni degli Hardware Nintendo, ma lo fece a modo suo. Criticò aspramente il 3DO e il suo creatore, volle elevare il Nintendo 64 a console una generazione avanti, da non paragonare con le altre a 32bit visto il lavoro svolto con Silicon Graphics. Si scagliò contro Playstation 2 sostenendo come Dolphin gli sarebbe stato superiore in tutto e per tutto. Certamente la console war andò in maniera diversa, ma quanti di noi si sentono di dissentire da quanto detto e profetizzato da Lincoln?
Nel lontano 1993 l’instancabile Lincoln mise un’altra pietra sull’enorme statua che gli dovrebbe Nintendo: scoprì Rare in un viaggio di scouting. Poiché Yamauchi non parlava inglese e gli Stamper non parlavano giaponese, il ruolo di Lincoln fu quello di tenere buoni rapporti tra i due grazie ad un traduttore. Curò personalmente ogni controversia, difese la sua “creatura” pubblicizzando i suoi giochi e dando in mano a Nintendo uno dei suoi team più talentuosi.
Una delle mancanze delle line-up Nintendo molto tempo fa, e anche ora, è relativa agli sportivi, è per questo che Lincoln si attivò moltissimo per stipulare una partnership con EA per gli sportivi. Aveva intenzione di fare lo stesso per gli RPG, ma visto che erano ancora appannaggio del Giappone non volle minare l’azienda lanciandosi in accordi che non avrebbe saputo gestire non conoscendo a fondo l’ambiente estremamente selettivo del Sol Levante. La partnership con EA garantì al Nintendo 64 un adeguatissimo supporto di giochi sportivi, ci vorrebbe un secondo Lincoln al momento, ma ne parleremo magari un’altra volta.
Molti si ricorderanno le meraviglie tecniche che Factor-5 sfornò su Nintendo GameCube, il merito della partnership tra Nintendo e Lucasarts è di Lincoln, che lavorò a stretto contatto con l’azienda statunitense sin dai tempi del Nintendo 64, garantendo a Nintendo giochi di prim’ordine con la licenza Star Wars.
Infine, a suggellare una carriera densa di traguardi fondamentali di Nintendo, Lincoln spinse per l’acquisizione e stipula del contratto da Second Party per Retro Studios. Ebbene sì dopo Rareware anche Retro Studios è un’altra spilla di Lincoln. Grazie a lui Nintendo finanziò lo stabile texano dove il team iniziale di 25 dipendenti cominciò a sviluppare per Nintendo. Come sappiamo ora il team è first party e Nintendo lo possiede interamente, ma sin dagli inizi Lincoln non voleva che il team diventasse una “fabbrica di Metroid”, e la sua lungimiranza sul loro talento conferma quanto li volesse a lavoro su qualcosa di proprio.
Come ultimo incarico Howard Lincoln, come “congedo” da Nintendo, fu Presidente (CEO) della squadra di baseball dell’azienda: i Seattle Mariners. Si godette il meritato riposo dopo anni e anni di battaglie e vittorie. Ciò che ci chiediamo ora è: in che situazione versa Nintendo of America? Sì c’è Reginald Fils-Aime, risponderanno alcuni, ma la sede statunitense di Nintendo of America affronta forse uno dei suoi periodi più difficili e mai come ora servirebbe di nuovo lo squalo Lincoln.
Facendo una semplice indagine viene fuori che dal 2000, anno in cui Lincoln lasciò Nintendo of America: Rare venne venduta nel 2003, Left Field nel 2002 si ricompra le azioni di Nintendo passando da second a third party, Silicon Knights chiude i contatti con Nintendo nel 2004, Factor 5 completa il suo ultimo gioco per Nintendo nel 2003 e non lavorerà più per loro, Rockstar stava lavorando a GTA3 per GameCube ma decise di cancellarlo nel 2002 ed infine il glorioso team NST supportato da Lincoln che aveva realizzato grandi titoli come Wave Race e 1080 venne messo a fare giochi minori, passando in secondo piano, ma magari ne riparleremo di questo. Piuttosto impressionante vero?
La prossima settimana vi parlerò di alcune indiscrezioni sulla sede USA di Nintendo of America, così da farvi capire il come e il perché di alcune scelte affrontate di recente.
Avete interesse a conoscere delle SpeSkullations su un determinato franchise scomparso, un tema poco conosciuto o anche qualche fantasia sul prossimo Hardware Nintendo? Scrivi a Giulio “SkullKid” Vitali e la prossima SpeSkullations potrebbe essere la tua.