Retrospettiva Mario Kart – Parte 2

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MARIO KART DS – DS – 2005

a cura di Alessandro “Vampirolol” Molinari

Il quinto capitolo delle serie Mario Kart uscì nel 2005 su Nintendo DS lasciando un’impronta inconfondibile nella storia dei videogames, sia per qualità dei contenuti che per carica innovativa: fu proprio Mario Kart DS il primo gioco a supportare la Nintendo Wi-Fi Connection, il servizio online che in questi giorni sta per spegnersi lasciando il posto al Nintendo Network. Un successo sotto ogni punto di vista quello di Mario Kart DS: 23.34 milioni di copie vendute in tutto il mondo che hanno rilanciato completamente l’intera saga ed influenzato la storia di Nintendo DS per sempre.
Non so se abbiate letto la mia retrospettiva amorosa su Super Circuit, ma nonostante ciò Mario Kart DS è senza dubbio il mio preferito, perché se il primo mi accompagnò durante l’infanzia spensierata, il secondo ebbe il coraggio di sopportare la mia adolescenza. Povero lui.

retrospettiva-NDS_MarioKartDS_05In movimento il gioco è ancora bellissimo

Quello che salta subito in mente pensando al gioco è il suo carattere così distintivo, la voglia di sorprendere con coraggio sfruttando ogni parte della console a doppio schermo: in quello superiore l’azione vera e propria con una grafica  a 60 fps colorata, bella e stilisticamente imprescindibile; nello schermo inferiore invece una mappa dettagliata che non solo mostrava gli ostacoli, i personaggi e le traiettorie dei gusci, ma addirittura gli oggetti (fantastici quelli introdotti) che in quel momento si trovavano nelle mani dei nemici, offrendo quindi una visione tattica utilissima e dannatamente divertente. Il gioco mi lasciò a bocca aperta da subito, ma era solo l’inizio: le sorprese erano tante che la mia espressione divenne come quella della prima vittima in The Ring, roba che i miei non entravano più in camera dalla paura. Il gameplay, che definirei STUPLENDIDO, era fluido, preciso e veloce, non c’è molto da dire quando si parla di perfezione, mi piace pensare che il paradiso sia costituito da angeli che gareggiano con questa giocabilità. Magari però senza Gusci Blu, che per la prima volta nella serie cominciarono a diventare seriamente problematici, soprattutto nella classe 150cc Speculare: ricordo di essere stato colpito 4 volte nella Pista Arcobaleno e di avercela fatta nonostante tutto. Mi piace pensare che l’inferno sia costituito da Gusci Blu costretti a colpirsi tra di loro per l’eternità, beccatevi questa, maledetti!

retrospettiva-mario-kart-dsLe Cascate di Yoshi ricordano il Baby Park

Le modalità erano tutte bene fatte e curate, ad esempio le Prove a Tempo diedero la possibilità di sfidare i fantasmi degli sviluppatori del gioco che grazie al secondo schermo potevano essere studiate sotto ogni dettaglio: erano evidenziate le sterzate,  le frenate, i salti e i turbo utilizzati. Che dire poi delle Missioni? Furono il primo ed ultimo tentativo di una modalità avventura, offrendo situazioni paradossali divertentissime, davvero un enorme peccato non averle più viste nei seguiti. E poi il multiplayer bellissimo, le battaglie coi palloncini che stavolta si potevano gonfiare soffiando nel microfono (o urlando a squarciagola… il più delle volte per rabbia) ed infine la Modalità Online. Ai tempi sembrava più di un sogno realizzato, pareva proprio qualcosa di onirico, una bellezza pura e soave che solo i possessori di una connessione ad Internet potevano provare, peccato però che la realtà divenne ben presto difficile da affrontare: lo snaking, cioè l’abilità di concatenare miniturbo raggiungendo velocità ragguardevoli, prese piede tra i giocatori e per molti questo fu un problema, senza contare poi i cheaters o i quitters, insomma la competizione finì col diventare spesso una guerra. Ma, da “snaker” in pensione, devo dire di non aver alcun rimpianto: la sensazione di velocità e di rischio che provavo facendo lo snaking è indimenticabile. Ora vorrei parlarvi delle mie piste preferite ma è così difficile: tutte erano belle, uniche, originali e divertenti. Il Palazzo di Luigi era come una giostra dell’orrore che iniziava in una magione e finiva in un bosco fangoso posseduto; il Flipper di Waluigi faceva impazzire con la spettacolarità, gli ostacoli e i colori sgargianti che solo un flipper poteva dare; come non citare poi le bianche Vette DK, la suggestiva Fortezza Volante e il miglior Castello di Bowser di sempre? La mia preferita però è lei, Borgo Delfino: atmosfera paesana in stile italiano, scorciatoie pazzesche, musica felice e design perfetto. Oltre alle 16 piste nuove c’erano anche le 16 nostalgiche piste prese dai vecchi episodi, selezionate con grande cura. I 12 personaggi disponibili partivano dai soliti Mario e Luigi finendo con Tartosso e R.O.B., ognuno con i propri 3 Kart che stavolta cambiavano valore addirittura agli oggetti, allo slittamento ed alla maneggevolezza, poi finendolo al 100% si potevano utilizzare tutti i kart su qualsiasi personaggio creando fusioni perfette… ah ragazzi, ho voglia di giocarci adesso!

20140501_112008Quanto vi manca NRU?

Ricordo che ai tempi non mi informavo troppo sui giochi, non conoscevo le date di uscita precisamente così appena uscì comprai il N° 46 di Nintendo La Rivista Ufficiale (pace all’anima sua) con la recensione di Mario Kart DS: 8 pagine di elogi, di cui 2 dedicate a tutte le piste con annessa descrizione e voto da 1 a 5. Il voto: un bel 10. Lessi quella recensione almeno 20 volte, con la bava alla bocca vedendo la grafica splendida, quei colori vivaci, le piste ispirate. Mancava solo una settimana all’uscita del gioco ed i miei pomeriggi erano vuoti per colpa dell’attesa, peccato che il tutto venne rimandato di un’ulteriore settimana. Quei 7 giorni sembrarono un’eternità, così lessi la recensione altre 20 volte e alla fine arrivò il grande giorno. Non lo dimenticherò mai, scelsi Bowser, entrai nel Circuito di Mario 1 e da lì non smisi più di giocare. Ho ancora impresse le bellissime animazioni di ogni personaggio dopo aver colpito un avversario! Mario Kart DS è figlio di una Nintendo ispirata e coraggiosa, uno di quei giochi che non invecchieranno mai e che consiglierei ancora di giocare.

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