Si è appena tenuto il classico investor meeting di fine giugno a cui, come avevamo già detto, Iwata non ha potuto partecipare. In attesa che il sito ufficiale Nintendo venga aggiornato con il report del Q&A, arrivano e prime indiscrezioni grazie ai report dell’account Twitter NStyles e le traduzioni di Cheesmeister: ricordiamo che allo stato attuale si tratta di dichiarazioni non ufficiali, sebbene attendibili.
In particolar modo, parlando di Wii U: “I giochi per i core gamers hanno subito dei ritardi, ma Xenoblade Chronicles X è in arrivo. Allo stesso modo Devil’s Third. Abbiamo avuto una partenza lenta, ma rilasceremo sempre più giochi. Li abbiamo definiti con il termine open-world games per aiutarvi a capire di che genere di giochi si tratti, ma durante lo sviluppo non li chiamiamo così. Sono giochi che prodotti da altre compagnie comportano grandi costi e non portano profitto se non raggiungono la top 10. Anche i nuovi titoli devono essere pubblicizzati sul mercato. È aumentata l’offerta per l’intrattenimento. I nostri prodotti non sono più nelle liste dei most-wanted. È cambiata la diffusione delle informazioni. Siamo ottimisti nell’usare smartphone e social nel nostro marketing.
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Abbiamo fiducia nell’hardware Wii U: è in HD, ovviamente, e stiamo lavorando sodo per sfruttare il gamepad. Non ha molta memoria, ma condivide il DNA del Gamecube, che aveva una memoria molto performante. Voglio condividere questo DNA con lo staff più giovane”
Alcuni azionisti hanno cercato chiarimenti sulla questione relativa alla piattaforma QoL, avendo il timore che l’azienda potesse iniziare a produrre dispositivi medici. Ecco la risposta di Miyamoto: “Il solo intrattenimento non è in grado di ripristinare i profitti, c’è bisogno anche di vendite elevate. Gli alti e bassi dei cicli del mercato sono intensi. Trent’anni fa necessitavamo di prestiti, ora invece abbiamo grandi riserve di denaro. Non so cosa succederà da qui a 10 anni, ma penso che prendere in considerazione titoli smartphone venduti a meno dei nostri giochi più economici sarebbe un rischio. Nuove forme di intrattenimento nasceranno sempre e noi faremo altrettanto.”
Aggiunge Takeda: “Noi ci occupiamo di divertimento, non di necessità della vita. Abbiamo attraversato numerosi cicli del mercato. Crediamo prodotti che fanno uso di tecnologia, idee, arte, psicologia e altro. Vogliamo fare del nostro meglio in una forma di salute diversa, quella del divertimento. Non stiamo puntando ad un business della salute.“
Sull’unificazione delle strutture di sviluppo dedicate alle home e ai portatili e la carenza di titoli sviluppati delle terze parti: “Quando creiamo hardware Nintendo, vengono usati strumenti dedicati o standard. Vogliamo usare il più possibile strumenti standardizzati. In America ci sono 30 aziende su 3Ds e 20 su Wii U. In Europa ci sono numeri simili. Tenendo in considerazione anche il software scaricabile, in America arriviamo a 130 aziende su 3DS e 200 su Wii U, in Europa 160 su 3Ds e 115 su Wii U, in Giappone 140 su 3DS e 35 su Wii U. L’hardware di Wii U non si sta diffondendo, quindi lo sviluppo viene preso in grande considerazione. Vogliamo diffondere la console attraverso titoli 1st party e incoraggiarne lo sviluppo. Il 3DS si è diffuso principalmente in Giappone. Lo sviluppo è continuo. Stiamo pensando di portare applicazioni Smart Device su 3DS.“
Vi riporteremo ulteriori notizie all’arrivo dei report ufficiali.